di Domenico Ciquera
Mister Ciro Danucci non usa giri di parole nel commentare la sconfitta del Taranto sul campo dell’Acquaviva. Una battuta d’arresto pesante, maturata al termine di una gara ricca di episodi e condizionata da errori difficilmente perdonabili per una squadra con ambizioni di vertice.
Una partita anomala
«È stata una gara diversa da quelle che siamo abituati a vedere dal Taranto. Nel primo tempo abbiamo fatto bene, siamo riusciti a sbloccarla, poi è arrivata una grande ingenuità sull’azione del rigore — che, a mio avviso, è stato anche generoso. Tuttavia, dovevamo essere più attenti: abbiamo dato le spalle alla palla e loro hanno mosso rapidamente il gioco.»
Le palle inattive e il contraccolpo
«Nella ripresa abbiamo provato ad aggredire la partita, creando anche qualche occasione. Il 2-1 lo abbiamo preso su calcio d’angolo: loro sono una squadra strutturata fisicamente e questo ha pesato. Siamo stati bravi a pareggiare subito, ma quello che non deve succedere è subire gol immediatamente dopo. Il 3-2 ci ha tagliato le gambe. Abbiamo commesso errori che solitamente non facciamo, e per questo la sconfitta è meritata.»
Il problema trasferte
«I numeri dicono che fuori casa dobbiamo migliorare molto. Dopo quattro o cinque gare esterne capisci che c’è qualcosa da sistemare. A Brindisi avevo visto segnali importanti, ma noto un leggero calo di concentrazione quando giochiamo lontano dal nostro pubblico. Questo non deve accadere: l’approccio deve essere sempre lo stesso.»
Un passo falso che deve insegnare
«I ragazzi pedalano dal 18 luglio e può starci una giornata negativa. Anche nelle sconfitte, però, bisogna trovare spunti per crescere. Nel primo tempo siamo entrati bene, ma non siamo stati lucidi nella gestione dei momenti chiave. Dobbiamo imparare a chiudere le partite e ad avere più cattiveria nei dettagli.»














