di Domenico Ciquera
Vito Ladisa, presidente dell’SS Taranto, nel consueto appuntamento su Canale 7 condotto dal collega Cosimo Vestita, ha fatto il punto della situazione in casa rossoblù, affrontando diversi temi: dalle nuove infrastrutture che sorgeranno in riva allo Ionio, fino al mercato e al settore giovanile.
Prime impressioni. «Più che un’impressione, è un’opportunità: tra un anno avremo una delle strutture più all’avanguardia d’Italia. È stato questo a convincermi a riprendere in mano un conto in sospeso con il mondo del calcio».
Campionato. «Il Taranto ha una storicità che non è stata ancora superata. Abbiamo sempre ragionato senza porci limiti. Se un progetto avrà dei confini troppo rigidi, non esiteremo a prendere le nostre posizioni, che possano piacere o meno: noi siamo fatti così. Se il progetto è senza limiti, con strutture efficaci e investimenti solidi, noi ci siamo. Se invece si tratta di strutture fatiscenti, anche se sostenute da un popolo sportivo dignitoso, allora non consideriamo quella società né profittevole né sostenibile».
Progetto. «Il nostro obiettivo è sempre stato avere strutture efficaci ed efficienti per puntare oltre il traguardo raggiunto a Monopoli. Questo è lo spirito con cui abbiamo pianificato e programmato un investimento a lungo termine».
Mercato. «Al momento il mercato dilettantistico, per fortuna, è sempre in movimento. Sistemiamo il tutto come da pianificazione».
Rinvio della prima giornata. «Il presidente Tisci si è comportato in maniera coerente con le decisioni già assunte in passato. Non ha fatto nulla di straordinario, ma ha garantito equità. Non poteva esserci disparità: se tra dieci giorni dobbiamo iniziare un campionato senza stadio, con un titolo concesso da pochi giorni e senza nemmeno un magazziniere o un pallone, è giusto che si parta tutti ad armi pari».
Imprenditoria e Warren. «L’imprenditoria locale è la benvenuta. Con il dottor Warren ci siamo scambiati email e referenze, ma attendo da giorni un suo riscontro: la mia documentazione è pubblica, la sua – per regolamentazioni americane – non lo è, e ancora non ho ricevuto referenze. Detto questo, per quanto riguarda l’imprenditoria locale sarà per noi un onore portare avanti le piccole e medie imprese tarantine, aiutarle a crescere senza comprimerle. L’obiettivo è cambiare mentalità, costruire insieme il futuro del territorio: lo sport è un volano importante per tutti. Da tifoso vorrei essere già in un’altra categoria, ma da imprenditore dico che le cose si fanno con pazienza e duro lavoro».
Centro sportivo. «La prima cosa che presenterò sarà proprio il completamento del centro sportivo. A breve incontrerò il commissario per definire i dettagli: i nostri giocatori e i giovani non possono vivere sparsi in case senza essere seguiti e formati. Per avere un prodotto sportivo efficace servono strutture, non chiacchiere. I ragazzi hanno bisogno di comodità per poter rendere al meglio, e noi dobbiamo pretenderlo».
Settore giovanile. «Ci sono tanti modelli virtuosi: Lecce, Atalanta, Bologna. Il problema non è solo organizzativo, ma legato agli investimenti sulle risorse umane e sulle infrastrutture. L’ho sempre detto: senza sedi, impianti e strutture adeguate, non si può creare un prodotto sicuro. Prima dobbiamo pensare alla sicurezza e alla solidità del nostro sistema, poi alla qualità del prodotto tecnico. Solo con strutture serie Taranto potrà ambire stabilmente al professionismo e, in seguito, guardare più in alto. Bisogna pensare in grande: non solo lo sport, ma tutto il contesto cittadino deve crescere».
Scelta di investire. «Se non ci fosse stato l’investimento nelle infrastrutture, non avrei mai fatto questo passo. Io faccio impresa, e per farla servono condizioni strutturali adeguate e capacità di gestione. Penso di non essere un genio, ma con buone strutture riesco ad aiutarmi. Per essere completi servono tutte le componenti: i tifosi devono fare i tifosi, il presidente il presidente. Il presidente può anche sentirsi tifoso, ma prima deve essere imprenditore: altrimenti si finisce male. Ringrazio l’amministrazione per il coraggio dimostrato nell’affrontare decine di cantieri e Ferrarese per gli investimenti importanti. Taranto deve rappresentare il Paese: tenerla pulita, respirare aria pulita, cambiare politica industriale. Lo sport è anche impresa: con una comunione di intenti tutto è possibile».
Abbonamenti. «Sì, ci sarà una mini campagna abbonamenti. La presenteremo in conferenza stampa il 29 al Comune e, subito dopo – nell’androne del Comune – ci sarà anche la presentazione ufficiale con lo staff tecnico e la dirigenza, aperta a chi vorrà conoscerci».