La 14^ giornata ha segnato il rallentamento della capolista e la “caduta degli Dei”, Benevento ed Avellino, talmente fragorosa da sembrare incredibile. La capolista Juve Stabia, nel derby partenopeo, si bloccava con un nulla di fatto e salomonica suddivisione della posta in palio, ma il Benevento, in trasferta a Monopoli, crollava pesantemente con uno 0 a 3, che non lasciava alcuna recriminazione di sorta. Analogo destino per l’Avellino, nel derby campano, casalingo, che veniva trafitto a morte dai partenopei che conquistavano tre punti di platino. Il Picerno, in progressione approfittava di questa anomalo turno domenicale, nei risultati, e stacciando il Latina, a domicilio, si portava, assieme a Benevento ed Avellino, a due punti dalla vetta. La sorprendente Casertana, fermata dal Crotone, avanzava in classifica, davanti al Taranto, ritornato ai tre punti, nel derby con il Brindisi sempre più in difficoltà (dieci sconfitte su 14 match giocati). Il rapinatore Cianci regolava e regalava il match agli ionici, con un Brindisi mai realmente pericoloso per Vannucchi. Il Foggia, allo Zaccheria, piazzava il 2 a 0 al Messina e risaliva in zona play off, mentre il Cerignola, a Potenza, si faceva recuperare due volte lasciando due punti che, nell’economia generale, potrebbero risultare importanti. Nella zona media bassa, il Catania, al Massimino, superava con affanno la Turris, sempre più drammaticamente in caduta libera, mentre a Teramo il match tra le massime deluse del campionato, Monterosi Tuscia e Virtus Francavilla, emetteva il verdetto favorevole per i laziali, vittoriosi di misura e mortificante per i pugliesi, sempre più in fase involutiva, a rischio play out e lotta per evitare la retrocessione diretta.
JUVE STABIA – SORRENTO: la Juve Stabia veniva rallentata dal Sorrento, il derby allo Stadio Menti si chiudeva senza reti. La capolista gialloblù non sfruttava pienamente i passi falsi di Benevento ed Avellino, tuttavia la squadra di Guido Pagliuca guadagnava un punto sulle prime inseguitrici (si aggiunge anche il Picerno dopo il blitz sul campo del Latina). Buon punto in ottica salvezza per gli uomini di Vincenzo Maiuri che facevano registrare il terzo risultato utile di fila. Il primo tentativo della sfida era di La Monica con un diagonale da fuori area, nessun problema per Thiam che controllava e faceva suo il pallone. Le vespe tenevano le redini del gioco e comandavano il ritmo, ma non si registravano occasioni in apertura dalle parti di Del Sorbo. Al 23’ ci provava Leone con una conclusione smorzata, nessuna difficoltà per l’estremo difensore ospite che si distendeva e bloccava. Passavano tre minuti e Meli si metteva in evidenza dalla distanza con una mancino, intervento tutt’altro che complicato per il portiere. Qualche secondo più tardi un tiro-cross di Candellone dalla corsia destra spaventava Del Sorbo, la traiettoria però non ingannava il numero uno rossonero. Tensione e nervosismo nel finale di primo tempo, le due squadre rientravano negli spogliatoi con il punteggio inchiodato. In avvio di ripresa la capolista cercava di affondare il colpo prima con una botta di Meli respinta prontamente da Del Sorbo al 47’, poi con una punizione di Mignanelli che sporcava ancora i guantoni al classe 2004. Al 57’ Bachini svettava sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Del Sorbo saliva di nuovo in cattedra. Un minuto dopo combinazione tra Mignanelli e Candellone, il centravanti impattava ma sparava sul fondo. Al 60’ gli ospiti si portavano in zona offensiva, Thiam c’era. L’ex Spal era attento anche al 67’ sull’acrobazia di Vitale dall’interno dell’area. La partita restava aperta, il risultato però non cambiava: Juve Stabia e Sorrento tentavano di dare una sterzata all’incontro, al triplice fischio però era 0-0 al Menti.
LATINA – AZ PICERNO: non bastava la generosità e l’applicazione, al Latina contro il Picerno mancava la malizia, prerogativa essenziale di un avversario oggettivamente quotato. La tripletta di Vitali, peraltro in campo per infortunio di Paglia nel riscaldamento, condannava i pontini nello scontro diretto per accaparrarsi quarto posto. Rimaneva la sensazione di una sconfitta troppo severa. Iniziava una settimana corta, che porterà venerdì sera allo Zaccheria di Foggia. Era una buona partenza di gara, tra squadre molto tecniche, che confermava l’attuale posizione in classifica. Unica pecca era che, nonostante il bel palleggio, tutto ciò che arrivava dalle parti dei portieri non li impegnava più di tanto. Al 10’ palla impazzita in area di rigore ospite, al limite Riccardi aveva il tempo di aggiustarla e calciare, ma il destro risultava alto. Al 12’ prima palla buona per Murano, bomber del girone, palleggio e destro dai 25 metri ben lontano dalla porta di Cardinali. Al 14’ pregevole lo spunto di Crecco sulla sinistra, in mezzo per Del Sole, che tentava la rovesciata senza fortuna. Ancora tre minuti e Del Sole sulla destra chiamava al tiro dal limite Di Livio, sinistra senza pretese sul fondo. Al 26’ su respinta della difesa pontina ci provava Novella, sinistro decisamente alto. Al 28’ Fella dava e riceveva da Crecco, l’ingresso in area piccola dell’attaccante produceva apprensione tra i lucani, poi il classico fallo di confusione chiudeva la storia. Sotto la mezz’ora il Picerno il passava su iniziativa di Vitali, che entrava da destra, si accentrava e di sinistro incrocia il primo palo, dove Cardinali di distendeva con evidente ritardo, colto di sorpresa. Al 42’ vibranti proteste, quando Mastroianni andava a terra su cross di Di Livio e ci rimetteva Di Donato ammonito per proteste. Al 45’ cross di Del Sole dalla destra con il mancino, spizzava Mastroianni, Fella arrivava sulla sfera con un attimo di ritardo, consegnando la palla tra le braccia di Summa. Nella ripresa Di Donato inseriva Cittadino, al posto di Del Sole e passava a tre in attacco. Al 4’ Di Livio era intercettabile dalla trequarti fin dentro l’area, ma la battuta di sinistro era debole tra le braccia di Summa. Al 16’ tre cambi tutti insieme per cambiare le carte in tavola in casa Latina, osteggiata dall’ostruzionismo del Picerno, che comunque al 20’ andava vicino in due occasioni al raddoppio, che trovano al 24’, su l’imbucata di Esposito per Vitali, che volava in area a firmare la doppietta. Al 28’ Pitarresi sondava i riflessi di Cardinali, che si allungava sul rasoterra da lontano. Alla mezz’ora era Cittadino a provava la botta che riapriva la partita, ma riscuoteva solo applausi per una parabola che scendeva in ritardo. Tanta generosità fino alla fine, il recupero era ancora più amaro, con la tripletta di Vitalia, esterno sinistro dal limite che non lasciava scampo a Cardinali.
AVELLINO – GIUGLIANO: il Giugliano vive un momento strepitoso della stagione. Dopo aver messo in mostra una prestazione di valore sul campo del Benevento sei giorni fa, i gialloblù si confermavano anche ad Avellino, riuscendo questa volta a strappare il bottino pieno. Quinta vittoria in campionato e quarto risultato utile consecutivo per la brigata di Valerio Bertotto: 1-3 era il risultato finale allo stadio Partenio. La cronaca si apriva con un primo tentativo degli ospiti sugli sviluppi di un calcio di punizione dalla trequarti, Salvemini ci provava ma Ghidotti si opponeva in angolo al 3’. Rispondeva la compagine di casa con Sgarbi che preferiva la giocata personale al passaggio per un compagno, l’iniziativa si spegneva sul fondo al 10’. Stesso esito per Casarini dalla distanza quattro minuti dopo, mentre al 19’ era la traversa a negare la gioia a Gori su un angolo di Palmiero. I lupi premevano sull’acceleratore e andavano di nuovo ad un passo dal bersaglio al 23’ con Sgarbi. L’azione si ribaltava, Ciuferri controllava il pallone e con il mancino beffava Ghidotti per il vantaggio dei tigrotti. L’Avellino reagiva timidamente con un’acrobazia di Marconi che si spegneva sul fondo al 27’. Passavano dieci minuti e, in seguito ad un errore di Berman, Gori scaricava per Marconi: il destro di quest’ultimo era impreciso. La pressione biancoverde saliva d’intensità nel finale di primo tempo e, archiviata l’incornata di Marconi su cui Russo era prodigioso, nel recupero arrivava l’1-1. Su una palla inattiva Sgarbi risolveva un batti e ribatti con una sassata che terminava sotto la traversa. Il Giugliano partiva bene in avvio di ripresa, il guizzo in apertura era di Giorgione ma la mira non era delle migliori. L’undici irpino al 55’ si faceva vedere in area di rigore con un colpo di testa di Marconi, l’attaccante non indirizzava. I calci piazzati erano le insidie principali per gli uomini di Bertotto che rischiavano anche al 62’ sull’azione che portava Mulè al tiro. Al 68’ Salvemini deviava e innescava Ciuferri, l’autore del gol ospite non concludeva bene e il reparto arretrato di Pazienza non rischiava. La difesa di casa deve arrendersi invece al 73’ quando Ghidotti respingeva la botta di Giorgione, in agguato c’era Oviszach che riportava avanti i tigrotti. L’Avellino accusava il colpo e i gialloblù ne approfittavano. Al 76’ era l’ex Albinoleffe a chiudere i giochi: il centrocampista saltava Mulè e faceva 3-1 con un destro al volo. Gori e compagni non riuscivano a replicare e la partita non aveva molto altro da dire. Al triplice fischio il Giugliano sbancava lo stadio Partenio e conquistava una vittoria di spessore nel derby contro la corazzata biancoverde.
MONOPOLI – BENEVENTO: partiva subito in salita la gara per il Benevento, con il Monopoli che al 5′ la sbloccava: Iaccarino avanzava incredibilmente indisturbato verso l’area da posizione centrale e trafiggeva Paleari con una perfetta conclusione alla sua sinistra. Incassato il gol, il Benevento provava a reagire e al 9′ Bolsius scaricava per Marotta con la sua conclusione deviata in corner dalla difesa di casa. Al 17′ altra dormita della retroguardia giallorossa con Starita che realizzava il 2-0, ma la rete veniva annullata per fuorigioco. Al 23′ altro pericolo per il Benevento, con Vassallo che ci provava dal limite e il suo tentativo veniva respinto in angolo da Paleari. Al 29′ la Strega provava nuovamente a scuotersi, con Improta che, dagli sviluppi di un calcio d’angolo battuto da Masciangelo, di testa colpiva la traversa. Il pallone poi finiva sui piedi di Pastina che tirava in porta e Cristallo sulla linea allontanava la sfera negando di fatto il pari ai giallorossi. Nonostante l’opaco primo tempo, Andreoletti non optava per nessun cambio a inizio ripresa, con la sola variazione rappresentata dalla posizione dei due esterni e Improta passava finalmente a destra, con Masciangelo a sinistra. Al 2′ azione spettacolare del Monopoli, con Talia che perdeva palla in mediana e favoriva la discesa di Viteritti che avanzava quasi indisturbato e serviva al centro Starita che insaccava il pallone in fondo al sacco. Il raddoppio non sembrava soddisfare i padroni di casa e al 9′ la conclusione di Borello al termine di una ripartenza era bloccata da Paleari. Il meritatissimo 3-0 arrivava al 12′ e anche questa volta a beffare Paleari era Starita che raccoglieva il pallone in area e beffava Paleari. Notte fonda per la Strega, con Andreoletti che al 15′ inseriva Ciano e Ferrante al posto di Bolsius e Marotta. In precedenza era entrato in campo anche Ciciretti, con il fantasista romano che aveva preso il posto di Talia. Al 20′ si faceva vedere anche il Benevento e la conclusione di Ferrante, servito da Ciciretti, era bloccata da Perina. L’attaccante ci riprovava al 22′ dagli sviluppi di un angolo e il suo tentativo di testa finiva sul fondo. Al 26′ ultimi due cambi per il Benevento, con Andreoletti che buttava dentro Terranova e Benedetti per cercare di conservare almeno l’onore. L’ultimo scorcio di gara non regalava particolari sussulti, con il Monopoli che nel recupero ci provava ancora e la conclusione di Spalluto finiva sul fondo. I padroni di casa al triplice fischio festeggiavano per il meritatissimo 3-0. Pomeriggio, invece, da dimenticare in fretta, per il Benevento, ma in partita e surclassato sotto tutti i punti di vista dalla compagine di Tomei. Si interrompeva, quindi, l’imbattibilità dei giallorossi, sconfitti dopo dodici risultati utili consecutivi e l’unica magra consolazione, ai fini della classifica, era rappresentata dalla contemporanea sconfitta dell’Avellino. Gli irpini, infatti, al Partenio Lombardi erano superati dal Giugliano per 3-1 e ai fini della classifica a quota ventisei si aggiungeva il Picerno, vittorioso come noto ieri a Latina.
CASERTANA – CROTONE: i falchetti erano reduci da cinque vittorie consecutive con una serie ancora aperta, mentre i calabresi nello stesso periodo non avevano riportato sconfitte, con tre vittorie e due pareggi. Il che significava che mentre i locali erano la formazione più in salute, gli ospiti comunque vantavano un recente curriculum di tutto rispetto. Ovvio attendersi un incontro al di sopra delle righe e intenso con una cornice di pubblico come al solito – di questi tempi – superiore a qualsiasi aspettativa: i supporters di casa avevano assicurato ancora un sold out in ogni ordine di posti ed anche dalla Calabria si erano mossi in una cinquantina circa per non lasciare sola la compagine pitagorica in una delle sfide più importanti di questo segmento di campionato. I precedenti parlavano di incroci fra le due società prevalentemente negli anni 60 o giù di lì: si registrano 10 vittorie dei rossoblù locali, 7 successi di quelli ospiti e 8 pareggi. Il più recente successo dei falchetti risalivano alla stagione 2014-15 quando la Casertana di Gregucci si imponeva ai calci di rigore. Il giudice sportivo e l’infermeria davano una mano a Cangelosi nella compilazione dell’undici da mandare in campo dal 1’. Capitan Celiento scontava un turno di squalifica mentre Soprano e Damian erano fermi ai box per acciacchi di varia natura. Non al top il bomber della squadra Curcio che andava in panchina, dove trovava posto per la prima volta anche il giovanissimo difensore (2005) Pasquale Gigliofiorito. Tre cambi, rispetto alla formazione annunciata, per Zauli: Leo, Crialese e D’Ursi partivano dalla panchina sostituiti rispettivamente da Papini, Pannitteri e Bruzzaniti. Era quindi Gomez ad affiancare Tumminello ed anche Vuthaj partiva tra i rincalzi. Si cominciava a ritmi blandi, le due contendenti avevano bisogno di qualche minuto per prendere le misure, ma era la Casertana a cercare di prendere il dominio a centrocampo e a cercare di scavalcare la barriera avversaria per portarsi al cospetto di Dini. Intorno al 7’ Bove per due volte era chiamata a respingere l’assalto degli attaccanti locali e per due volte la seconda palla finiva sui piedi prima di Proietti e poi di Calapai con i successivi tentativi da fuori che finivano alti sulla traversa. Al 16’ altra possibilità, questa volta per Toscano che non trovava lo specchio della porta. Passava un solo minuto ed Anastasio conquistava palla sulla sua fascia sinistra e cambiava totalmente fronte di gioco pescando puntualmente Taurino che aggirava Bruzzaniti, entrava in area e appoggiava all’indietro per l’accorrente Montalto che di prima intenzione con esterno sinistro metteva a segno il suo sesto gol stagionale. Acquisito il vantaggio e con una reazione pressoché inesistente da parte degli ospiti, per la Casertana era agevole controllare il risultato non concedendo mai al Crotone di rendersi pericoloso dalle parti di Venturi. Alla mezz’ora alzava bandiera bianca Bove e Zauli ne approfittava per cambiare modulo tornando al più congeniale 4-2-3-1 che rivitalizzava un po’ la squadra. Il primo brivido per il Pinto arrivava al 42’ quando un cross di Petriccione trovava la testa di Gomez che chiamava Ventri ad una imperiosa deviazione in angolo e sugli sviluppi di questo Papini sparava oltre la traversa. Si chiudeva a prima frazione coi falchetti in vantaggio. Nell’intervallo Zauli completava la sua opera di aggiustamento della squadra con l’inserimento di D’Ursi e Leo, Cangelosi invece per il momento non aveva cartucce da sparare, vista l’esiguità delle riserve a disposizione. Il Crotone partiva col piede pigiato sull’acceleratore ed al 2’ Cadili era costretto a fermare con le dure maniere Gomez; la posizione era invitante e Petriccione toccava per Giron la cui bordata andava ad incocciare la traversa di Venturi che bloccava la sfera sul successivo tocco di testa di Tumminello. La Casertana rispondeva al 14’ quando un seguito ad una punizione di Tavernelli Proietti raccoglieva la respinta di D’Ursi con la conclusione che finiva poco oltre la traversa. Passava un minuto e Venturi controllava una facile conclusione di D’Ursi che concludeva in maniera debole e centrale. Al 20’ la Caserta ripartiva con un veloce contropiede confezionato da Casoli e Turchetta la cui conclusione sfiorava il palo alla destra di Dini. La svolta della gara arrivava al 21’: una rimessa laterale spedita in area provocava una mischia sotto la porta di Venturi e l’arbitro vedeva un fallo di Cadili su Tumminello e il signor Frascaro dopo aver indicato il dischetto mostrava il secondo cartellino giallo al difensore sardo; andava alla battuta Gomez che angolava talmente il tiro che la palla carambolava sul palo alla sinistra di Venturi e terminava la sua corsa in fondo alla rete. A questo punto col pareggio acquisito ed in superiorità numerica il Crotone cercava addirittura il gol della vittoria. Al 25’ Tribuzzi dribblava Anastasio e andava al tiro spedendo il pallone sull’esterno della rete. Zauli tentava il tutto per tutto inserendo anche Vuthaj; al 36’ Tumminello raccoglieva un cross e metteva in rete, ma l’zione era viziata da un fallo in attacco e il tutto veniva vanificato. Nei minuti di recupero Tribuzzi invitava Tumminello alla conclusione di testa, ma la palla era alta e poi D’Ursi tentava la stessa giocata per la testa di Leo al quale però diceva no un miracoloso intervento di Venturi che sventava la minaccia. Finiva sull’1-1 e con esso si interrompeva anche la striscia vincente della Casertana che comunque salutava il pareggio come un risultato di assoluto prestigio per come era maturato. I falchetti venivano staccati dal Picerno che passava al Francioni di Latina con un perentorio 3-0 ma comunque conservavano una posizione di prestigio nel campionato di Serie C.
TARANTO – BRINDISI: mister Danucci cambiava di nuovo in porta. Albertazzi tornava fra i pali, preferito a Saio. Confermato il modulo 4-2-3-1 con linea difensiva composta dai centrali Bizzotto e Cappelletti e dagli esterni Valenti, a destra, e Monti, a sinistra. A centrocampo si rivedeva Ceesay, affiancato da Malaccari. In attacco, Fal tornava titolare nel ruolo di centravanti, supportato dagli esterni Albertini (a destra) e Golfo (a sinistra) e dal trequartista Lombardi. Dopo neanche un minuto Taranto subito pericoloso con Ferrara, che sfiorava il palo alla destra di Albertazzi con una conclusione in piena area. Il Brindisi lasciava l’iniziativa ai gialloblù, che al 21′ reclamavano un calcio di rigore per un presunto tocco di mano di un difensore del Brindisi. L’azione proseguiva con una conclusione dal limite dell’area piccola, respinta sul fondo da Albertazzi. Sugli sviluppi del tiro dalla bandierina, un’altra azione insidiosa nell’area del Brindisi. I biancazzurri si limitavano a difendere. La squadra di Capuano aveva il monopolio di uno sterile possesso palla. Al 31′ ci provava Calvano con un tiro da quasi 30 metri che finiva alto di oltre mezzo metro. Il primo tempo non regalava altre emozioni. Dopo l’intervallo, il Taranto ripartiva con decisione. al 1′ Kanoute faceva partire un fendente che si spegneva sul fondo. Anche nelle prime battute della ripresa si ripeteva lo stesso canovaccio del primo tempo, con un Brindisi guardingo che lasciava l’iniziativa agli ionici. E la rete rossoblù arrivava al 13′, quando Cianci, sugli sviluppi di un calcio piazzato battuto quasi dal fondo, con un tocco di prima intenzione al limite dell’area piccola batteva un incolpevole Albertazzi. Il Taranto continuava ad attaccare. Al 16′ Kanoute costringeva Albertazzi a una difficile parata. Il portiere biancazzurro salvava la porta anche al 29′, quando in uscita disinnesca un’incursione di Zonta. Il Brindisi saliva di tono solo nel finale, quando il Taranto indietreggiava. Al 45′ Galano tentava di sorprendere Vannucchi sul suo palo su un calcio piazzato dalla trequarti, ma il portiere rossoblù la parava.
FOGGIA – ACR MESSINA: quarta sconfitta di fila per il disastroso Messina del mese di novembre. Allo stadio “Zaccheria”, il Foggia si imponeva per 2-0 con un gol per tempo. Tanti i cambi apportati da mister Giacomo Modica nell’undici titolare con Plescia in panchina per un dolore alla caviglia, avvertito durante il riscaldamento. Inizio vivace, ritmo alto e giallorossi propositivi in avanti, anche più dei rivali. Pugliesi, però, pericolosi (16’) con il colpo di testa di Riccardi, il pallone veniva rinviato da un difensore a pochi metri dalla linea. Al 33’, su angolo di Firenze, i peloritani andavano vicini alla zampata risolutiva. Dall’altra parte, girata aerea dell’ex Carillo, intercettata in tuffo da Fumagalli. Sul seguente corner, Manetta spingeva da dietro un avversario in area e l’arbitro assegnava il rigore. Dal dischetto, Peralta lo trasformava di precisione, indirizzando la sfera nell’angolino basso. Peralta falliva, al “tramonto” del primo tempo, il possibile raddoppio, calciando a lato da favorevole posizione. Nessun cambio durante l’intervallo. In avvio di ripresa, sgroppata di Ragusa sulla destra, traversone e Scafetta veniva anticipato da Garattoni proprio nel momento di concludere. Doppio cambio degli ospiti al 10′: Pacciardi e Cavallo prendevano il posto rispettivamente di Salvo e Scafetta. Zunno impegnava il portiere dal limite con una staffilata centrale. In contropiede, Vezzoni rispondeva con un piattone, “sporcato” sul fondo. Salines raddoppiava al 19′, realizzando al secondo ravvicinato tentativo, retroguardia siciliana colpevolmente statica. La girata aerea del neo entrato Luciani trovava pronto Nobile, che bloccava la sfera. Era l’ultimo sussulto di una partita dall’esito, a quel punto, mestamente segnato per i biancoscudati.
POTENZA- AUDACE CERIGNOLA: c’erano tutti i presupposti per una vittoria che avrebbe rilanciato i gialloblu nella lotta ai piani altissimi, ma la rete di Caturano mutava completamente la storia del match. E così, dal 65′ in poi si assisteva a un’altra partita, culminata con l’eurogol di Volpe al 77′ cui faceva seguito, pochi minuti più tardi un’altra grande occasione con Saporiti, neutralizzata da un sontuoso Krapikas, tra i migliori dei suoi. L’estremo difensore lituano si era già superato al quarto d’ora del primo tempo opponendosi a una gran girata di prima di Caturano. Sei minuti più tardi giungeva il gol di Malcore con una pregevole volée su torre di D’Andrea. Per il bomber dell’Audace era la seconda marcatura di fila, dopo il lungo digiuno interrotto una settimana fa. Al 6′ della ripresa arrivava il raddoppio gialloblu con una perfetta transizione orchestrata da D’Andrea in combinazione con Malcore. L’uno-due portava l’ex Foggia a tu per tu con il portiere avversario, superato con un elegante lob. A far la differenza tra i padroni di casa, i cambi di Lerda, che conferivano alla squadra brio, esperienza e imprevedibilità in particolare con gli innesti di Volpe e Schiattarella. Il gol della svolta giungeva sugli sviluppi di un calcio d’angolo con Caturano, lesto a ribadire in rete dopo una dei tanti interventi di Krapikas. Episodio che ridava vigore ai padroni di casa, cagionando un contestuale blackout tra gli ofantini. La rete di Volpe (fuga sulla corsia mancina, movimento a rientrare verso il centro e destro sotto l’incrocio alla sinistra di Krapikas) capovolgeva completamente l’inerzia. A scongiurare il completamento della rimonta, la succitata parata di Krapikas sul diagonale di Saporiti. Con questo risultato, l’Audace si assestava al decimo posto a una lunghezza dal Foggia. Il Potenza restava nella zona bianca a 18 punti.
CATANIA – TURRIS: beffa Turris allo Stadio Angelo Massimino, il Catania vinceva al 96’ con una rete di Bouah. La squadra di Bruno Caneo reagiva al primo vantaggio di Curado con la rete di De Felice, poi doveva arrendersi alla fiammata dei ragazzi di Cristiano Lucarelli nel finale. Sesta sconfitta consecutiva in campionato per la brigata corallina, in profonda crisi di risultati. Grande intensità in avvio per i padroni di casa, abili a mettere alle corde la retroguardia avversaria. Dopo una prima disattenzione all’inizio, al 7’ gli ospiti sbagliavano ancora in uscita e Di Carmine ci provava con una conclusione di poco larga. I biancorossi cercavano di pungere con una serie di corner, ma all’11’ rischiavano nuovamente: Bouah andava via a Burgio e metteva al centro, Marsura impattava ma non trovava il bersaglio da buona posizione. Passavano cinque minuti e gli etnei costruivano un’altra occasione con Di Carmine che impegnava Fasolino. La Turris tentava di replicare con le giocate di D’Auria e Giannone, tuttavia il dominio era del Catania che alla mezz’ora sfiorava il gol con l’attaccante in maglia numero dieci: il tiro al volo si spegneva di un soffio sul fondo. Era il preludio alla rete che arrivava al 39’ con Curado, il suo colpo di testa sugli sviluppi di un angolo sbloccava la sfida. Brivido all’alba della ripresa per i campani con Di Carmine che insaccava dopo una respinta di Fasolino sulla botta di Chiricò, il direttore di gara annullava per fuorigioco. L’undici corallino faceva registrare la reazione al 49’ con Giannone che serviva Scaccabarozzi, il centrocampista calciava da buona mattonella ma non creava difficoltà alla difesa locale. Al 60’ manovra insistita e costruita bene dal Catania, rasoterra di Mazzotta per Di Carmine che, questa volta, mancava l’appuntamento con il pallone. Sul versante opposto rispondeva Burgio dalla distanza, Bethers neutralizzava senza problemi. Al 74’ la Turris agguantava il pareggio con un’azione che vedeva protagonisti i nuovi entrati. Nocerino e Cum fraseggiavano, palla a De Felice che trovava il guizzo vincente. Il gol galvanizzava gli ospiti che facevano tremare gli etnei con uno spunto di Nocerino, fermato dagli avversari al momento della conclusione. Squillo di Pugliese al 92’, poi negli ultimi secondi del match i padroni di casa siglavano il 2-1 con Bouah su suggerimento di Chiricò.
MONTEROSI TUSCIA – VIRTUS FRANCAVILLA: poche le emozioni nel primo tempo, anche se nel finale di frazione la partita cambiava completamente: in appena un minuto Yakubiv si faceva ammonire per due volte venendo di fatto espulso e lasciando in dieci i compagni di squadra; i padroni di casa provavano ad approfittarne con due tentativi nel giro di pochi minuti, firmati da Fantacci in acrobazia e da Silipo, ma Forte rispondeva presente. Nel secondo tempo la Virtus si rendeva pericolosa in occasione dell’azione orchestrata da Macca e rifinita da Biondi, che impegnava il portiere Rigon. La Virtus teneva bene il campo e resistito alle sortite dei padroni di casa nonostante l’inferiorità numerica, ma al 74′ i laziali trovavano il gol del vantaggio: Vano, subentrato in precedenza, approfittava di un errore in disimpegno per battere Forte. I biancazzurri provavano il forcing negli ultimi minuti, Giovinco sfiorava la rete con una conclusione dalla distanza, poi Biondi calciava fuori sugli sviluppi di un corner.














