Certe giornate hanno un sapore diverso. Un’emozione che resta addosso, che si attacca al cuore e che si fa memoria collettiva. Per noi de La Casa di Sofia, dei Diavoli Rossi e del Centro di Aiuto alla Vita, il 13 e 15 giugno sono diventate date da segnare in rosso sul calendario delle nostre vite: siamo stati premiati dalla FIGC a Coverciano, nel cuore del calcio italiano, con il Premio Grassroots come miglior progetto nazionale su calcio e disabilità.
Un riconoscimento che arriva da lontano, da quattro anni di sogni, lavoro, sudore, formazione, errori e correzioni. Quattro anni fa eravamo solo un’idea coraggiosa: costruire una vera scuola calcio inclusiva, dove bambine e bambini con e senza disabilità potessero allenarsi insieme, giocare insieme, crescere insieme. Un’idea nata dal cuore di una madre – Mariangela Tarì, presidente della Casa di Sofia e mamma di Sofia, una ragazza con sindrome di Rett – che ha incontrato la disponibilità e l’esperienza dei Diavoli Rossi, con Franco Renna e Giovanni Fischietti. Poi è arrivato il fondamentale sostegno del Centro Aiuto alla Vita di Taranto, con il suo presidente Mario Saliva. Tre “sì” che hanno dato il via al progetto Super Team.
E oggi, il Super Team è una realtà. È una famiglia. È un gruppo di oltre 30 giovani atleti seguiti da mister specializzati, educatori professionali e operatori formati. È un campo da gioco che diventa luogo di cura, dove lo sport è uno strumento di relazione, inclusione, autonomia e riabilitazione. Tutto questo è stato possibile grazie alla Terapia Ricreativa, l’approccio su cui si fonda il lavoro della Casa di Sofia: partire dalle potenzialità, non dalle limitazioni. Perché lo sport non deve essere adattato: deve essere accessibile.
Ogni allenamento è stato pensato per offrire non solo un’occasione di divertimento, ma un percorso che coinvolge anche le famiglie, alleggerendo il peso della solitudine, favorendo la socialità, migliorando la qualità della vita. E per farlo davvero bene, abbiamo investito tempo, risorse umane e anche economiche: 15.000 euro l’anno, interamente sostenuti dalla Casa di Sofia, per garantire che nessuna famiglia fosse esclusa per motivi economici. Un risultato possibile solo grazie alla generosità di tanti donatori privati. Questo premio, dunque, è anche loro. È vostro.
Il Premio Grassroots UEFA, consegnato dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio, rappresenta un traguardo straordinario. È un premio riservato a chi, a livello nazionale e internazionale, ha saputo distinguersi nel promuovere il calcio giovanile, l’inclusione, la partecipazione. Per noi è la conferma che inclusione non è una parola, ma un insieme di azioni concrete. È l’abbraccio dopo un gol, è l’aiuto durante un esercizio, è la pacca sulla spalla che dice: “Andiamo avanti insieme”.
Lo dedichiamo ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze. A chi corre, a chi cammina, a chi si ferma e riparte. Ai genitori che ci hanno dato fiducia.
Lo dedichiamo ai nostri mister: Giovanni Rapillo, Franco Marzo, Ivan Palombella, che hanno aperto gli occhi, il cuore e le competenze a un calcio nuovo.
Alle nostre educatrici: Angela De Pace, Martina Murianni, Mariapia Alò, che hanno portato visione e metodo.
Agli operatori che hanno sporcato le scarpe, ma soprattutto l’anima: Matteo Candido, Nicoleta Adriana Rotaru, Maria Carla Casieri.
Lo dedichiamo a Francesca Tarì, vicepresidente e motore instancabile, a Angela Petrini, segretaria e mente organizzativa.
A Giampaolo Renna, anima dei Diavoli Rossi e uomo di straordinaria generosità.
A Taranto, la nostra città, che ci accoglie e ci sostiene.
E lo dedichiamo con riconoscenza alla FIGC, al presidente nazionale del Settore Giovanile e Scolastico Vito Tisci, al prof. Antonio Quarto, al prof. Giuseppe Fontana, al prof. Francesco Nardulli, che hanno creduto in noi sin dall’inizio.
Grazie. Grazie a chi ci ha sostenuto, a chi ha detto “sì” quando tutto sembrava complicato, a chi ci ha aiutati a trasformare un sogno in un progetto e un progetto in una realtà premiata a livello nazionale.
Ma soprattutto, grazie a chi ha capito che lo sport è una cosa seria. Che educa, include, costruisce.
Questo è solo l’inizio. Il nostro Super Team ora guarda lontano, verso il premio europeo UEFA.
E continua a correre. Insieme.
Con amore,
La Casa di Sofia
ASD Diavoli Rossi
Centro Aiuto alla Vita