Nell’ambito della campagna “Estate tranquilla 2025”, disposta dal Comando Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, i Carabinieri del N.A.S. di Taranto, congiuntamente ai militari del N.I.L. Carabinieri di Taranto, della locale Stazione Carabinieri e al personale del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto (S.I.S.P. e S.I.A.N.), nonché della Polizia Locale e dell’Ufficio Tecnico comunale, hanno eseguito un’ispezione presso una struttura turistico-ricettiva con piscina, ubicata in un comune della provincia di Taranto.
Durante i controlli, gli specialisti del NAS hanno accertato che la struttura, dotata di stanze per gli ospiti, piscina e locali adibiti alla somministrazione di alimenti e bevande, era operativa in assenza delle necessarie autorizzazioni rilasciate dalle Autorità sanitarie e amministrative competenti. Inoltre, è stata riscontrata l’omessa comunicazione all’Autorità di pubblica sicurezza delle generalità degli ospiti alloggiati.
Per quest’ultima violazione, il legale rappresentante della struttura è stato deferito alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto per presunta violazione degli artt. 17 e 109, commi 1 e 3 del R.D. 18/06/1931 n. 773 (T.U.LL.P.S.).
Parallelamente, i Carabinieri del NIL hanno accertato irregolarità di natura penale e amministrativa in materia di igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro, adottando il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per:
- impiego di personale “in nero” in percentuale superiore al 10% della forza lavoro presente;
- grave violazione delle norme sulla sicurezza, ai sensi del punto 1 dell’Allegato I del D.lgs. 81/2008, per la mancata elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).
In seguito agli accertamenti:
- l’Ufficio comunale competente ha emesso ordinanze di cessazione delle attività turistico-ricettiva e della piscina;
- il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (S.I.A.N.) della ASL di Taranto ha disposto la sospensione immediata dell’attività alimentare, attivata senza alcun titolo abilitativo.
In riferimento alla persona deferita all’Autorità giudiziaria, si precisa che deve considerarsi presunta innocente fino a eventuale definitivo accertamento di colpevolezza nelle sedi processuali competenti.














