Fabio Delvino, ex Virtus Francavilla e Nardò, è stato uno dei primi acquisti dell’era Ladisa ed è oggi uno dei pilastri dello spogliatoio del Taranto. Guida silenziosa, capitano e riferimento per i più giovani, il difensore si è raccontato in un’intervista a L’Edicola a firma di Cristian Cesario, parlando del suo rapporto con il calcio, del legame con la piazza ionica e del cammino in campionato.
«Il calcio è un valore, un linguaggio che mi fa sentire vivo»
«Bella domanda, mi ha spiazzato! Il calcio per me è un valore, qualcosa che mi porto dentro da quando ero bambino. Mio padre me lo ha trasmesso: ho iniziato a giocare a sette anni per divertimento, poi è diventato passione, infine lavoro. Per tanti sono solo ventidue uomini dietro a un pallone, ma per me è molto di più: emozioni, sacrificio, identità. È il modo in cui mi esprimo.»
Taranto, una piazza che ti entra dentro
«Da avversario ho sempre percepito la forza di questa piazza. La passione, la fedeltà, la “tarantinità”. Ora che la vivo da dentro, posso dire che è qualcosa che non si può spiegare: si sente, ti travolge. Anche giocando a Massafra, il calore dei tifosi arriva forte. Allo Iacovone sarebbe una bolgia incredibile.»
Promozione: peso o stimolo?
«Per me è uno stimolo enorme. Sappiamo che le aspettative sono altissime, ma lo è anche l’entusiasmo. La società è nata tardi rispetto alle altre, eppure abbiamo iniziato forte: non era scontato. Vincere aiuta a vincere, e noi daremo tutto. Il campionato è lungo e pieno di insidie, ma restare in vetta è importante per dare un segnale.»
Il segreto? Essere squadra dentro e fuori
«Il campo non basta. Una squadra è davvero forte quando lo è anche fuori. Noi abbiamo un gruppo vero, ci frequentiamo, ci rispettiamo. Se c’è un legame sincero fuori dal campo, lo porti dentro ogni domenica. Fiducia e unità sono fondamentali, e noi le abbiamo.»
Tour de force alle porte: «Serve concentrazione e sacrificio»
«Il calendario è tosto, ma lo spirito è quello giusto. Dobbiamo restare concentrati, imparare dagli errori e trasformarli in forza. La continuità sarà la chiave per restare in alto.»
Dal Brilla Campi all’Ugento: «Ci è mancato solo il gol»
«Col Brilla Campi abbiamo fatto una grande gara. Ci è mancato solo il gol, ma non possiamo rimproverarci nulla. Ora testa all’Ugento: altra sfida complicata. Essere primi è bello, ma restarci fino alla fine lo è ancora di più.»