 di Alessandra Carpino – Taranto BuonaSera
di Alessandra Carpino – Taranto BuonaSera
Razionale, pragmatico, vincente. La simbiosi fra intraprendenza e pazienza permette al Taranto di ritornare al successo pieno fra le mura amiche dello stadio Iacovone: contro il Monopoli la formazione rossoblu conquista l’ennesimo derby stagionale e blinda un asse proficuo ripristinato dal blitz di Potenza che ha inaugurato il dicembre agonistico, il quale coincide con l’epilogo del girone d’andata. Una prima porzione di campionato che, alla luce dell’elevazione sontuosa di Matias Antonini, autore del gol decisivo ed impeccabile nel concretizzare il calcio di punizione pennellato da Antonio Ferrara, ma anche dei rallentamenti registrati dalle candidate ai vertici della graduatoria proprio nel corso del diciassettesimo turno, proietta la compagine ionica in quinta posizione. Equilibrio nell’interpretazione delle due fasi della manovra, impostazione disciplinata nelle letture e scevra da destabilizzazioni, eclettismo sui binari, insistenza nella verticalizzazione e nella ricerca della profondità, puntualità ed efficienza sull’esecuzione delle situazioni da fermo: è un Taranto fedele all’ideologia di Ezio Capuano, il quale decide di rivisitare la linea nevralgica concedendo una pausa transitoria dalla titolarità a Mastromonaco e Zonta, avvicendati rispettivamente da Panico sulla corsia destra e da Romano interno; la coppia in mediana è completata da Calvano e Ferrara è stabile sulla fascia sinistra. Il tecnico rossoblu gioca immediatamente la carta Bifulco, “smarrita” per il trittico di gare consecutive a causa della lunga squalifica inflitta dopo la scorrettezza contro il Sorrento: il fantasista scalda i motori nell’interscambio con Kanoute sulla trequarti, mentre Cianci, unico terminale offensivo di ruolo, prova a garantire sponde e densità in area avversaria. L’assetto tattico del 3-4-3 consta del reparto difensivo visto all’opera contro i lucani: Riggio, rientrante dal turno di stop ma indisponibile per problemi fisici, è nuovamente sostituito da De Santis nella mansione di braccetto mancino, mentre la simmetria totalmente over è appannaggio di Luciani a destra, Antonini centrale e Vannucchi a custodia dei pali. E’ un approccio propositivo, quello del Taranto: il predominio è costante ed il Monopoli è schiacciato nella propria metà campo; la compagine ionica esercita il presidio territoriale operando in ampiezza ed in sovrapposizione sugli esterni, disegnando trame con lucidità in una partita molto tattica, in cui emergono le contromisure di tutela ed i meccanismi ad arginare effettuati dai biancoverdi di mister Francesco Tomei. L’intelligenza dell’episodio capitalizzato agevola la strategia: Ferrara inventa un cross magistrale e preciso direttamente dal calcio di punizione concesso sul versante destro, intercettato dalla testa di Antonini che svetta ed insacca con uno stacco aereo energico al 41’. Quarto gol stagionale per il faro centrale della retroguardia ionica, protagonista di una prova affidabile e pulita nel contenimento, come elegante nell’impostazione dalle retrovie. “Un Taranto forte per il modo in cui è stata studiata la partita: nel duello uomo contro uomo, rischiando il contrasto anche dietro, andando a prendere altissimi gli avversari- ha esordito Ezio Capuano- Abbiamo recuperato molte palle sul primo campo ed abbiamo sprecato tanto a livello organico-muscolare”. “Un Taranto ordinato, bello, pragmatico, convincente soprattutto nel primo tempo- ha commentato con orgoglio l’allenatore- Ha strameritato la vittoria: non ho contato un tiro in porta del Monopoli. Abbiamo segnato su una palla inattiva, le avevamo preparate bene. Sono contento quando la mia squadra non subisce gol: stavolta ha permesso poche volte il cross all’avversario, emergevano più cattiveria ed attenzione”. “Nella ripresa non abbiamo mai sofferto ed abbiamo avuto un paio di occasioni per raddoppiare- ha esaminato- Quando mi sono accorto che Borrello e Starita infastidivano alle spalle dei miei centrocampisti, ho ricomposto la squadra abbassando Calvano ed adottando una sorta di 3-5-2. Siamo stati stoici anche per gli elementi contati in retroguardia; forse poco brillanti nel non sfruttare le praterie che gli avversari ci hanno lasciato, abbiamo sbagliato l’ultima scelta”. Sulle selezioni iniziali e la metamorfosi in zona nevralgica: “Ci sono tanti giocatori bravi che stanno trovando poco spazio: il Taranto viene al di sopra di tutto e non c’è nessuno al mondo che vuole vincere più di me, ma posso anche sbagliare le opzioni- ha spiegato Capuano- Si gioca di gruppo e ci sta che un elemento di qualità come Zonta possa accomodarsi in panchina. Mastromonaco era in difficoltà nelle ultime partite ed è giusto che non l’abbia fatto giocare”. Un appunto sull’intesa nel tridente offensivo: “Sapevamo che il Monopoli voleva palleggiare: con grande coraggio abbiamo pressato altissimo e l’abbiamo messo in condizione di sbagliare- ha confidato il trainer rossoblu- Il mio timore era quello di non sbloccarla, col trascorrere del tempo più si spreca e più si rischia di allungarsi ed incassare la ripartenza. Abbiamo operato in verticale, ma non abbiamo fatto benissimo nel legare con le due punte esterne Kanoute e Bifulco: Cianci ha trattenuto troppo la palla”. La graduatoria affascina: “Analizzando i numeri, penso che nessuno avrebbe creduto che, a due giornate dalla fine del girone d’andata, il Taranto potesse migliorare il record di punti ottenuto dal ritorno in serie C- ha dichiarato il tecnico- 29 attuali contro 27, frutto di lavoro, serietà, grande applicazione ed abnegazione, valori espressi da un gruppo molto bello da guidare. Quello che stiamo facendo non è un capolavoro, di più: sette punti di vantaggio sul Catania, stessa quota del Benevento e del Crotone, dodici lunghezze di distanza sulla zona rossa e sette recuperate sull’ultimo posto utile per l’accesso ai play off”. “E’ il frutto di una programmazione in cui il merito notevole è di Massimo Giove: lavoriamo quotidianamente senza concederci voli pindarici. Bisogna mantenere la calma e l’equilibrio- ha chiosato- Questa squadra ha subìto angherie illimitate ed oggi è superata in classifica solo da quattro avversarie: godiamoci questo momento, arriveranno periodi più complicati”.
 
	    	













