di Domenico Ciquera
Il direttore generale del Toma Maglie, José Buccarella, è intervenuto nel corso della trasmissione Football Club di giornalerossoblu.it per analizzare l’avvio di stagione della sua squadra e presentare la sfida di campionato contro il Taranto.
Taranto, una sfida che profuma di storia
«Lo storico tra Toma Maglie e Taranto è più datato di quanto si pensi. Curiosando negli archivi, ho scoperto che negli anni ’50 ci furono tre o quattro incontri in Serie C, e gli ultimi risalgono agli anni ’90, in Serie D.
C’è quindi un passato importante, che fa parte del blasone di entrambe le società.
Arriviamo a questa partita in una situazione complicata, anche perché è una gara infrasettimanale che non ci voleva in questo momento. Siamo reduci da una sconfitta interna e sappiamo che ci attende una squadra attrezzatissima.
Come successo sia a loro che a noi domenica, daremo tutto per cercare un risultato positivo. Alla fine, in campo vanno i giocatori, ed è sempre il campo a fare la differenza.»
“Del Taranto c’è da temere tutto”
«Del Taranto bisogna avere rispetto, perché c’è da temere tutto.
Parliamo di una squadra costruita all’ultimo momento, ma con giocatori di grande valore, gente che in Eccellenza è solo di passaggio.
Ha un pubblico straordinario, anche se gioca in uno stadio non suo.
Ma, come sempre, è il rettangolo di gioco a decidere.»
Un campionato impegnativo e senza pause
«Sul tema del rinvio del campionato ci avevamo riflettuto anche noi: siamo stati ripescati il 19 agosto e il 31 eravamo già in campo.
Ogni società cerca di fare il possibile, ma il calendario era già definito: con o senza il Taranto, la partenza era stabilita.
Abbiamo scelto di giocare subito, perché con tanti turni infrasettimanali la situazione si sarebbe complicata ulteriormente.
Quando un campionato ha delle date fissate, è sempre difficile spostarle.
Ricordo un caso simile in Serie D con il Gallipoli.
Per quanto riguarda il caso Jallow, la norma sugli extracomunitari è chiara e non lascia spazio a interpretazioni.»
“Taranto, Brindisi, Canosa e Bisceglie hanno una marcia in più”
«Ho vissuto l’Eccellenza a Gallipoli dal 2016 al 2022, anche durante il periodo del Covid.
Mi ricordo bene che l’ultima partita del girone unico la giocammo a Corato, poi il campionato fu interrotto.
Questo torneo, anche se a 20 squadre, mi sembra stia tornando a quel livello: c’è un netto livellamento verso l’alto.
Oggi vedo quattro squadre con una marcia in più — Taranto, Brindisi, Canosa e Bisceglie — per budget, organici e struttura.
Tolte queste, non ho ancora un’idea precisa su chi potrà emergere.»
Trasferte vietate, una norma da rivedere
«La norma sulle trasferte è corretta dal punto di vista tecnico: in Serie C, alcune società ne hanno approfittato per fallire e ripartire in D come se fosse una retrocessione.
Tuttavia, penalizza troppo le grandi piazze come Taranto, a cui auguro un futuro roseo.
Noi ne risentiamo, perché partite come questa avrebbero richiamato tantissima gente allo stadio.
C’è anche un altro nodo da affrontare: la norma nazionale sugli ingressi negli stadi, che andrebbe rivista o quantomeno adattata alle diverse categorie.»














