di Domenico Ciquera
Vincenzo Cosa, ex calciatore e attualmente direttore sportivo, ha analizzato il campionato che dovrà affrontare il Taranto e le relative difficoltà.
Che campionato di Eccellenza si aspetta?
«È un campionato di Eccellenza dove troviamo squadre come il Canosa, che ha perso i playoff ma si è riorganizzata bene per puntare alla vittoria. Lo stesso vale per il Brindisi. Sicuramente sarà un bel campionato. Per quanto riguarda il Taranto, parte un po’ in ritardo, ma il direttore Riccardo sta facendo un ottimo lavoro. Con l’arrivo di Danucci si sta costruendo una buona squadra. Poi, ovviamente, sarà il campo a decidere chi potrà dire la sua in questo campionato.
Il Taranto oggi deve concentrarsi solo sull’adattamento a una categoria che molti dei suoi calciatori non hanno mai affrontato, senza pensare ad altro: l’Eccellenza non è facile e richiede massima concentrazione».
Pensa che il Taranto abbia colmato il gap di cui parlavamo?
«Il direttore sta costruendo una buona squadra, su questo non si discute. Anche se c’è ancora molto da fare sul mercato, perché è ancora aperto. Se il Taranto ha colmato il gap, lo dirà il campo, non i nomi dei giocatori.
Il problema potrebbe nascere dal fatto che diversi calciatori del Taranto, così come del Brindisi o del Canosa, hanno poca esperienza in Eccellenza. Questo potrebbe influire».
Pensa possa essere un problema la pressione di dover vincere ogni domenica?
«Sì, sicuramente. A Taranto c’è molta attesa: i tifosi e la città si aspettano molto, anche con l’arrivo della nuova società, alla quale faccio un grosso in bocca al lupo al presidente Latisa e a tutto lo staff.
L’obiettivo è chiaro: uscire il prima possibile da questa categoria. Però è un campionato difficile. I calciatori devono calarsi subito nello spirito dell’Eccellenza e affrontare partita dopo partita, senza pensare troppo al nome “Taranto”. Solo così capiremo cosa potrà emergere da questa stagione».
Cosa ne pensa della scelta di affidare la gestione del settore giovanile alla Kryos?
«Io penso di sì, penso che abbiano fatto bene, anche perché Lafratta lavora bene su Taranto. Stanno lavorando abbastanza bene e, secondo me, il loro metodo potrà portare frutti al Taranto».
Pensa che lo stadio possa essere un fattore in termini di gestione e costi?
«Credo che il presidente Latisa, insieme al Comune, debba trovare una soluzione per la gestione dello stadio. Avere un impianto del genere, con determinati costi, potrebbe diventare un problema già tra un anno. Sono convinto che si troverà un accordo per gestire al meglio la struttura».
Un ultimo messaggio ai ragazzi e alla città?
«Il messaggio, in primis ai tifosi, è di stare vicino a questa nuova società e a questi ragazzi, capendo che non siamo più un Taranto di Serie B o di Serie C1. Oggi tutta la città deve calarsi nell’Eccellenza, che è difficile, e sostenere i ragazzi, soprattutto nei momenti complicati.
Ai giocatori dico di non avere troppa presunzione solo perché si chiamano Taranto. Devono calarsi umilmente in questa categoria, che per molti di loro è nuova, visto che hanno giocato soprattutto in Serie D o Serie C».
Dove vedremo Vincenzo Cosa nella prossima stagione?
«Personalmente sto lavorando con Ermanno Cortua e con l’EcoSrl: abbiamo strutture e giocatori. Da direttore sportivo mi auguro che, prima o poi, possa arrivare anche per me una chiamata importante».














