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Taranto-Virtus Francavilla 1-0, la fotogallery

Serie C/C, Tommasini rompe il digiuno ionico e fa tornare il Taranto alla vittoria

Il Catanzaro, passando a Salerno contro la Gelbison, dopo 19 anni è stato promosso in serie B, con un cammino sontuoso e nessun avversario che l'abbia potuto contrastare

di Fabrizio Di Leo

La 33^ giornata di campionato ha rappresentato il turno in cui la matematica ha certificato delle certezze oltre ad aver manifestato un serie di risultati a sorpresa che hanno rimescolato la lotta ai playoff e playout. Il Catanzaro, passando a Salerno contro la Gelbison, dopo 19 anni è stato promosso in serie B, con un cammino sontuoso e nessun avversario che l’abbia potuto contrastare. Il successo calabrese, nel contempo, ha rappresentato, per i campani la continuazione di una fase delicata di scivolamento verso l’area play out, ora molto vicina e, in considerazione del momento attuale nonché del calendario delle ultime cinque gare della stagione regolare, il futuro appare molto preoccupante. La matematica ha anche certificato il secondo posto del Crotone che, dopo un match dalle forti emozioni con la Viterbese, Nella lotta per la conquista della terza posizione, il Pescara, superando una Turris sempre più in difficoltà e a rischio playout, approfittava del successo del Cerignola nel derby casalingo contro il Foggia e ritornava, solitario, sul gradino più basso del podio. Nel duello abruzzese – pugliese, intanto il Picerno, passando al Partenio di Avellino, si isolava al quarto posto, creando nel club irpino una frattura tra il club e la piazza sempre più scontenta dei deludenti risultati dell’altalenante cammino dei biancoverdi in campionato. Il Monopoli di Pancaro, nella domenica delle grosse sorprese, cadendo in casa con il Giugliano, in maniera fragorosa, ha rilanciato i campani, nonché costretto il club adriatico ad esonerare il tecnico. Mossa che servirà ad allontanare il timore di uno svuotamento mentale e un pericoloso scivolamento (rischioso per rimanere in area play off), apparentemente concreto e servirà l’arrivo del nuovo allenatore per invertire questa tendenza preoccupante. La Virtus Francavilla, nel derby di Taranto, a pochi minuti dal termine è stata superata dai rossoblù che hanno interrotto la serie senza vittorie (sei gare consecutive), confermando però la netta fragilità dei brindisini che in trasferta hanno conquistato solo cinque punti, una miseria in un campionato duro come la serie C e molto livellato, come l’attuale. Nella pancia della classifica, ancora una volta, la deludentissima Juve Stabia di Pochesci (fatale la sconfitta casalinga rimediata), cadendo contro l’enigmatico Latina, ha comportato l’esonero del tecnico romano, incapace di dare una svolta decisa ad una stagione programmata in un modo, ma che sta scivolando verso il basso con rischio concreto di uscita dalla zona play off (traguardo minimo previsto l’estate scorsa). Anche il Potenza, dopo le ultime esibizioni, inaspettatamente, perdendo in casa, ha rallentato la corsa verso le migliori posizioni nella griglia d’eccellenza, nel contempo, rilanciando le speranze del Messina di poter uscire dalla area play out e salvarsi senza il rischio della palude che potrebbe portare alla retrocessione in serie D. In zona play out, a Viterbo, si disputava il match tra il Monterosi e l’Andria, spareggio per la sopravvivenza in terza serie. la gara si disputava senza particolare emozioni, tranne il momento in cui il bomber Costantino, dopo la concessione di un penalty alla formazione tuscia, sbagliava l’esecuzione ed il risultato rimaneva ancora alla parità per un punto che, vedendo gli altri esiti sui campi diretti interessati, non dava grandi speranze di passi avanti, anzi un peggioramento delle situazione, in rapporto alle cinque gare rimanenti al termine della fase regolare e la corsa intentata dalle competitors a riconfermare un posto nella serie C 2023 – 24.

GELBISON – CATANZARO: attesa, voluta, inseguita con il sangue agli occhi per mesi e finalmente realtà: era serie B per il Catanzaro che a Salerno batteva la Gelbison uno a zero grazie alla rete decisiva di Iemmello conquistando così la matematica certezza della promozione in cadetteria. Davanti a diecimila tifosi – un muro d’entusiasmo sbalorditivo sulle tribune dell’”Arechi” – le aquile tagliavano quel traguardo che mancava da diciannove anni in città. Il match vedeva, sul velluto, gli uomini di Vivarini, giostrare che era una bellezza sin dall’inizio colpendo un palo con Sounas al secondo e facendo saltare sistematicamente le marcature dei campani. Al diciottesimo il primo affondo: il binario di viaggio era quello di destra, Situm apriva bene per Iemmello dall’altra parte che di testa batteva Anatrella e dava il via alle danze. Per il bomber numero nove gol ed esultanza speciale nel giorno della vittoria più importante: una corsa forsennata, l’abbraccio con i compagni, poi il bacio della maglia nel boato del settore ospiti. La Gelbison ci provava ma impegnava poco e niente la retroguardia delle aquile: al ventisettesimo una conclusione di Graziani veniva controllata senza affanni da Fulignati, più pericoloso dieci minuti dopo lo sparo di Nunziante respinto con i piedi dal numero uno toscano. La ripresa si apriva con la staffetta in mediana tra l’ottimo Sounas e Brignola: i giallorossi tornavano tambureggianti sfiorando il gol al minuto sessantatre con Iemmello – l’assist glielo faceva Fulignati dalla porta ma la punta era imprecisa – e poi subito dopo con Biasci che per un soffio non arrivava a toccare l’invito del vivace Brignola. Pontisso e Curcio reclamavano spazio: Vivarini glielo dava passata l’ora di gioco richiamando in panca Verna e Biasci. All’ottantesimo Martinelli all’arrembaggio ignorava Curcio largo e tentava la via personale senza fortuna; qualche istante prima i campani si erano affacciati davanti con una punizione di Caccavallo di poco alta sopra la traversa. Nel finale il giusto tributo all’uomo decisivo del match rilevato da Cianci e per Ghion sostituito da Welbeck. Sui titoli di coda la rete di Brigola imbeccato da Welbeck in area: il punto finale utile a chiudere la contesa e far partire la festa.

CROTONE – VITERBESE: la Viterbese non tornava alla vittoria e cadeva 3-2 a Crotone. Il match durante il primo tempo non era a ritmi elevati, ma la linea di svolgimento era chiara: Crotone maggiormente in possesso della sfera e Viterbese con baricentro più basso per cercare di recuperare palla e ripartire in contropiede. Al 17º Semenzato portava avanti la Viterbese, concludendo in porta potente e preciso un cross di Pavlev dalla destra. Il Crotone provava a reagire, entrava prepotentemente in area di rigore avversaria, senza riuscire a concludere in porta efficacemente. L’unico tiro nello specchio era causato da una punizione dai 20 metri che veniva calciata da Petriccione e si stampava sul palo. Prima del riposo Jallow si divorava il raddoppio solo davanti al portiere, ma la conclusione era addosso all’avversario che salvava il risultato. Si andava negli spogliatoi ed al rientro in campo la Viterbese segnava il raddoppio su calcio di rigore con Barilla’. Il Crotone aumentava il baricentro ed aumentava l’intensità e la qualità nel proprio gioco, mentre la Viterbese si abbassava e faticava a coprire la propria area di rigore. Al 64º Chiricò pescava Tribuzzi solo in area che si testa accorciava le distanze. Sulle ali dell’entusiasmo il Crotone metteva alle corde la Viterbese ed operava pareggio e sorpasso: al 77º Gomez segnava il 2-2 mentre all’84º D’Errico bucava le mani di Bisogno con un tiro potente e chiudeva la partita. Arrivava in questo modo l’ennesima sconfitta in casa gialloblu che li vede adesso in fondo all classifica insieme alla Fidelis Andria. La Viterbese avrà 5 finali ancora per agguantare i playout, ora virtualmente persi per effetto dei 9 punti di distacco dal Gelbison in classifica generale. Sabato prossimo arriverà l’Audace Cerignola a Viterbo e per i gialloblu i 3 punti sono un obbligo assoluto.

PESCARA – TURRIS: Fontana rinunciava al 3-5-2 formato trasferta ed optava per il 3-4-3, preservando i diffidati Di Nunzio e Contessa. In difesa toccava quindi a Boccia; mediana composta dal duo Franco-Zampa e dagli esterni Vitiello e Rizzo; in avanti Leonetti e Guida a supporto di Maniero. La prima conclusione era di Lescano, neutralizzata agevolmente da Fasolino. Poi l’infortunio di Leonetti, costretto al forfait: al suo posto Haoudi e Turris che passava al 3-5-2. Per il Pescara ci riprovava Lescano, stavolta senza inquadrare lo specchio della porta; corallini al tiro con Rizzo – innescato da una gran giocata di Franco – ma la conclusione era murata. Due ghiotte occasioni a cavallo della mezz’ora, una per parte: Plizzari ci metteva una mano sulla gran botta di Franco dal limite, Merola – servito da Kolaj – calciava invece sopra la traversa a due passi dalla linea di porta. Ci riprovava Merola (di testa) allo scadere della prima frazione, stavolta trovando un attento Fasolino ad arpionare. Nella ripresa, due minuti e Maniero sfiorava il gol con un velenoso colpo di testa che si spegneva di un nulla sul fondo. Il Pescara la sbloccava al 9’ con Merola, che stavolta faceva centro su cross di Rafia. Lescano spediva di testa sul fondo, trovava invece il bis Kolaj, che finalizzava una ripartenza dei suoi insaccando il pallone del 2-0. Fasolino si opponeva al tris su tentativo di Lescano; intanto nella Turris toccava ad Ercolano Longo e Giannone per Boccia, Maniero e Vitiello. Gara in ghiaccio al minuto 33’, quando Vergano faceva 3-0 su assist di Rafia. La Turris accorciava subito con Frascatore, a segno di testa su corner di Giannone, ma era troppo tardi. Fasolino negava il poker a Mora, poi Giannone e Longo fallivano il colpo del possibile 3-2.

AVELLINO – AZ PICERNO: la prima occasione era al 5′, ed era per l’Avellino, con Russo che metteva dentro un ottimo cross, che trovava il colpo di testa di Trotta che, purtroppo, non inquadrava lo specchio della porta. Russo, al 13′, penetrava in area, trovava lo spazio per la conclusione e Albertazzi respingeva d’istinto. Al 30′, Marconi riusciva a girare bene ma Albertazzi era sicuro, sul proseguo dell’azione fallo in attacco dei padroni di casa. Al tramonto della prima frazione, cross di Guerra dalla sinistra, colpo di testa alto di Santarcangelo da centro area e palla sul fondo. Il risultato non cambiava più fino al duplice fischio finale. Sicuramente meglio l’Avellino, nel primo tempo, ma la squadra di Rastelli non era riuscita a centrare il bersaglio grosso; favorendo anche il ritorno del Picerno. La seconda frazione iniziava con un doppio cambio: Di Gaudio per Trotta e Mazzocco per Casarini ammonito, con Matera che passava al centro della mediana. L’Avellino cercava di riprendere il discorso del primo tempo, alzando i ritmi e pressando alto. Occasionissima per gli ospiti al 55′: tiro a giro di Esposito con la sfera che si stampava sul palo, Marcone non era riuscito neanche ad accennare il tuffo. Fortunato, in questo caso, l’Avellino. Picerno in vantaggio al 57′, contropiede letale degli ospiti: Ceccarelli al centro per Santarcangelo che, in spaccata, metteva alle spalle di Marcone. Al 60′, ci provava anche l’ex Ceccarelli: il suo tentativo è bloccato in due tempi da Marcone. Ammonito, al 75′, Di Gaudio: l’attaccante cadeva in area di rigore ma, per l’arbitro, era simulazione. All’85’, Kouda pescava Massimo D’Angelo che, davanti a Marcone, da posizione defilata, mandava la sfera sull’esterno della rete. Il match era praticamente chiuso all’86’, quando Sottini, all’esordio in biancoverde, mandava nella propria porta un traversone basso di Gallo. Era un Avellino involuto, inconcludente, a tratti anche irritante, quello che usciva sconfitto dal match interno contro il Picerno. La squadra di Rastelli che, a detta del suo mister, era costantemente a lavoro per dare continuità ai risultati, cadeva di misura tra le mura amiche.

AUDACE CERIGNOLA – FOGGIA: in meno di mezz’ora il Cerignola segnava tre delle quattro reti; nonostante la rimonta dei rossoneri nel finale un super Malcore confezionava la tripletta. Nel reparto avanzato dei padroni di casa c’era Samele accanto a Malcore, tra i cinque di centrocampo largo Achik. la squadra di Somma invece appesantiva l’attacco con Peralta e Iacoponi a sostegno di Ogunseye. Dopo tre giri di lancette Samele mirava la porta e rasentava l’incrocio: era fuori di un soffio. Due minuti più tardi buona ripartenza di Ruggiero, palla a Samele che perdeva il tempo del tiro e veniva anticipato. Minuto 8 tiro alto di Frigerio dal limite dell’area. Al 9′ era Malcore ad impegnare Thiam che si rifugiava in angolo. Al 12′ si sbloccava la gara: Malcore riceveva palla sulla sinistra, si accentrava e calciava a rete mettendola in fondo al sacco. Era vantaggio 1-0 per il Cerignola, con l’estremo difensore degli ospiti non esente da responsabilità. Al quarto d’ora Bianco era costretto a lasciare il campo, dentro Capomaggio. Minuto 18 e Malcore replicava: cross sul secondo palo di Achik, Russo che la rimetteva al centro e Malcore la girava in rete (2-0). Al 21′ tiro senza pretese dalla distanza di Petermann. Tanto Cerignola in campo e al 23′ arrivava anche il sigillo di Achik: cavalcata sulla destra, ingresso in area e bomba sotto l’incrocio per un incredibile 3-0. Minuto 29′ buon tiro del Foggia: Petermann dalla distanza costringe all’intervento Saracco. Al 37′ Garattoni si infilava in area e calciava fuori. Un minuto più tardi, sul fronte opposto, era murato in area un buon tiro di Achik. Due minuti più tardi buona iniziativa della punta Ogunseye che la mandava fuori. Allo scadere era Garattoni ad accorciare: cross in mezzo di Rizzo e il numero 2 rossonero la metteva alle spalle di Saracco: 3-1. Nel recupero era Russo a provarci: si imbucava in area e calcia sulla traversa. La seconda frazione ripartiva dal 3-1 del primo tempo. Dopo 3 minuti era Ruggiero ad avere sui piedi una buona occasione in area. I padroni di casa attendevano un Foggia che era chiamato a far gioco per rimettere in piedi la gara. Al 55′ entrava in area ancora Ruggiero ma non riuscivano a concludere. Cambio di fronte e l’arbitro assegnava il rigore per fallo in area su Ogunseye. Se ne incaricava Petermann che accorciava segnando e portando il parziale sul 3-2. Al 62′ ci provava Achik su punizione da distanza siderale. Al 69′ Achik si infilava in area, Malcore non riusciva ad intervenire sul traversone. Minuto 74′ Malcore non riusciva a toccare d’avanti al portiere una bella imbeccata in area di Achik. Squadre lunghe e alla ricerca entrambe della rete. Minuto 83′ Thiam teneva in vita il Foggia con una gran parata sul neo entrato D’Ausilio. All’88’ l’ennesimo legno diceva no al Cerignola su tiro di Malcore. Un minuto più tardi però il numero 9 si mangiava letteralmente la difesa del Foggia e depositava palla in rete: era 4-2 con tripletta per Malcore. Grande vittoria (4-2) per la squadra di Pazienza e tripletta memorabile per un super Malcore. Il Cerignola, ancora una volta, confermava il suo buon momento di forma, riscattando la sconfitta di Picerno.

MONOPOLI – GIUGLIANO: partenza da incubo per il Giugliano che dopo appena quattro minuti era già in svantaggio. Scognamiglio, in piena area, toccava con un braccio un tiro di Mulè. Per il direttore di gara era calcio di rigore. Sul punto di battuta si presentava Starita che spiazzava Viscovo e sbloccava il risultato. Passavano pochi minuti e i biancoverdi costruivano un’altra occasione interessante con un tiro-cross di Pinto che impegnava il portiere ospite. Passata la buriana, il Giugliano incominciava a prendere le redini del gioco in mano e a mettere sotto pressione la difesa avversaria: al 17’ un colpo di testa di Biasiol finiva sull’esterno della rete. Al 26’ ci provava Felippe ma il tiro del brasiliano non inquadrava il bersaglio. Al 33’ solo un prodigioso intervento di Pisseri negava il gol del pareggio a Raffaele Poziello. Gol rimandato solo di un minuto quando al 34’ Sorrentino, su un lungo lancio di Oyewal e approfittando di una disattenzione della difesa, batteva l’estremo difensore pugliese. Al 35’ poi c’era l’episodio chiave del match: Giannotti colpiva con un pugno Biasiol e per l’arbitro non rimaneva che estrarre il cartellino rosso. Monopoli in dieci e Giugliano con la superiorità numerica da sfruttare. Nei restanti quindici minuti non succedeva più niente e le due squadre rientravano negli spogliatoi sul risultato di 1-1. Nel secondo tempo, i tigrotti ribaltavano subito il risultato. Era il 48’ quando Biasiol, con un lungo cross, pescava Raffaele Poziello che di testa appoggiava per Salvemini: preciso il tap-in dell’attaccante gialloblu che da pochi passi infilava Pisseri. Al 66’ un tiro di Felippe non inquadrava lo specchio della porta. Il Giugliano, grazie anche all’uomo in più, controllava facilmente la gara. E al 78’ chiudeva definitivamente la contesa con Salvemini che, sfruttando al meglio un contropiede, trafiggeva il portiere pugliese con un angolato rasoterra. Finiva così, nel modo migliore: 3-1 per il Giugliano, grazie al gol di Sorrentino e alla doppietta dell’ex di turno Salvemini. Non così per il Monopoli che a fine gara esonerava il tecnico Pancaro.

TARANTO – VIRTUS FRANCAVILLA: Taranto in campo con il solito 3-5-2 con la novità Boccadamo sulla destra con Mastromonaco spostato all’interno. Mazza e Romano erano i centrali di centrocampo. In avanti c’era Tommasini con Bifulco. Virtus Francavilla con Macca e Di Marco come centrali di centrocampo con in avanti Maiorino e Murilo in appoggio a Patierno. In difesa c’era Minelli con Idda e Caporale. Ritmi abbastanza accesi ad inizio match. Al 13′ un’azione di Maiorino per la Virtus con colpo di testa di Caporale con palla fuori. Occasione per la Virtus, al 15′, con De Marino che provava un cross con sfera che veniva deviata sui piedi di Maiorino che provava la conclusione con palla di poco fuori. Maiorino, al 18′ che serviva Patierno il quale passa a Murilo che provava il tiro a botta sicura con parata di Vannucchi . Usciva per infortunio Formiconi, entrava Manetta al 23′. Al 28′ parata miracolosa di Avella su una bella sforbiciata di Tommasini: occasionissima per i padroni di casa. Ci provava ancora, al 32′, il Taranto con Tommasini che serviva Mazza il quale faceva partire un destro sbilenco con palla addirittura in fallo laterale. Nella Virtus al 38′ entrava Risolo, usciva Di Marco. Ammonito Macca per gioco pericoloso. Al 45′ ci provava Patierno, ma spediva di poco fuori, Dopo un minuto di recupero la prima frazione di gioco si chiudeva sullo 0-0. Ad inizio ripresa: subito due cambi per Capuano usciva Boccadamo, entrava Sciacca, usciva Evangelisti per Provenzano. Secondo tempo privo di emozioni e con poche occasioni da rete.All’85’ la svolta: Tommasini si ritrovava davanti ad Avella e lo fulminava: 1-0. Quattro minuti di recupero, la Virtus era troppo stanca per reagire e la gara terminava con la vittoria dei rossoblù.

JUVE STABIA – LATINA: nel giorno della festa per i 116 anni del calcio alle falde del Faito, dunque, la Juve Stabia si rovinava da sola la festa, e con una prestazione senza mordente, senza idee, a cospetto di un Latina distante appena due lunghezze, incassava la sesta sconfitta della gestione Pochesci (una vittoria e due pareggi lo score dell’allenatore chiamato a sostituire Colucci) ed abbandonava persino la zona play-out Non c’era pace per la squadra dei fratelli Langella, uscita ancora tra ai fischi di un Romeo Menti che dopo oltre novanta minuti di incitamento senza sosta, contestava squadra ed allenatore, chiamati a guardarsi le spalle con la zona play-out distante appena sei lunghezze. Un primo tempo senza storia, chiuso in vantaggio dal Latina. Era la mezzora quando Amadio, su punizione, scaricava su Sannipoli, la palla si stampava sul palo prima di colpire la schiena di Barosi. Più lesto di tutti Calabrese che trovava l’1-0. Nella ripresa Pochesci provava a variare chiamando fuori, evanescenti, sia Zigoni che Bentivegna. Ma era ancora il Latina a passare. Da dimenticare la prestazione di Cinaglia, che sbagliava il lancio per un compagno, Amadio si involava, cross basso su cui usciva Barosi, ma colpendo ancora il compagno, Ganz a due passi dalla rete raddoppiava. Il 3-0 era ancora uno svarione della difesa, Ganz apriva su Carissoni, scarico per Ricciardi che, appena entrato, calava il tris. A rendere il boccone meno (o più) amaro era la rete di Scaccabarozzi, tornato dopo una settimana di influenza. Ma era troppo poco, e troppo tardi, per sperare nel recupero. Passava il Latina, per la Juve Stabia solo fischi ed i cori di contestazione della curva, nonché l’esonero dell’allenatore.

POTENZA – ACR MESSINA: al 4′ prima occasione per il Potenza con una punizione di Del Sole dai venticinque metri, costretto alla respinta d’istinto Fumagalli. Sulla respinta il tiro di Sbraga dal limite era fuori dai pali. Al 7′ cross di Armini dalla sinistra, palla di poco alta ed a lato. Al 9′ ancora da sinistra Di Grazia, crossa basso sul primo palo, Fumagalli anticipava Caturano e bloccava la sfera. Al 16′ lancio lungo di Gasparini su cui usciva di testa Fumagalli e metteva a lato. Al 17′ sull’angolo per il Potenza, Talia trovava lo spazio per colpire di volo ma la palla era alta. Al 19′ azione veloce del Messina con cross di Celesia ma Ragusa in area veniva anticipato prima del tiro. Ancora il Messina con un tiro strozzato di Balde dal limite, nessun problema per Gasparini. Al 22′ Del sole si accentrava dalla destra ma il suo tiro centrale era facile preda di Fumagalli. Al 23′ percussione centrale del Messina con Ragusa servito in area da Perez ma Sbraga la risolveva in qualche modo entrando sulla palla. Al 25′ Perez in area crossava per Ragusa la cui sforbiciata veniva deviata in angolo. Al 31′ nuovamente il movimento ad accentrarsi di Del Sole con tiro angolato, parava in tuffo Fumagalli. Al 34′ sull’angolo del Potenza, palla in area piccola, Girasole toccava e Fumagalli parava a terra. Al 42′ verticalizzazione del Potenza con Di Grazia che entrava dal vertice e metteva al centro per Caturano, Fumagalli provvidenziale anticipava l’attaccante in tuffo. Al 47′ occasionissima per Perez trovato solo in area da Kragl, l’attaccante superava il portiere con tiro a giro ma Sbraga davanti la linea salvava di testa e mandava in angolo. In avvio errore di Baldè che permetteva a Laaribi di entrare in area, rimediava Ferrara. Al 48′ Kragl si liberava al tiro ma si creava un flipper con la palla che batteva e ribatteva sui giocatori delle due squadre. Al 51′ stavolta l’occasione gol era per il Potenza con il Messina che sbagliava il fuorigioco e Caturano che, davanti a Fumagalli, girava a rete senza guardare, palla a lato. Al 53′ sull’angolo del Messina, palla che ballonzolava tra le gambe dei giocatori in area piccola, alla fine liberava un difensore. Al 55′ il Messina andava in vantaggio con uno scambio tra Kragl e Perez che lasciava la palla sul dischetto per Balde che metteva all’angolo basso alla destra di Gasparini. Al 57′ tiro di Murano verso il primo palo, parava Fumagalli. 15′ ammonito Baldè. Al 61′ Laaribi dai venticinque metri colpiva l’incrocio su punizione.Al 64′ doppia occasione con tentativi ravvicinati su un angolo del Potenza, alla fine sbrogliava Fumagalli. Al 73′ punizione per il Messina con Baldè che non riusciva a calciare, nella confusione l’arbitro fischiava un fallo a favore della difesa. All’ 83′ intervento di Konate su Schimmenti e calcio di rigore decretato dal signor Bonacina. Batteva Caturano e manda fuori. Nell’ultimo dei minuti di recupero, l’ultima occasione per il colpo di testa di Girasole che mandava alto sulla traversa.

MONTEROSI TUSCIA – FIDELIS ANDRIA: il Monterosi regalava un pareggio all’Andria: Costantino si faceva parere un rigore e gli uomini di Menichini riuscivano a sbagliare tre o quattro occasioni necessarie per arraffare i tre punti in palio. Purtroppo il pareggio a reti inviolate era un altro passo falso verso la salvezza, obiettivo della formazione della Tuscia. La partita era noiosa, il Monterosi nel primo tempo permetteva agli uomini allenati da Cudini di dettare legge. Al rientro in campo Costantino e compagni davano ad intendere di voler agguantare la vittoria ma non ci riuscivano grazie alle parate di Savini che in più riprese evitava che il pallone finisse nella rete della porta da lui difesa. L’Andria a termine di partita non era soddisfatta, alcuni tifosi giunti a Viterbo per supportare la formazione la contestavano.

Tags: Serie B
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