di Maurizio Corvino
Probabilmente, dopo la sconfitta casalinga contro l’Altamura, non servirebbero dei Raggi X al Taranto ma controlli molto più accurati. La mia sensazione è che la squadra non sia così malvagia ma nemmeno così forte da potersi permettere atteggiamenti sopra le righe dopo un gol, trovato quasi per caso, dopo mezz’ora che ci avevano preso a pallonate. Altra sensazione personale è che alcune soluzioni del mister (Verde centrale di difesa) e alcune sostituzioni, siano frutto di una frettolosa voglia di cercare soluzioni per uscire dai bassifondi ma che ottengono invece un risultato opposto. C’è confusione, è inutile nasconderlo, si era partiti con un folto numero di giovani per fare minutaggio ma non li stiamo sfruttando, si cercano moduli inserendo calciatori fuori posizione e non stiamo ottenendo risultati. Alcune dichiarazioni poi… Che sta succedendo mister Gautieri?
La difesa – Si salva solo Del Favero, e non è la prima volta. I centrali soffrono spesso le incursioni avversarie, sugli esterni Mastromonaco è in difficoltà nel leggere i raddoppi avversari, Contessa è in crescita m lontano parente del giocatore che ricordavamo nella Turris. Verde si è visto poco sia in difesa che a Centrocampo, anche lui confuso dal suo utilizzo.
Il centrocampo – Ardizzone mette in campo la sua esperienza, Fiorani alterna cose buone come l’inserimento sul gol del vantaggio a errori banali, di Verde abbiamo detto mentre Varela, fuori condizione si è limitato a giocare palla facilmente cercando di riordinare le idee ma non trovando spunti.
L’attacco – Zigoni si sbatte, lotta ma è davvero isolato nonostante Giovinco abbia provato a dargli man forte ma anche lui non ha trovato le soluzioni giuste per accendere il gioco offensivo ad una squadra che ha perso il suo lato sbarazzino visto nelle prime due partite di campionato. Inutili, anzi deleteri gli innesti di Fabbro, Guarracino e del ritrovato Garau è riuscito a lasciare il segno solo sulla gamba del suo avversario prima che l’arbitro lo espellesse.
A fine gara tutti hanno invocato il lavoro come via d’uscita da questa situazione, al mister l’arduo compito di rinvigorire e ridare fiducia ad una squadra che sta subendo un’involuzione. E’ vero c’è tempo, ma scorre velocemente. A volte troppo.