di Domenico Ciquera
Emanuele Calabria è stato ospite del consueto appuntamento del martedì dedicato al Taranto Calcio, “Football Club”, dove ha analizzato l’avvio di stagione dei rossoblù.
Momento della stagione
«Da un punto di vista personale fa piacere essere primi in classifica, anche se è ancora presto per trarre conclusioni definitive. Lo stesso vale per la squadra: noi diamo sempre il massimo, allenamento dopo allenamento, ma ad oggi è prematuro fare bilanci. Abbiamo giocato poco e vi garantisco che questo gruppo può dare ancora di più di quanto stiamo mostrando».
Brindisi
«Innanzitutto bisognava riscattarsi dal pareggio di Galatina, dove non avevamo fatto una prestazione eccellente. Con tutto quello che ci è successo in settimana, abbiamo trovato una carica in più che ci ha spinto a scendere in campo concentrati sull’obiettivo di vincere e lottare su ogni pallone. C’è un grande dispiacere perché tutti sappiamo che quanto accaduto è reale: non siamo stati bene e ci aspettavamo di giocare in maniera equa. Purtroppo non ci è stata data questa possibilità. Adesso bisogna solo attendere e vedere cosa succederà: c’è ancora una minima speranza di giocarla e scoprire cosa dirà il campo».
Piazza e tifosi
«Il mister ci ha detto che per giocare a Taranto serve grande personalità, perché non è facile. Nel calcio niente è scritto: un giorno puoi essere considerato un fenomeno, quello dopo scarso. Noi cerchiamo sempre di dare il 100%, anche se può capitare la giornata storta. Io sto vivendo bene questa esperienza: sono consapevole delle mie potenzialità e so che in una piazza così importante devo dare sempre il massimo. Quando sudi la maglia, vieni gratificato comunque. La curva è bellissima: ci dà una grandissima mano e quando giochiamo in casa è qualcosa di meraviglioso. Il loro supporto ti fa sentire in dodici in campo, ed è una sensazione speciale che diventa ancora più forte quando si vince».
Prestazioni personali
«Sarebbe bellissimo per me giocare nel nuovo Iacovone, quando sarà pronto. Per adesso ci godiamo lo stadio di Massafra, che i tifosi riempiono ogni domenica ed è spettacolare allo stesso modo. A livello personale cerco di concentrarmi solo sulla partita: entro in campo mentalizzato al 100% e non penso a ciò che c’è intorno».
Posizione in campo
«Il trasferimento da Fasano a Portogruaro è stato legato ad alcuni problemi con la mia ex società. Sono rimasto fermo fino a novembre, poi ho avuto l’opportunità di rimettermi in gioco in Serie D a Portogruaro e l’ho colta: ho giocato tutte le partite da titolare, facendo anche bene. Per quanto riguarda il ruolo, non ho preferenze: a inizio stagione con il 3-5-2 facevo la mezzala sinistra, ora con il 4-4-2 gioco da esterno di centrocampo. Conosco già il mister e con lui ho ricoperto più ruoli a centrocampo. Essendo duttile, mi adatto senza problemi».
Contributo della squadra
«Secondo me viene sottovalutato il lavoro dei nostri attaccanti. Grazie al loro pressing e al contributo in fase difensiva, riusciamo spesso a riconquistare palla prima e a ripartire. È vero, sotto porta dobbiamo migliorare, ma va riconosciuto che corrono tanto, si impegnano e ci aiutano a recuperare palloni preziosi più vicini all’area avversaria».
Il gol
«Devo ringraziare Monetti, che ha fatto una grande giocata: è riuscito a superare l’uomo sulla fascia e a mettere un ottimo cross. Quando la palla mi è arrivata, non ci ho pensato due volte: appena l’ho stoppata ho visto uno spazio e ho deciso di calciare. Per fortuna è andata bene ed è finita sotto l’incrocio».