di Francesca Raguso
Giuseppe Di Meo, ex difensore classe ’69, è l’allenatore del Bisceglie per la terza stagione consecutiva. Dopo solo nove giornate, lo abbiamo intervistato a tutto tondo sulle vicende del Taranto e sull’andamento del campionato.
Lei ha giocato a Taranto nella stagione 2003-2004, totalizzando 19 presenze. Che ricordi ha della squadra e della piazza?
“È stato un periodo particolare, ma tutto sommato positivo. La piazza è certamente da Serie B, con grande passione e tifosi calorosi.”
Cosa l’ha spinta a intraprendere la carriera da allenatore?
“Giocando avevo già una propensione ad allenare; ero un po’ un ‘mezzo allenatore’. Poi, grazie a un dirigente a Vasto, ho avuto l’opportunità concreta e ho deciso di intraprendere questa strada.”
Da tre anni guida il Bisceglie. Come sta andando?
“Lo scorso anno eravamo penultimi e siamo arrivati ai playoff. L’anno precedente abbiamo chiuso primi. Conosco bene la piazza, è particolare, ma stiamo facendo bene.”
Dopo nove giornate, la sua squadra condivide il primo posto con Taranto e Canosa. Che ne pensa?
“Siamo quattro squadre che si giocano il primo posto: Brindisi, Taranto, noi e il Canosa. Sarà una lotta serrata fino alla fine.”
Ha seguito le vicende del Taranto negli anni?
“A Taranto ci sono sempre stati problemi societari. Peccato che non sia mai arrivata una società seria in grado di portare il Taranto su: è una piazza di grande blasone.”
Cosa pensa della nuova società e del lavoro attuale?
“Conosco i dirigenti, hanno già esperienza con altre squadre come il Monopoli. Penso che faranno bene. Taranto è una piazza importante, e sanno come valorizzarla. Accettare una piazza così significa avere un progetto e gli interessi giusti. Allenare qui è simile ad allenare squadre come Avellino o Campobasso, che hanno un grande blasone.”
Obiettivi per la stagione?
“Puntiamo al campionato, come punta anche il Taranto.”














