RASSEGNA STAMPA DEL 26 MARZO 2022 – TARANTO BUONA SERA – ALESSANDRA CARPINO
Taranto atteso nell’arena. Per combattere e conquistare quello che è l’obiettivo dichiarato e prioritario: la salvezza. Per completare il percorso, il viaggio agonistico e metaforico verso la permanenza nella categoria professionistica della quale si è riappropriato grazie al trionfo suggellato un anno fa. Certo, nessuno immaginava di vivere un finale di campionato così incandescente, persino anomalo, alla luce della marcia sorprendente che la squadra di Giuseppe Laterza è riuscita a regalare nella prima fase della competizione stessa: trenta punti blindati già all’inizio del giro di boa, equilibrio fra reparti composti soprattutto da neofiti, debuttanti, giovani di belle speranze ed esperti in cerca di riscatto, corredati dalla seducente etichetta di migliore formazione neo promossa fra tutti e tre i raggruppamenti. Il calendario calcistico abbinato all’imminente mese di aprile equivale ad un labirinto, sicuramente intasato di impegni ravvicinati per la compagine ionica: nello stesso tempo, si manifesta chiaro ed inequivocabile, poiché il suo epilogo corrisponderà all’acquisizione degli esiti del torneo regolare, i quali schiuderanno al supplemento degli spareggi, sia in ottica promozione che per la conservazione della serie, a maggio. Il Taranto dovrà disputare ben sei partite e le prime due settimane di aprile appaiono particolarmente intense, poiché la Lega Pro ha incastonato i due recuperi contro Monopoli e Catania prima del classico turno del sabato antecedente la Pasqua. Nella serata di giovedì, infatti, la federazione ha ufficializzato l’annullamento e la conseguente rimodulazione della trasferta etnea, già messa in seria discussione dalla base, originaria ed amplificata, dei ventisei tesserati rossoblu contagiati dalla cosiddetta sotto variante omicron: il Taranto sarà nuovamente spettatore dell’evoluzione del torneo anche in occasione della 15ma giornata di ritorno, in programma domani: la sfida contro i catanesi è slittata infatti al secondo mercoledì utile di aprile, il 13, poiché la settimana precedente è in agenda l’altro recupero concordato, quello fra le mura amiche dello “Iacovone” contro il Monopoli, mercoledì 6, con fischio d’inizio previsto per le ore 14.30. “Preso atto dell’istanza documentale ritualmente presentata dalla società Taranto ai sensi del punto 3 delle “Disposizioni gare Lega Pro- Emergenza Covid19”, di cui al Com. Uff. n. 180/L del 19 gennaio 2022- si legge nella nota diramata- la Lega dispone che la gara Catania-Taranto, in programma domenica 27 marzo 2022, venga posticipata a mercoledì 13 aprile 2022, presso lo stadio “Angelo Massimino” (Catania), con inizio alle ore 18.00”. Un dedalo di cronologie escogitato evidentemente sui precetti insiti nel protocollo sanitario in materia di contenimento dell’infezione da coronavirus, vidimato lo scorso gennaio, il quale prevede, per gli sport “non individuali”, la richiesta di rinvio di una partita esclusivamente col 35% di tesserati positivi nel gruppo-squadra. L’operatività di un club è bloccata qualora il numero degli atleti contagiati superasse la percentuale enunciata: gli stessi dovranno rispettare il periodo di isolamento e sottoporsi ai test antigenici rapidi con una frequenza di cinque giorni, con obbligo di indossare la mascherina Ffp2 (in caso di alto rischio). Il sodalizio ionico sta adempiendo alle modalità di screening e, nonostante non sia stata mai aggiornata la cifra degli esponenti immunizzati, le esercitazioni per questi ultimi non sono state mai abbandonate. Nel pomeriggio di ieri, l’organico a disposizione di mister Laterza si è allenato sul manto erboso dello Iacovone, dedicandosi prima al lavoro tecnico, caratterizzato da prove di possesso palla e di mobilità, a corollario del consueto periodo di riscaldamento, poi alla verifica aerobica. Nella mattinata odierna, i rossoblu effettueranno un’unica sessione di operazioni, immediatamente dopo essersi sottoposti all’ennesimo ciclo di tamponi. La ripresa dell’attività agonistica per il Taranto coincide con l’affascinante sfida esterna a Palermo: come noto, tale incontro, afferente alla terza giornata di ritorno, era stato ripetutamente procrastinato, a fronte della concessione dello stadio “Barbera” alla Figc, scenario giovedì sera della drammatica eliminazione della Nazionale Italiana dalla fase finale dei Mondiali in Qatar, inflitta dall’inaspettato gol a tempo scaduto siglato dalla Macedonia del Nord. Il duello con i rosanero non si disputerà più in notturna, ma alle ore 14.30 di mercoledì 30 marzo. Dall’eremo rossoblu non filtrano ancora dettagli in merito alla situazione dei calciatori infortunati: le fonti, probabilmente anacronistiche ma le sole in possesso della stampa, rimandano alle defezioni nell’immediata vigilia della gara con l’Avellino, l’ultima disputata in occasione dell’appuntamento infrasettimanale di mercoledì 16 marzo. Sono stati costretti ad abdicare Versienti, Di Gennaro e Zullo, regolarmente inseriti nella lista dei convocati: il primo, esterno destro eclettico, è stato fermato da un risentimento all’adduttore, mentre sia l’esperto centrocampista che il difensore sono stati vittime di una fastidiosa indisposizione gastrointestinale. L’attaccante Saraniti è stato obbligato a cedere addirittura la maglia da titolare a causa di un improvviso dolore alla schiena, accusato durante la fase di riscaldamento. Nel corso della ripresa del match contro gli irpini, invece, avevano reclamato la sostituzione entrambi i protagonisti dell’asse nevralgica, ovvero Marsili e Civilleri: il capitano era sofferente agli adduttori, mentre Civilleri era apparso in debito di energie, dopo essere sceso in campo con l’ausilio di infiltrazioni antidolorifiche per attenuare il reiterano trauma lombare. Si attendono lumi circa le condizioni di Falcone e Guastamacchia: per il laterale offensivo mancino era stata fissata un’ecografia di controllo della lesione all’adduttore destro, propedeutica ad un graduale ritorno all’attività sportiva col gruppo; il centrale difensivo, invece, mai esordiente, protagonista solo di qualche apparizione in panchina, era stato frenato da un malessere al ginocchio destro.














