La Polizia di Stato ha denunciato in stato di libertà due uomini, padre e figlio di 58 e 28 anni, entrambi ritenuti presunti responsabili del reato di ricettazione in concorso.
L’operazione è scaturita dalla segnalazione di un poliziotto libero dal servizio, il quale — grazie a un rilevatore satellitare installato sulla propria moto rubata la settimana precedente — aveva localizzato il veicolo in una zona del comune di San Marzano di San Giuseppe.
Gli agenti del Commissariato di Grottaglie, allertati dal collega, hanno indirizzato i controlli verso un’autofficina della zona, già oggetto di intervento lo scorso settembre da parte della Polizia Stradale di Taranto, che l’aveva sottoposta a sequestro per esercizio abusivo dell’attività di autoriparazione, priva di qualsivoglia autorizzazione.
Atteso l’arrivo del titolare, un uomo di 58 anni del posto, i poliziotti hanno dato inizio a un’ispezione accurata all’interno dei locali. Durante il controllo, è stata rinvenuta in un capannone la moto rubata, in parte smontata e priva di targa. Il titolare non ha saputo fornire una spiegazione plausibile sulla presenza del mezzo, che appariva anche “cannibalizzato”.
Accanto alla moto sono stati trovati un cartone contenente i componenti smontati del veicolo, numerose altre motociclette e ricambi, un banco da lavoro attrezzato, tute e caschi da motociclista.
Al termine dell’intervento, padre e figlio sono stati deferiti all’Autorità Giudiziaria in stato di libertà. Sono in corso ulteriori accertamenti volti a verificare la provenienza degli altri veicoli presenti all’interno dell’officina.
Si ricorda che, per entrambi gli indagati, vale il principio di presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva di condanna.














