di Maurizio Mazzarella ed Erminio Fabio Riezzo
Si è tenuta nella mattinata di venerdì 29 agosto, a Palazzo di Città, la prima conferenza ufficiale del nuovo Taranto Calcio. All’evento hanno preso parte il sindaco Piero Bitetti e il neo presidente Vito Ladisa, protagonisti di un dialogo a volte in politichese condito da argomenti di facile presa con parole che hanno in modo fertile trovato ascolto e favore tra i presenti.
Il presidente Ladisa ha lasciato intendere un futuro prossimo improntato agli investimenti nel settore giovanile, con un occhio attento al sociale, promettendo un percorso di crescita che va oltre il mero risultato sportivo. Il sindaco, da parte sua, ha colto l’occasione per ribadire come lo sport sia un collante sociale e un veicolo di comunità, con un discorso che se pur generico ha fatto certamente breccia.
Certo, i tempi ristretti hanno comportato qualche inevitabile problema organizzativo, ma è superfluo lasciarsi trascinare da polemiche strumentali: importante è stato il clima di festa e partecipazione, quasi una simil “Pasquetta” cittadina. Volti mai visti negli ultimi quindici anni (non solo sette, come qualcuno strumentalmente vuole far credere) hanno seguito con curiosità e interesse le sorti della prima conferenza ufficiale della nuova gestione.
Non possiamo non notare come altrove continui a essere bersaglio chi ha sempre portato e porterà avanti le proprie idee (coerenza questa sconosciuta). Ci diverte essere sempre citati da determinati personaggi, da cui siamo felici di prendere le distanze da ogni punto di vista. Ora è giusto che abbiano più spazio proprio coloro che sgomitano dopo essere stati a loro dire accantonati. È giusto che ora dimostrino con i fatti il loro amore e non con semplici parole che lasciano il tempo che trovano.
Un avvertimento, però, è doveroso: caro presidente Ladisa, che oggi gode della quasi totalità dei consensi, sappia che l’onda di applausi di oggi può mutare in brezza di contestazione domani; il vero pericolo non è chi ora contesta, “tutto sommato anche simpaticamente”, sui social o sui muri di tifosi (dove magari il primo bersaglio è proprio parte della stampa), ma chi oggi applaude in modo ipocrita, pronto ad andare oltre ogni limite domani, con occhi critici nascosti dietro sorrisi di circostanza attuali.
In definitiva, vedere politica e calcio andare a braccetto oggi è motivo di soddisfazione, un’eccezione in una città dove questo legame è stato quasi sempre latitante. Che ne faccia tesoro: è un’opportunità che, se ben coltivata, può segnare davvero l’inizio di un nuovo corso per il Taranto Calcio.