La 34^ giornata, come nelle previsioni, ha sciolto gli ultimi dubbi sui verdetti della stagione regolare, ancora incerti, prima del turno conclusivo della lunghissima stagione 2020 – 21.
CAPITOLO PROMOZIONE
Le attenzioni di tutti gli addetti ai lavori e delle Città di Taranto, Picerno, Lavello, Bitonto e Casarano, sia pure per diverse motivazioni, si riversavano al “Lorusso” di Venosa, dove la capolista Taranto aveva la missione di vincere e, nel contempo, essere arbitro, direttamente ed indirettamente, di tutte le formazioni coinvolte per la composizione della griglia play off. La squadra di Laterza, nell’impianto neutro dei lucani di Zeman, giungevano con lo spirito giusto e la concentrazione dovuta, alla vigilia, ma dopo il fischio dell’arbitro Ursini di Pescara, la formazione locale, impostava una gara che non consentiva agli ionici la solita scioltezza e propulsione offensiva che aveva consentito in tante occasioni di chiudere gli avversari e farli cadere alle prime difficoltà. Al 17°, i giallo verdi lavellesi, improvvisamente, trovavano il guizzo che li portava, inaspettatamente in vantaggio. Un’azione caparbia di Dell’orfanello, veniva conclusa dallo stesso atleta con un tiro di sinistro che si infilava sotto la traversa, nell’angolo destro della porta difesa da Ciezkowski. In quel momento gli undici tarantini, non subendo assolutamente il colpo, cominciavano progressivamente a macinare gioco ed occupare il centrocampo, composto dalla linea Marsili, Tissone e Diaby. La pressione ionica portava ad una serie di azioni che venivano spazzate in corner dalla difesa locale, spesso in apprensione per fermare, Corado, Nicolas Rizzo e la freccia Versienti. Al 33°, nuova palla respinta dalla difesa lavellese e Marsili si incaricava della battuta dal corner. Palla tagliata in area e Corado, di testa, superava il portiere Carretta, nell’occasione sorpreso dall’incertezza dei compagni di reparto. L’1 a 1 riapriva i cuori alla speranza, anche se dal Curcio di Picerno, giungevano notizie sconfortanti, perchè i melandrini erano già in vantaggio e tentavano l’allungo sui gravinesi di De Candia. La spinta propulsiva ionica, dirompente tanto che i padroni di casa cominciavano a rendersi meno pericolosi, aveva una nuova svolta al 42°, quando capitan Marsili batteva un corner che, in area, trovava, il possente Gianmarco Rizzo, abile a deviare, con la fronte, di prepotenza la sfera su cui nulla poteva il portiere locale. All’intervallo, il vantaggio degli ionici era più che meritato, ma l’impressione era che, nella ripresa, il volume della manovra tarantina sarebbe dovuta aumentare per cercare di chiudere il match, per evitare spiacevoli sorprese. Il secondo tempo, in effetti, vedeva il Taranto che, soprattutto a centrocampo, con Tissone controllava il match, ma il Lavello, con le notizie provenienti dai campi di Bitonto e Pozzuoli (dove era impegnato il Casarano), aveva la necessità almeno di un punto e, in effetti, su un rimpallo casuale su Gianmarco Rizzo, la sfera portava, solo davanti a Cziekowski, Dell’orfanello micidiale ad infilare il portiere polacco e ristabiliva il pareggio per 2 a 2. Si era al 12° del secondo tempo ed il gelo ritornava ad aleggiare nel settore ospiti dove era seduto il presidente Giove che nell’occasione aveva un principio di mancamento, sicuramente dovuto a stress e tensione per l’esito del match. C’erano ben 33 minuti, oltre al recupero, per cercare la giocata vincente ed il tempo cominciava ad essere nemico, perchè, inesorabilmente, scorreva veloce ed il Lavello faceva buona guardia nella propria area ed il Taranto non riusciva, con tutti gli uomini in avanti (entravano anche Alfageme e Diaz a dar man forte al reparto offensivo), a sfondare la linea Maginot dei padroni di casa. Quando sembrava che la gara stesse scivolando verso l’ennesima delusione, dopo un stagione altamente positiva, considerando quanto successo, al 37°, un nuova intuizione ionica e la fiammata che riaccendeva i cuori per la gioia di un traguardo nuovamente vicinissimo. Un cross dalla sinistra di Boccia, con una parabola disegnata alla perfezione veniva incornata da Santarpia che non lasciava scampo al portiere Carretta, impotente che osservava la palla infilarsi nella propria porta. Era il goal che scioglieva i cuori, ma era ancora presto per parlarne, (otto minuti al 90° + il recupero fissato a cinque minuti più uno, ulteriore) e qui il cronometro sembrava aver rallentato al massimo, il tempo pareva essersi quasi fermato. Gli ionici chiudevano tutte le linee di passaggio tanto dal centro, occupato dal duo Marsili e Tissone, quanto sulle fasce con Boccia e Ferrara a presidiarle e questo non consentiva alla squadra di Zeman di rendersi pericolosa, ma al 96°, la gioia e la grandissima emozione espressa da tutti i partecipanti e sostenitori nei distinti e in tribuna era il segnale da trasmettere alla Città che per due ore era stata incollata agli schermi televisivi. Finiva così con l’apoteosi dei colori rossoblu, una gioia e festa che sarebbe continuata al rientro del bus che riportava in Città i rossoblù, con le varie piazze cittadine invase dalla torcida tarantina che si sarebbe protratta almeno fino alla mezzanotte, ma l’ebbrezza del 13 giugno 2021 (esattamente 15 anni dopo l’ultimo salto di categoria effettuato sul campo, in quel famoso Taranto – Rende della formazione allenata da Papagni), sarebbe rimasta scolpita nelle giovani generazioni che non avevano assistito ad una promozione diretta e goduto delle scene dei festeggiamenti post promozione.
A Picerno, la formazione di Palo, alla presenza del Presidente Curcio, venuto apposta dall’America per la gara conclusiva dei suoi ragazzi e, chissà, dell’eventuale ritorno in serie C dei melandrini, affrontava un tranquillo Gravina che mister De Candia aveva brillantemente condotto alla tranquilla permanenza. Solo 19 i minuti in cui i padroni di casa sbloccavano il risultato con il solito capitano Esposito che trovava il varco giusto per battere il portiere murgiano per l’1 a 0 che sembrava essere il viatico per un tranquillo pomeriggio. Gli ospiti non si disunivano e tre minuti dopo, a seguito di una azione manovrata, trovavano l’occasione giusta con Messori per impattare il match. Sul risultato di 1 a 1, il Picerno si riversava in area dei murgiani ed iniziava un pressing che costringeva gli ospiti a rintanarsi in difesa e tentare qualche sporadica occasione in contropiede. Al 36°, Iadaresta, da solito rapace d’area trovava la via della rete e sbloccava il risultato a favore dei melandrini che, con il Gravina letteralmente stordito, nell’azione tambureggiante, riuscivano a trovare la terza rete con Cranevale che, alla vigilia dell’intervallo lungo, lasciava i lucani in vantaggio, ipoteticamente con la chiusura del match, a loro favore, ed orecchie rispettivamente a quanto accadeva a Venosa. Nel secondo tempo, con un Gravina quasi svuotato fisicamente, le notizie provenienti dal match Lavello – Taranto, avevano la precedenza e il pareggio di Dell’orfanello, faceva esplodere il Curcio ed il nuovo primato conquistato (per la seconda volta). Nel contempo, il Picerno continuava ad attaccare e la squadra ospite si difendeva con ordine e manteneva la dignitosa sconfitta, fino a quando Oyewale, trovava la rete del 4 a 1 e la gioia era straripante nel team lucano. Qualche minuto dopo, il gelo scendeva sull’impianto melandrino. Il goal di Santarpia rappresentava una pugnalata ai cuori dei rossoblu locali ed il pubblico rimaneva in stato di choc per i restanti minuti fino al termine del match e i successivi minuti di attesa post gara diventavano drammatici, con sgorgare di lacrime da parte di tutti, indistintamente, alla notizia del Taranto, vincente e promosso in serie D. Neanche le deliranti dichiarazioni di un dirigente melandrino, nella conferenza post gara, potevano lenire il dolore per la sconfitta nel campionato e dover già affrontare, da mercoledì 16, i play off con il match casalingo contro il Casarano rappresentante il contentino per il club del padron Curcio, ma il calcio è spietato anche per questo.
CAPITOLO PLAY OFF
E’ stato un turno interlocutorio che la sconfitta del Lavello ha stravolto le gerarchie per la partecipazione alla lotteria post season.
L’Andria terzo, a Francavilla in Sinni, non aveva grosse intenzioni di affondare, visto il terzo posto cristallizzato e l’impossibilità, matematica, di tentare l’assalto al secondo posto, pertanto lo 0 a 0, quasi scialbo, in realtà, alla fine accontentava tanto i federiciani di Panarelli che i ragazzi di Lazic, i quali evitavano, in caso di sconfitta, uno spareggio con il Brindisi.
A Pozzuoli, il Casarano, giunto con il solo obbiettivo di conquistare i tre punti per tentare l’ultimo disperato tentativo dei play off, aveva un compito, almeno sulla carta facile, sul campo della retrocessa Puteolana e questo, in un certo senso, non lo agevolava perché proprio un avversario senza stimoli e sgombro da problemi di classifica poteva essere un pericolo non indifferente. I salentini, dopo un primo tempo molto poco godibile, proprio ad inizio della ripresa, con un giro di lancette neanche terminato, trovavano l’imbucata giusta per realizzare l’ 1 a 0 con Favetta e, nell’amministrare il vantaggio, per la scarsa incisività avversaria rimanevano in attesa delle notizie provenienti da Lavello e Bitonto. E, se a Lavello le notizie non erano pienamente confortanti, l’impresa del Fasano, proprio a Bitonto dava spazio alla possibile conquista, addirittura del quarto posto veramente insperato alla vigilia di questo turno. Poi, nel finale rocambolesco in terra di Bari, ovvero prima arrivava il pareggio de Bitonto, poi lo svantaggio interno del Lavello contro la squadra di Laterza, due momenti chiedevano questa certezza del quarto posto, ma il goal, al 96°, del difensore neroverde Petta, consegnava ai salentini il quinto posto ed il match, mercoledì 16 a Picerno, in casa dei melandrini di Palo.
Bitonto – Fasano, alla vigilia, poteva essere pronosticato un bel match, pur nella convinzione che i ragazzi di Loseto, alla fine, avrebbero prevalso. La storia dell’incontro però aveva un percorso diverso da quello ipotizzato, merito dei ragazzi di Costantini bravi a piazzare un 1- 2 che sarebbe stato letale per chiunque, ma non per il Bitonto. Dopo tre minuti, ospiti in vantaggio. Era Lopez a segnare la rete che ammutoliva l’intero stadio e faceva calare il gelo sull’intero ambiente nero verde. Questo improvviso vantaggio dei bianco azzurri adriatici, aveva l’effetto di un crollo delle convinzioni dei padroni di casa che pur riversandosi in area avversaria non riuscivano a scardinare la difesa fasanese. Su una ripartenza, al 14°, era D’Ambros a piazzare la rete del 2 a 0 e sul ” Città degli Ulivi” andava di scena un dramma, intriso di rabbia nei confronti degli ospiti, rammarico per la sorprendente partita dei ragazzi di Costantini e lacrime per il risultato secco ed impietoso. A questo punto, i padroni di casa avevano uno scatto d’orgoglio che li portava a dimezzare il punteggio, grazie al solito Lattanzio che, prima dell’intervallo, dimezzava il gap con i fasanesi. Nella ripresa inizio al fulmicotone per i bitontini. Lattanzio, dopo quattro minuti, realizzava il 2 a 2 ed ospiti in confusione quindi, sulle ali dell’entusiasmo, Tedesco siglava al 9° il goal del 3 a 2, buono per l’aggancio al treno play off. Il momento favorevole veniva stoppato dagli ospiti, all’11°, con Mellilo che sorprendeva la difesa dei padroni i casa, in pratica, faceva ricominciare alla platea bitontina il timore di non potercela fare. Al 19°, con i padroni di casa ancora in stato confusionale, Fasano in vantaggio. Era Gentile che infiltrandosi nelle maglie difensive dei neroverdi sorprendeva il portiere neroverde e portava gli adriatici sul 4 a 3. Il risultato, a questo punto, stravolgeva le gerarchie play off, rimescolando le posizioni delle partecipanti alla corsa spareggi post stagione regolare, ma non si arrendevano gli attaccanti locali e Palazzo, con una giocata ficcante, piazzava il goal del 4 a 4, a dodici minuti dal termine dei 45 minuti. L’assalto dei bitontini, alla difesa ospite. veniva abbastanza contenuta dalla linea difensiva adriatica ed il cronometro cominciava, quasi avesse preso velocità a far scorrere i secondi con una velocità impressionante ed il pareggio, molto amaro, cominciava a suonare come una bocciatura per i ragazzi di Loseto. Al 96°, proprio nell’ultimo assalto alla porta fasanese, il difensore Petta, con conclusione disperata, sfondava il muro bianco azzurro e trafiggeva il portiere ospite per il goal del 5 a 4 che valeva il quarto posto finale in classifica e l’eliminazione dai play off del Lavello a vantaggio del Casarano di Feola. Bitontini, quindi, che vedevano gli sforzi premiati con la promozione al turno di semifinale, per mercoledì 16, in casa dell’Andria di Panarelli, rivale storica dei nero verdi baresi.
CAPITOLO RETROCESSIONE ECCELLENZA
La lotta per la permanenza in quarta serie aveva già dato un’indicazione ben precisa nel turno precedente. Le attenzioni erano rivolte ai tre campi principali, ovvero al Fanuzzi di Brindisi dove era ospite il Portici, a Francavilla in Sinni, confronto tra i locali e l’Andria di Panarelli e a Sorrento, di scena l’Aversa del patron Pellegrino.
Detto del Francavilla che bloccava sul pari una Andria, sicura terza e con la testa ai play off (primo turno contro il Bitonto, al “Degli Ulivi”), a Brindisi, la formazione di Cazzarò oltre al suo incontro avrebbe dovuto attendere notizie buone da Francavilla e Sorrento. I ragazzi brindisini giocavano un incontro teso all’attacco per cercare di sbloccare subito il match al cospetto di un Portici, già salvo matematicamente la scorsa settimana, ma non per questo remissivo. Infatti i bianco azzurri, nel primo tempo, riuscivano, con Evacuo a sbloccare il risultato, poi, su una classica indecisione difensiva il solito Prisco raddrizzava il punteggio e si andava in parità. Nell’ultimo minuto del primo tempo Dario, con un tiro ad effetto, trovava la rete del vantaggio, poi nella ripresa le due squadre cercavano di segnare la rete, del pareggio per i partenopei, e del 3 a 1 per i brindisini, ma le orecchie erano rivolte a Sorrento, dove la squadra locale, dopo essere stata in vantaggio, nelle battute finali era scavalcata dall’Aversa ed il pareggio finale (3 a 3), condannava il Brindisi, dopo due stagioni, al mesto ritorno in Eccellenza, con una formazione in cui il buon Cazzarò non ha avuto colpe per scelte forse non all’altezza della categoria, ma anche scivolata nel massimo campionato pugliese causata da problemi extra calcistici e di natura societaria.
Allo stadio Italia, i costieri di La Scala volevano congedarsi dal pubblico amico con un risultato positivo e quindi l’approccio alla gara era proprio quello di una gara giocata, sicuramente senza preoccupazioni, ma le motivazioni dei casertani apparivano molto più concrete. Dopo cinque minuti, gli ospiti sbloccavano il risultato con Cassandro che riusciva a superare la difesa locale ed il portiere rosso nero per l’1 a 0 di buon auspicio in ottica permanenza. Liccardi, al quarto d’ora trovava la rete del pareggio e poi, sulla scia dell’entusiasmo, con gli avversari ancora sbandati dal pareggio subito, Sorrento ancora in goal con Cassata che gettava nello sconforto gli avversari, i quali vedevano balenare lo spettro di uno spareggio con il Brindisi (in campo neutro). I ragazzi di De Stefano impiegavano venticinque minuti per pareggiare nuovamente con una rete micidiale realizzata da Messina, bravo a consentire ai suoi compagni di andare al riposo in parità. Nel secondo tempo la paura di rischiare faceva arretrare l’Aversa, mentre il Sorrento cercava di sfruttare qualche occasione consentita dagli avversari e quando il pareggio sembrava quasi il risultato più giusto, i casertani si portavano in vantaggio. Varchetta, uno degli ultimi ad arrendersi in questo match della vita, siglava il 3 a 2, a dieci minuti dalla conclusione, ed infatti mentre tutti erano rassegnati alla sconfitta, proprio allo scadere dei novanta minuti, il difensore Cacace piazzava la palla nella porta aversana fissando il punteggio sul 3 a 3. Nei minuti di recupero gioia in casa ospite per la permanenza ottenuta in trasferta dopo la grande paura dell’1 a 2 del primo tempo, ma soddisfazione del Sorrento, sia pure con una stagione a due facce tra il girone d’andata ed il ritorno, comunque con l’esito finale della tranquilla permanenza, ottenuta tra tante difficoltà ed in una stagione molto strana, complessa, condizionata dal Covid – 19.
CAPITOLO GARE FINE STAGIONE
Due erano i match, tipici di fine stagione, tra formazioni che non avevano nulla da chiedere al campionato .
A Cerignola, gli uomini di Pazienza affrontavano il Nardò di Danucci che tranquillo cercava solo di ottenere punti per milgiorare la classifica e dare l’ultima soddisfazione ai propri tifosi. Non erano assolutamente d’accordo gli uomini di Pazienza che, dopo lo stop di Taranto decisivo per l’addio alla zona play off, volevano riscattare il 2 a 4 subito allo Iacovone. Ci riuscivano, in quanto nel primo tempo, i goal di De Cristofaro (2°), Malcore (11°), Russo (20°) e Loiodice (36°), annichilivano i neretini ed in pratica archiviavano il match che non avrebbe potuto dire, nella ripresa, nulla di più. Infatti nel secondo tempo la formazione di Pazienza amministrava il risultato, gli ospiti, almeno alla ricerca di goal che potessero dare senso ad un brutto incontro disputato (nell’approccio, sicuramente) ed infatti i tentativi di andare a segno si concretizzavano al 28° quando Politi, realizzava la marcatura, che sarebbe risultata quella della bandiera, utile a dare un senso alla presenza della formazione leccese. Finiva così, con un largo successo ofantino (e qualche rimpianto per una serie di punti sciupati in trasferta che avrebbero consentito la disputa dei play off), mentre il Nardò non vedeva l’ora di chiudere la stagione, massacrante ed impegnativa per problemi extra calcistici, e catapultarsi nella programmazione della prossima, con obbiettivi più importanti, rispetto alla tranquilla permanenza ottenuta.
Molfetta- Altamura, rappresentava il classico derby della Terra di Bari tra due formazioni paghe dei risultati ottenuti in questa stagione da definire “transitoria”, per via della permanenza ottenuta dai molfettesi (esordienti nella categoria) con netto anticipo e per un’ennesima annata senza infamia e senza lode per la formazione murgiana, in questo momento alle prese con le vicende societarie che stanno facendo presagire un passaggio di consegne nei vertici del club murgiano. La gara è scivolata via come un impegno infrasettimanale, di allenamento, ma nonostante questo approccio soft, ospiti subito in vantaggio con Croce, che ritornava in campo con una bella rete per l’1 a 0. Pareggio subito ristabilito, dopo cinque minuti, per merito di Variale, bravo ad infilarsi nella maglie difensive, quindi nella ripresa, quando ormai sembrava che la gara fosse destinata sull1 a 1, Lorusso per i bianco rossi di Monticciolo dava l’impressione del blitz compiuto dagli altamurani. I locali di Bartoli non si arrendevano e, nel recupero, Triggiani realizzava il 2 a 2 finale che, alla fine, accontentava entrambe le squadre.
Finiva così un campionato con il verdetto del Taranto, promosso in serie C, Az Picerno, Fidelis Andria, Bitonto e Casarano ai play off, Brindisi e Puteolana, retrocesse in Eccellenza.
La lotteria play off vedrà, mercoledì 16 giugno, il seguente calendario Picerno – Casarano e Fidelis Andria – Bitonto, per un mini torneo il quale potrebbe, sia pure in via altamente ipotetica, portare qualche altra promozione, tramite ripescaggi alla terza serie nazionale.
Fabrizio Di Leo














