di Maurizio Corvino
Tra ricordi di grandi sfide e riflessioni sul campionato attuale, il Direttore Generale del Canosa Calcio, Gianluigi Trallo, è intervenuto durante la trasmissione Football Club per presentare la prossima gara tra il Taranto e la sua squadra.
🔴 Amarcord
«L’ultima volta che ho incontrato il Taranto ero in campo, di fronte a giocatori come Aruta, Cipriani e Caputo. Fu una delle sfide più avvincenti di quel campionato: per noi è un piacere e un onore confrontarci ancora con realtà come il Taranto.
Quelli forse sono stati gli anni più belli della Serie D: l’anno prima c’era il Benevento di D’Ottavio e Paolucci, una vera macchina da gol. Ogni stagione ci trovavamo davanti squadroni.
Ricordo ancora le facce di chi veniva a giocare al nostro vecchio campo, il Marocchino, in terra battuta: molti pensavano fosse un antistadio, invece era casa nostra.»
⚪ Un campionato da rivedere
«Con Taranto, Brindisi, Bisceglie e noi del Canosa, quest’anno sembra di giocare un campionato di Serie D, non di Eccellenza.
La Puglia è una regione lunghissima, con trasferte impegnative. Forse la scelta di due gironi sarebbe stata più equa. Oggi paghiamo un gap rispetto a Campania, Sicilia e Lazio, che portano due squadre ai playoff nazionali, mentre noi solo una, affrontando distanze e costi altissimi.
L’anno scorso, ad esempio, abbiamo speso cifre notevoli per la trasferta di Gela, con un ritiro di tre giorni. Invito il Presidente Tisci a riflettere su questa situazione: con due gironi, sarebbe stato tutto diverso.»
🔵 Una società in fermento
«Siamo una società solida. Il nostro Presidente, Di Nunno, è nipote dell’ex Presidente del Lecco, oggi nostro Presidente onorario.
L’arrivo di mister De Candia – il “mister promozioni” – era stato valutato già dopo i playoff di Gela. All’inizio aveva scelto un anno sabbatico, ma la nostra corte è stata spietata: volevamo voltare pagina.
Con l’arrivo di Caputo abbiamo completato un altro tassello. Ora pensiamo anche alla Coppa: giovedì a Bisceglie cercheremo di ribaltare lo 0-2 dell’andata.»
⚙️ Condizione e infortuni
«I turni infrasettimanali molto ravvicinati pesano. Come diceva mister Caricola del Mola, questo campionato è un vero tour de force.
Non si può pretendere che lo stesso undici giochi con lo stesso rendimento giovedì e domenica. Anche se sono dilettanti, ormai vivono da professionisti, sempre a disposizione di staff e allenatori. Ma le partite toste lasciano il segno.»
🧩 L’arrivo di De Candia
«Era il tassello che mancava. A Bisceglie ho visto una squadra consapevole dei propri mezzi, anche se è presto per assorbire tutti i dettami del mister.
Ora nei volti dei ragazzi si legge la consapevolezza di poter dire la nostra fino alla fine.»
🏆 Voglia di Coppa
«Non abbiamo accantonato l’obiettivo Coppa: basta ricordare che lo scorso anno le due finaliste erano vincenti dei propri gironi e le semifinaliste sono salite in Serie D.
La Coppa è una finestra sulla promozione: non va sottovalutata, e credo che anche il Taranto lo sappia.»
🔹 Le condizioni di Strambelli
«Purtroppo Nicola Strambelli è stato squalificato per quattro giornate dopo un’amichevole. Quando è rientrato doveva ritrovare ritmo partita, ma a Brindisi ho rivisto un giocatore che ha preso per mano la squadra.
È un calciatore dalla tecnica sopraffina e dal temperamento da leader. Ha avuto qualche fastidio in settimana, ma ha recuperato: deciderà il mister se schierarlo in Coppa o risparmiarlo per domenica.»
🔁 La cessione di Aguilera
«Pablo Aguilera è stata una delle prime scelte estive, ma con gli arrivi di Di Piazza, Caputo e con un Jimenez sempre incisivo, la concorrenza è diventata altissima.
Abbiamo voluto accontentarlo: cercava più minutaggio. Ha sempre fatto bene e, tecnicamente, è un giocatore completo, capace di fare densità a centrocampo e recuperare palloni.»
🔴 Aguilera, uomo giusto per il Taranto
«Tra Taranto, Canosa, Bisceglie e Brindisi abbiamo preso tutti i migliori. Giocatori che conoscono il campionato di Eccellenza pugliese non ce ne sono molti.
Chi arriva da altri gironi deve adattarsi, mentre Aguilera questo campionato lo conosce bene, per i suoi trascorsi a Galatina e Bisceglie.»
⚽ Il Taranto visto da fuori
«Il Taranto è partito in ritardo, con tante difficoltà iniziali. Il vero problema, però, è non giocare in casa: il fattore campo è fondamentale.
La nuova presidenza ha ridato fiducia a un ambiente che all’inizio non sapeva nemmeno se potesse iscriversi.
Ora la squadra ha qualità, ma serve calarsi nella mentalità dell’Eccellenza pugliese: ogni domenica è una battaglia.»
🏟️ Il fattore campo
«Lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle: nella finale playoff di Gela, a quindici minuti dalla fine eravamo promossi, ma il pubblico di casa ha spinto i siciliani alla rimonta. Il fattore campo conta eccome.»
🔵 La partita di domenica
«Sono gare in cui chi sbaglia meno vince. Andremo a Taranto consapevoli di affrontare una squadra in cerca di riscatto, ma noi abbiamo bisogno di conferme.
Sarà una partita apertissima: speriamo di fare una bella gara e rendere orgogliosi i nostri tifosi.
E speriamo di vedere la tifoseria tarantina al ritorno: è ingiusto che non possa seguire la squadra in trasferta. Giocare senza il proprio pubblico è penalizzante.»
⚖️ Un campionato equilibrato
«Dopo dieci giornate nessuno ha fatto lo strappo decisivo: c’è un testa a testa che spero duri a lungo per tenere vivo il campionato. L’anno scorso il Barletta lo aveva chiuso troppo presto.»
🔚 Due campionati in uno
«In testa ci sarà battaglia, ma anche in coda: tra retrocessioni e mercato, il girone di ritorno sarà un altro campionato.
Chi lotta per salvarsi renderà la vita difficile a tutti.»
📜 Una norma da rivedere
«Condivido chi dice che la norma sulla ripartenza da due categorie più in basso è penalizzante.
Dovremmo tornare a criteri come storia e bacino d’utenza: oggi si declassano club importanti con troppa leggerezza, senza considerare le conseguenze.»














