di Francesca Raguso
Con mister Franco Dellisanti, ex compagno di squadra di Erasmo Iacovone, abbiamo parlato del suo appello per ricostruire la lapide in memoria del compianto bomber rossoblù, trovata distrutta e del suo futuro calcistico.
Mister lei ha lanciato un appello dopo aver notato la lapide di Iacovone inesorabilmente distrutta.
Io abito a San Giorgio e ogni volta che passo da quella strada è innegabile ed inevitabile che mi giro e mi faccio il segno della croce, alcune volte mi fermo anche. Quando son passato l’ultima volta, ho notato che non c’era più la lapide, così mi son fermato e ho visto che invece era stata distrutta. Credo che si sia trattato di un incidente, perché perlustrando bene l’area circostante, c’erano dei fanali di una macchina rotti e ho visto anche che un guardrail era piegato. Quindi si è trattato sicuramente di un incidente, non di un atto vandalico e la cosa mi ha fatto “meno male”.
Lei era in quel Taranto del 1978, il suo ricordo di Erasmo.
Anche io sarei dovuto andare a quella famosa cena, poi non ci andai più perché, dopo quella famosa partita con la Cremonese, mia moglie ebbe un problema e quindi rientrai subito a casa mentre Erasmo poi decise di andarci da solo. Era destino che dovesse andare così, era destino perché quel giorno si verificarono parecchie coincidenze, come fossero dei segnali. Ognuno di noi ha un destino segnato e non c’è niente da fare.
Non possiamo non parlare di calcio con lei, ci da un parere sul campionato appena terminato dal Taranto?
E’ stato un campionato positivo sotto l’aspetto dei risultati perché l’obiettivo del Taranto è stato raggiunto. Se poi vogliamo parlare di qualità non è stato il massimo, ma l’obiettivo è stato lo stesso raggiunto.
Lei è stato impegnato a Foggia, squadra che ha vinto la gara di andata dei playoff contro il Crotone. Potrá essere la sorpresa di questi spareggi?
Io dico di si perché Foggia è una buona squadra, sicuramente competitiva anche nei confronti del Crotone. Dal punto di vista tecnico le squadre si equivalgono anche se i play-off sono delle partite a sé dove entrano in gioco tante altre situazioni. Credo che il Foggia se la possa veramente giocare, anche se si sa che il Crotone in casa è fortissimo. Sarà una partita aperta.
Negli ultimi anni ha svolto diversi ruoli nel calcio, preferisce stare seduto in panchina o dietro una scrivania?
Permettetemi di specificare una cosa. Il ruolo che ho ricoperto, solo per metá stagione, con i presidenti Bongiovanni e Zelatore, è stato solo ed esclusivamente un favore che ho fatto a degli amici ma il mio ruolo non è stato mai dietro una scrivania. Io ho quasi 500 partite tra i professionisti sul campo, quindi quel ruolo da dirigente non l’ho mai considerato nelle mie corde. L’ho fatto solo perchè avevamo come obiettivo riportare il Taranto nel professionismo, attraverso il campo o attraverso il ripescaggio. Come facemmo. Però ciò che mi piace e che ho sempre fatto nella mia vita è stare sul campo, il campo mi manca. Sono appena 15 giorni che ho finito i play-off con il Foggia e già sono in crisi di astinenza.
Quale sará il suo futuro prossimo?
Sono andato a Foggia per una mia valutazione, per vedere se fossi ancora io, se ci fosse ancora spazio per me in questo calcio. La risposta che ho avuto è stata positiva nonostante la mia etá. Se mi fossi accorto di non essere più adatto a quest’ora starei facendo un altro tipo di discorso, mi sarei rassegnato. Senza presunzione, posso affermare che per la qualità del gioco che ho visto in Lega Pro, in questo contesto ci posso stare ancora alla grande. Adesso vedremo quale sará il mio futuro ma sicuramente sará sul campo perchè sento di poter ancora dare ancora qualcosa a questo calcio.