di Domenico Ciquera
Annapia Molino, giocatrice dell’A.S.D. Dinamo Nuovi Orizzonti Taranto, è intervenuta nel nostro consueto appuntamento dedicato al basket, soprannominato “Time Out”. Ha analizzato questo inizio di stagione delle giocatrici ioniche.
Ultima partita – “Le nostre sconfitte, ad oggi, non sono per motivi tecnici ma per motivi mentali, perché siamo arrivate a un punto in cui dobbiamo ancora capire qual è il nostro concetto di squadra e come fare affinché possiamo vivere tutte quante insieme in mezzo al campo.”
Responsabilità – “Se dovessi vedere il contesto, ti direi che mi sento un po’ più al centro di questo progetto. La differenza che ho riscontrato con l’anno scorso è che Giulio mi dà più minutaggio in campo e mi mette al centro sia tecnicamente che come persona. Ovviamente, ho riscontrato tante differenze rispetto all’anno scorso; parlando in prima persona, contro l’allenatore mi sento un po’ più libera, mi sento tecnicamente in un gioco che magari mi rispecchia un po’ di più. Anche perché con l’allenatore abbiamo un rapporto bellissimo: ci fa sentire sempre capite, ci dà la mano per rialzarci quando cadiamo e ci aiuta tanto, sia noi under che le senior. Quindi sì, ci sono varie differenze e mi sento responsabile della squadra.”
Prossimo match – “Noi veniamo dall’anno scorso, dove vincemmo; se non ci fossero stati i 6 punti di differenza che avevamo fatto nella giornata di andata dei playoff, noi avremmo vinto. Quindi sì, abbiamo il dente avvelenato: per questo lunedì cercheremo di scendere in campo con una testa diversa, con la mentalità di combattere su ogni pallone, di voler difendere e attaccare. Si cercherà di dare sempre di più, sia dalle piccole che dalle grandi, ma anche dalla panchina.”
Pubblico – “A noi il supporto del pubblico fa veramente molto bene, perché sentire le persone che ti incitano a ogni canestro, a ogni azione, ci motiva tanto, ed è quello che a volte fa vincere le partite. Quindi invito le persone che ci stanno guardando a venire al palazzetto.”
Ruolo in campo – “All’inizio dell’anno ho fatto una riunione con coach Caricasole, nella quale discutevamo del ruolo che avrei dovuto svolgere durante l’anno. La discussione era tra fare il playmaker o l’esterna; abbiamo deciso che avrei dovuto giocare esterna, perché è il ruolo in cui riesco a esprimermi meglio, in quanto non ho tutta la responsabilità della squadra. Poi, sappiamo che il mio punto forte è l’uno contro uno, quindi diciamo che sarei stata limitata nel ruolo di playmaker a fare ciò che mi piace di più. Mi piace ciò che sto facendo quest’anno, dove mi alterno tra il 2 e il 3, perché è quello che mi piace fare. Sento che, fino ad adesso, i giochi mi sono calzati perfettamente.”
Figlia d’arte – “Parlare di mia madre per me non è molto semplice, perché è la persona più importante della mia vita. Sembra banale dirlo, ma nella vita mi dà tanto; una delle cose per cui le sono grata è avermi dato il basket. Lei mi ha fatto conoscere questo sport, perché, come ben sapete, lo praticava. All’inizio non è che fossi molto entusiasta, ma è sempre disponibile nel sopportarmi quando c’è un allenamento ‘no’, quando non sempre va come vorrei, e mia madre c’è sempre per me. Infatti, ho scelto il numero 42 in suo onore.”
Partita più importante – “La partita che ricordo con più piacere è la prima partita in cui venni convocata in prima squadra. C’è da dire che io, con la Dinamo, ho iniziato dalla serie C, quando c’era ancora Fabio Palagiano come allenatore, e non venivo mai convocata, anzi, ero in panchina anche durante gli allenamenti. Però ci fu un periodo in cui iniziai ad allenarmi tutti i giorni, quasi a tutte le ore, fino a quando non arrivò questa convocazione inaspettata in prima squadra, che per me in quel momento fu una grande e forte gioia. Però c’è da dire che in quella partita non giocai, ma ricordo che ero emozionata come se fossi la giocatrice principale della mia squadra.”
Giochi del Mediterraneo – “Significa tanto, per gli sportivi di Taranto, avere nuovi impianti dove allenarsi, in quanto spesso abbiamo difficoltà nel trovare strutture in cui possiamo allenarci. Quindi sapere che c’è sempre uno spazio in cui noi sportivi, in generale, possiamo trovare la nostra valvola di sfogo, perché per noi lo sport è questo, è tanto. Sapere di avere una copertura a livello strutturale ci fa sentire più sicuri.”
Tarantinità – “Essere una tarantina che gioca per la maglia di Taranto è importante, perché è come se ogni partita la giocassi per me stessa. Poi abbiamo un pubblico e dei tifosi veramente sempre presenti, perché a Taranto c’è una cultura cestistica abbastanza importante; ricordiamo il Cras, che forse ha rappresentato le fondamenta del basket tarantino. Giocare per Taranto è come se giocassi per la mia famiglia, per il posto in cui vivo, ed è un motivo in più per portare avanti il nome della Dinamo.”
Aspettative – “Sogno di vivere una stagione serena, in quanto vengo da un anno trascorso con tanti alti ma soprattutto con tanti bassi. I bassi, nel mio percorso dell’anno scorso, sono stati frequenti, in quanto c’erano tanti disguidi, sia personali che con persone esterne. Quindi vorrei vivere quest’anno spensierata, vorrei giocare in maniera serena, vorrei che la squadra raggiungesse obiettivi alti, magari superando quelli dell’anno scorso. E sono sicura di questo, perché già all’inizio dell’anno ho visto più serenità, sia con la squadra che con l’allenatore.”