di Francesca Raguso
David Di Michele, ex attaccante di Serie A con esperienze a Salernitana, Palermo, Torino e Lecce, oltre che ex azzurro, oggi siede sulla panchina dell’Ugento in Eccellenza. In vista della sfida di domenica contro il Taranto, prima in classifica, il tecnico ha parlato del suo percorso e delle sensazioni che accompagnano questo atteso confronto.
Una carriera da ricordare.
“Ho girato tanto e raccolto ricordi straordinari,” racconta Di Michele. “In ogni squadra ho vissuto salvezze, lotte europee, sacrifici. Le vere vittorie non sono solo i trofei, ma le emozioni condivise con i compagni, le amicizie che durano nel tempo. Quelle restano più di qualsiasi classifica.”
Lecce e lo scudetto della Serie B.
Arrivato nel gennaio 2010, contribuì alla promozione del Lecce in Serie A. “Entrai in un gruppo già forte e qualcuno temeva potessi rompere equilibri. Invece fu un legame profondo, soprattutto con Graziano Fiorita, persona speciale che non dimenticherò mai. Vincere in una città passionale come Lecce è un ricordo che porto nel cuore.”
L’onore della maglia azzurra.
“Indossare la Nazionale è una responsabilità enorme. Giochi per un Paese intero. Ho avuto la fortuna di misurarmi con grandi campioni, al Parco dei Principi contro la Francia, nelle qualificazioni Mondiali. Sono esperienze che ti segnano per sempre.”
Dal campo alla panchina.
“Ho smesso quando il fisico ha detto basta, anche se la testa non voleva. Allenare è una sfida dura: non tutti gli ex calciatori sono fatti per questo ruolo. Ma la competizione, la voglia di costruire qualcosa, mi hanno spinto a provarci.”
Il progetto Ugento.
Con una squadra completamente rinnovata dopo la retrocessione, Di Michele sta guidando una ricostruzione coraggiosa. “Siamo un gruppo nuovo, con ragazzi di categoria superiore. Lavoriamo duro, ci conosciamo giorno dopo giorno. Nel calcio puoi giocare bene e non raccogliere, oppure il contrario. Ma questi ragazzi stanno mettendo il cuore.”
Domenica c’è il Taranto.
Una sfida proibitiva? Forse. Ma Di Michele la vive con lucidità. “Queste sono le partite più semplici da preparare. Il Taranto lo conosci bene, lo studi, lo vedi in tv. Sono gare che ti danno motivazioni, coraggio. Sappiamo che lottano per vincere il campionato, ma proprio per questo, qualche spazio lo concedono. Bisognerà essere bravi a sfruttare ogni occasione.”