di Vito Di Noi – Corriere dello Sport
La prestazione sfoderata dal Taranto a Benevento nel corso del primo tempo non è andata giù a Capuano: priva di spunti oltre di idee, la formazione ionica è tornata negli spogliatoi sotto di due reti, per certi verse, “regalate”. Non che il doppio vantaggio dei sanniti non fosse meritato, ma fa specie commentare una retroguardia come quella rossoblù compiere svarioni, a maggior ragione visto che anche a Picerno si era verificata una disamina abbastanza analoga. E a questo punto viene facile ipotizzare che il tecnico, già lunedì sera a Teramo, dimora delle gare interne del Monterosi, possa operare una minirivoluzione per la verità già iniziata nel corso della ripresa al Vigorito.
RIMANDATI IN QUATTRO. Periodo nero per Ferrara: l’ex capitano si è lasciato bruciare in velocità da Karic nella circostanza del raddoppio sannita. Dopo il parapiglia al momento della sostituzione di Picerno, quindi, altro episodio controverso per il terzino campano che, a questo punto, parte dietro nelle gerarchie rispetto a Panico. Romano è lontano parente di quello ammirato l’anno scorso: non ha convinto da esterno col Foggia, ancora meno da play a Benevento: in quel ruolo, a questo punto, spazio a Bonetti o Fiorani. Non esiste alcun caso Zonta, ma neppure l’ex Vicenza – tolto l’assist di Picerno – non sta convincendo: troppo poco incisivo a Benevento e da un calciatore dal suo pedigree è lecito attendersi tutt’altro. Dovrebbe far parte dell’undici titolare anti-Monterosi, ma Capuano è imprevedibile e niente è da escludere. Non è piaciuto neppure Samele che però, senza nulla togliere alle doti del centravanti scuola Sassuolo, era in campo per via dell’assenza di Cianci: finora, da subentrato, si era guadagnato le lodi di allenatore e ambiente, da titolare, invece, non ha lasciato il segno.
RITORNA CIANCI. E il ritorno in panchina dell’ex Cerignola lascerà spazio a quello in campo, dal primo minuto, di “Re Pietro”, autore del gol del pareggio a Picerno e ariete insostituibile dell’attacco ionico. Inutile dirlo: senza di lui, il Taranto versione off ensiva non è quasi mai esistito. Ecco perché contro i laziali è pronto a fare la differenza, magari con un’attenzione maggiore in caso di gol visto che l’esultanza un po’ troppo veemente di Picerno gli è costata un’assurda quanto insolita squalifica. Con Cianci, Capuano è pronto a riproporre anche il 3-4-3, ma con la possibilità di variare l’interprete mancino: Kanoute favorito su Fabbro a destra, dall’altra parte Orlando, messosi in luce nella parte finale della gara di Benevento, sarebbe leggermente avanti rispetto a Bifulco. Fino a lunedì sera, però, c’è tempo per riflettere.