Una sorte già segnata da tempo.
Lo scioglimento del consiglio comunale di Taranto, anticipatamente di poco più di due anni rispetto alla sua scadenza naturale, determina la caduta altrettanto anticipata del sindaco Melucci, il quale perde contestualmente anche la presidenza dell’ente provinciale.
Una sorte già segnata perché lo sfiduciato sindaco e la sua Giunta vivevano da tempo in una condizione di continua e costante fibrillazione, frutto di un ribaltone politico in cui i partiti che avevano determinato l’affermazione dell’ex primo cittadino ne avevano poi decretato la sua inesorabile bocciatura.
In linea di principio non è mai una cosa buona l’interruzione traumatica di una gestione amministrativa, ma certamente ancor peggio è trascinare affannosamente un’Amministrazione quotidianamente alle prese con i “capricci” di singoli consiglieri, capaci di anteporre interessi personali a quelli generali dell’intera comunità.
Speriamo che tali rappresentanti (di se stessi) siano giunti al capolinea ed avvertano il pudore di abbandonare l’impegno politico – amministrativo, lasciando spazio a chi è davvero animato di buoni propositi, provvisti di sana passione e sufficiente competenza.
Spetta ora ai partiti il compito di selezionare una nuova classe dirigente, cui affidare il compito di risollevare una città con grandi potenzialità, in un momento difficile per il Paese, alle prese con complessi problemi di ordine internazionale, economico e sociale.
Taranto, la futura Amministrazione, il nuovo sindaco, insieme alle tematiche più proprie, potranno rappresentare anche le aspirazioni di una pace giusta e di cooperazione fra i popoli attraverso un “ponte” ideale con il martoriato medio-oriente e i Paesi nord-africani. Taranto in sintesi, vero e autentico avamposto del Mediterraneo, nel Mediterraneo.
Per un’ambizione così alta, occorre un’offerta politica altrettanto elevata che rompa gli schemi ormai desueti “o di qua o di là”. Per essere più chiari, riproporre modelli in cui, da una parte e dall’altra, si mette dentro tutto e il suo contrario al solo scopo di vincere, senza una visione di futuro della città, non ha alcun senso, non è di nessuna utilità. Un fallimento annunciato, conosciuto con la fine anticipata dell’ultima Giunta comunale, che non crediamo che i cittadini tarantini intendano sperimentare nuovamente.
Occorre, quindi, un nuovo progetto, davvero condiviso negli intenti e nei programmi, che metta al centro le reali aspettative dei cittadini, che non chiedono altro che vivere la loro vita all’insegna della buona salute, in piena occupazione, in un ambiente salubre e risanato.
È questo l’impegno che L’Associazione “Orizzonti Liberali verso il Partito Liberal-democratico” intende assumere nei confronti della comunità in vista delle prossime elezioni amministrative, in concorso con altri partiti e movimenti civici che condivideranno i nostri propositi, la nostra visione di futuro della città, chiamando a raccolta le migliori e motivate energie del territorio jonico.
Antonio Clemente Cavallo e Fabrizio Manzulli
(Associazione Orizzonti Liberali Taranto)














