“La situazione all’Arsenale della Marina Militare di Taranto è sempre più critica: il governo, tramite il ministero della Difesa, continua a mostrare allergia verso le relazioni sindacali, il confronto e il coinvolgimento delle parti sociali, soprattutto quando si tratta di modifiche strutturali importanti che possono avere ripercussioni sul lavoro delle persone”. Lo dichiarano Giovanni D’Arcangelo e Mimmo Sardelli, rispettivamente segretari generali di CGIL e FP CGIL Taranto.
La questione riguarda la sottoscrizione di un contratto attuativo tra la direzione dell’Arsenale di Taranto e la società Orizzonte Sistemi Navali.
“Questa scelta potrebbe avere un impatto rilevante sulle attività manutentive nelle aree meccaniche dell’Arsenale, già fortemente provate dal blocco del turn over, ossia dalla mancata sostituzione del personale che va in pensione”, spiegano ancora D’Arcangelo e Sardelli.
“Siamo preoccupati perché da anni denunciamo la carenza di organico e chiediamo che vengano svolti i concorsi pubblici per nuove assunzioni, ma assistiamo a manovre che spingono unicamente verso una crescente esternalizzazione delle competenze. Ancora più grave è che questo contratto attuativo sia stato firmato senza alcuna informativa o confronto sindacale, nemmeno con le rappresentanze unitarie interne al sito produttivo”.
“Come CGIL e FP CGIL Taranto – concludono – nei mesi scorsi abbiamo attivato un confronto con la Regione Puglia, auspicando che l’ente possa sostenere concretamente lo sviluppo e l’occupazione presso l’Arsenale”.
Nel frattempo, le categorie confederali FP CGIL e UIL PA hanno scritto al comando dell’Arsenale della Marina Militare, indirizzando la lettera all’ammiraglio Alessandro Battaglia, direttore dell’Arsenale, e all’ammiraglio Vincenzo Montanaro, comandante del Comando Interregionale Marittimo Sud, chiedendo un confronto approfondito sulle questioni sollevate.