di Luca Pietranelli
Intervenuto in apertura di conferenza stampa, e a chiusura della stessa, il vice-presidente del Taranto Vincenzo Sapia ha affrontato diverse tematiche di primaria importanza. Su tutte la questione stadio, ad oggi cruciale per il futuro sportivo della società ionica.
ISCRIZIONE AL PROSSIMO CAMPIONATO – Siamo qui a riprendere il cammino sportivo dopo gli impegni legati all’iscrizione. In questo periodo di pausa dal calcio giocato ho letto tante cose, sembra che per molti l’iscrizione fosse un atto scontato. Vi assicuro che non è così; serve professionalità, è richiesto un lavoro serio e impegnativo, al pari di quello necessario per la partecipazione ad un bando pubblico. Ringrazio pertanto tutte le componenti della società che hanno contribuito dal punto di vista amministrativo affinché si completasse l’iter necessario.
CASO PENALIZZAZIONE – Abbiamo subito una ingiustizia processuale, a seguito di un ritardato pagamento, sanzionato in maniera diversa in casi analoghi precedenti. Nonostante la norma non fosse variata, l’interpretazione della stessa è cambiata nel nostro caso.
STADIO IACOVONE – Rivolgo un invito alla stampa affinché la questione stadio venga sollevata quotidianamente. I progetti tecnici prospettati dal mister saranno realizzabili solo nel momento in cui vi siano certezze per quel che riguarda l’impianto di gioco dove andremo a disputare le gare interne. Al momento non abbiamo risposte concrete e certe in merito a questa situazione. Purtroppo, come società siamo solo spettatori, spesso non invitati ai tavoli tecnici. Siamo portatori di ciò che ci viene riferito. Il ministro Abodi, nell’incontro tenutosi qualche settimana fa alla ex Subfor, aveva dichiarato che avremmo certamente giocato allo Iacovone con il pubblico. Non posso pensare che intendesse di giocare con una capienza di 3000 spettatori. Questo causerebbe anche una problematica di ordine pubblico in relazione al botteghino.
LA SITUAZIONE ATTUALE – In fase di iscrizione abbiamo presentato un documento, il T.U.L.P.S.: esso attesta la possibilità di poter godere dell’impianto del rione Salinella con una capienza di 10,990 posti. Apprendo solo oggi che il ministro Abodi abbia puntualizzato che il suo fosse un “auspicio” nel poter giocare a porte aperte. Ma noi abbiamo bisogno di certezze e non di auspici. Lo stato attuale qual è? Per il commissario Ferrarese non sarà possibile giocare allo Iacovone per una serie di motivazioni tecniche legate ai lavori da eseguire. Dunque, abbiamo un TULPS ma non abbiamo una convenzione firmata dal comune di Taranto, che attende l’ok di commissario e Sport&Salute per procedere in tal senso.Sport&Salute tempo fa assicurò la presentazione di un progetto entro il 31 maggio, che garantisse la possibilità alla squadra di poter giocare durante l’esecuzione dei lavori. Il progetto è stato presentato con un mese di ritardo e non è comunque un progetto esecutivo. Inoltre noi non siamo mai stati invitati ai tavoli tecnici ufficiali. Oggi, quindi, siamo in attesa che la convenzione venga firmata dal Comune, il quale aspetta Ferrarese.
MANCANZA DI CERTEZZE – Noi chiediamo che ci venga comunicato qualcosa, dalle risposte che riceveremo andrà a dipendere la progettualità dell’azienda calcio Taranto. Avevamo segnalato tutte le criticità per tempo, per poterci garantire la possibilità di giocare a Taranto. Abbiamo, inoltre, pregato il ministro di consultarsi con tutte le parti in causa, e sono molteplici, deputate a concedere l’autorizzazione per poter giocare allo Iacovone. Abbiamo inviato svariate Pec per sapere dove giocheremo, ma a pochi giorni dalla prima gara di coppa la questione è ancora in stand-by. Mi auguro che la stampa ponga queste domande quotidianamente a chi di competenza.
SITUAZIONE STADIO, PIANO B – Chiaramente abbiamo già un piano B e un piano C per rispetto a chi lavora, per rispetto dei dipendenti del Taranto e della tifoseria. Nel momento in cui dovessimo ricevere risposte negative, avremmo già un’alternativa. Noi però speriamo di poter giocare e allenarci a Taranto: una squadra di calcio vive anche di allenamenti e di riunioni e abbiamo bisogno di una location dove svolgere l’attività nella sua interezza. Farlo in un cantiere non sarebbe semplice ma saremmo disposti a farlo nel momento in cui ci vengano garantite le condizioni per esercitare le nostre funzioni.
OPZIONE CASTEL DI SANGRO – Sono ottimista, spero sia una soluzione remota. Sono convinto di giocare a Taranto. Andare in Abruzzo sarebbe un danno per la nostra società e un danno per la tifoseria e tutta la comunità. Abbiamo proposto mille soluzioni risolutive, tra cui Faggiano, presentata tantissimo tempo fa. Per quella struttura abbiamo anche offerto soluzioni tecnico-giuridiche affinché potesse rientrare nel masterplan dei Giochi del Mediterraneo, ma ciò non è stato fatto. Ci è stato detto che non fosse possibile. Lo accettiamo senza fare polemiche, ma ad oggi quella sarebbe potuta essere già la soluzione.
STADIO DI MASSAFRA – Non c’è mai stato un “ok” dal punto di vista della sicurezza. Inoltre, quella di Massafra è stata un opzione da subito bocciata per problemi legati alla capienza dell’impianto.
RINGRAZIAMENTI A MINO DISTANTE – Ci tenevo, come cittadino di Taranto in primis, a ringraziare Mino Distante, il quale, nonostante non sia un imprenditore tarantino, non ha mai fatto mancare il suo sostegno al Taranto Calcio e al territorio tarantino. E’ uno dei pochi imprenditori che ci mette la faccia e il portafoglio. Lo ringrazio da vicepresidente del Taranto, ma prima ancora da cittadino, per il continuo supporto che dà alla nostra città con le sue aziende.
