RASSEGNA STAMPA DEL 6 LUGLIO 2022 – TARANTO BUONA SERA – ALESSANDRA CARPINO
Ispirazione e decisione. Etica e cultura del lavoro. Eloquio tecnico e raffinato. Nello Di Costanzo conquista la platea al debutto ufficiale della sua investitura a nuovo allenatore del Taranto: nel corso della conferenza organizzata nel foyer del Teatro Comunale Fusco, nella tarda e calda mattinata di ieri, il suo dialogo è permeato di realismo e suggestione, dettagli certi ed allusioni, ogni sua risposta si trasforma in un racconto affascinante, in un indizio da interpretare quando i tempi (del mercato, del primigenio contesto agonistico) saranno più maturi. “Sono contento di intraprendere la nuova avventura in rossoblu- esordisce lo stratega di origini romane- Il confronto col presidente Giove e con i direttori Galigani e Dionisio è quotidiano: l’idea è quella di migliorare la posizione dello scorso anno, magari raggiungendo i play off e chissà, l’appetito vien mangiando, riuscendo ad ottenere qualche risultato che superi l’aspettativa. Siamo in fase di allestimento: in questo momento, la società sta lavorando alacremente per individuare i profili di cui abbiamo bisogno, che vanno in campo e sono i primi protagonisti per suggellare gli obiettivi”. “Allo stato attuale, è “tutto per possibilità”, come diceva Francesco Guccini- si concede la citazione musicale, Di Costanzo- La situazione è iniziale: è vero che un mese fa abbiamo trovato l’accordo, ma solo dal 1° luglio avremmo potuto cominciare il percorso insieme. Stiamo già operando affinché le idee si trasformino in qualcosa di concreto. Esistono le difficoltà del mercato, però io spero che, per l’avvio del ritiro in agenda il prossimo 20 luglio, si possa usufruire di una percentuale abbastanza consistente di quella che sarà la rosa definitiva”. Ritmi scanditi, scevri da clamori: “A me piace lavorare sul gruppo ed auspico che siano individuati all’80% i tasselli di cui abbiamo bisogno, propedeutici alla sembianza di squadra: è un nuovo corso, ci sono i contratti in essere che devono essere rispettati, poi ci sono giocatori da inserire”. Nessuna etichetta di integralismo, anzi: Nello Di Costanzo confida nei dogmi tattici della sua carriera, da adeguare al materiale umano, da incastonare nelle metamorfosi urgenti: “Continuerò sulla falsa riga della recente tradizione, migliorando la posizione di classifica e costruendo un nuovo cammino su tali basi- confida- Saluto il mio predecessore, Giuseppe Laterza, che ha dimostrato di essere un ottimo allenatore, anche sotto l’aspetto umano: l’ho conosciuto personalmente, ha vinto il campionato di serie D ed ha raggiunto il traguardo della salvezza. Spero per lui in una carriera rosea:”. “Nella seconda parte del campionato, il Taranto ha optato per il 4-2-3-1, insisterò sulla difesa a quattro- specifica- Sono elastico, mi rendo conto delle inclinazioni dei giocatori a disposizione come dell’influenza di altri fattori. Ho le mie idee circa le caratteristiche dei calciatori presenti in organico, li ho studiati e sono tutti bravi: dovrò capire se qualcuno è funzionale alla mia filosofia di gioco o meno”. La teoria del calcio moderno rimanda ai concetti di sostenibilità e competitività, indispensabili nel progetto Taranto: “La sostenibilità per noi è fondamentale: la società mi ha parlato chiaro, sarà un punto fermo, evitando voli pindarici, anche di rischiare problemi di bilancio ingaggiando giocatori non alla nostra portata- è esplicito Di Costanzo- Ho accettato quest’idea e cercheremo di coniugare la sostenibilità, che si interpreta come minutaggio degli under, con una competitività che si può ottenere attraverso il conseguimento degli obiettivi realistici”. Nella genesi del 4-2-3-1, non emerge solo il contributo dinamico ed astuto dei cursori laterali, ma anche il filtro dell’asse mediana e la peculiarità della punta effettiva: “In un sistema che potrebbe variare a tre, un centrocampista deve vantare doti di interditore, sostanza e forza fisica: si coadiuva con un collega più tecnico e costruttivo- spiega- Penso che almeno uno dei due terzini debba spingere di più, che i difensori centrali debbano essere forti di testa ma non troppo lenti, che debbano costruire nel calcio moderno. Voglio esterni che sappiano offendere ma che siano generosi per compattare la squadra e, naturalmente, attaccanti che siano mobili, magari uno fisico e con elevazione, un altro che possa aggredire gli spazi oppure cercare l’assist sulla trequarti, il tiro da fuori, il superamento dell’avversario. L’aspirazione è trovare elementi che sappiano giocare senza palla, che facciano acquistare profondità alla squadra”. Vocazione di “umiltà, entusiasmo e tanta ambizione”, per Nello Di Costanzo quella di Taranto rappresenta l’occasione del rilancio sul palcoscenico del professionismo, calcato per oltre una decade fra serie C e cadetteria, anche per “ritrovare un certo tipo di calcio, dopo le recenti proposte accettate nel dilettantismo che proiettano verso altra dimensione”. “La mia percezione è quella di grande partecipazione e coinvolgimento, ma anche di un po’ di diffidenza e di scetticismo- confessa- Credo che il popolo ionico viva in attesa costante, venire qui e riproporre lo stesso precedente obiettivo sarebbe limitativo: piedi per terra, ma i presupposti sono interessanti, in ottica di organizzazione e passione”. Accomodato al suo fianco, Nicola Dionisio, direttore sportivo reduce, insieme con lui, dall’impresa di Brindisi: ha ribadito la continuità del rapporto con atleti del calibro di Giovinco e Saraniti, entrambi in possesso di un ulteriore anno di contratto, così come la conferma di giovani di prospettiva come Granata, Mastromonaco e Santarpia, definiti “punti fermi”. Esattamente come capitan Marsili, del quale il neo tecnico ha lodato il carisma e la saggezza, mentre prioritaria sarà la ricerca di un portiere titolare over. Sono stati presentati anche gli esponenti dello staff che collaborerà in riva allo Ionio con mister Di Costanzo: il vice allenatore Francesco Di Nardo, il preparatore atletico Filippo Argano, il trainer dei portieri Vincenzo Marinacci, il match analyst Mario Spataro, il team manager Davide Sarli.














