Massimiliano Marsili arrivò giovanissimo dalla Primavera della Roma nel 2007 e fece subito bene, si mise in mostra tanto da meritarsi buone stagioni in serie B e serie C e poi saltuari ritorni in riva allo Ionio, dove come sappiamo ha messo le radici. Oggi Massimiliano è un uomo ma in campo lotta con la grinta, la passione e la determinazione che aveva quando arrivò a Taranto. Oggi Massimiliano è il capitano di un gruppo forte anzi come lui stesso ha dichiarato oggi, una famiglia, quando gli è stato chiesto del rientro di Guaita dopo il tragico lutto che lo ha colpito.
“Ogni anno arrivano nuovi compagni ma quest’anno si è creato un bel gruppo dove regna l’armonia e attaccamento reciproco, tra noi c’è grande rispetto, non esiste la parola invidia. Siamo stati vicini a Leo, lui è stato forte di suo, ma noi gli siamo sempre stati accanto, lui sa di trovare in noi una famiglia. Noi siamo una famiglia e i risultati ne sono il frutto.”
E’ molto sincero sul suo attaccamento ai colori rossoblu.
“Io mi sento tarantino e cerco di trasmettere la mia passione per questi colori ai miei compagni.”
Ha parole da capitano anche per i suoi compagni.
“Diaby è un ragazzo fortissimo, è un giovane di grandi qualità ma spesso devo tenerlo a bada perchè in alcune circostanze può perdere la testa. Tissone è un calciatore che porta esperienza, si è presentato in punta di piedi e mettendosi a disposizione del gruppo.”
Alle prodezze balistiche come quella vista oggi in occasione del gol ci aveva già abituato e lui è subito stato chiarissimo.
Calcio sempre verso la porta, ci provo e riprovo sempre in allenamento, non è frutto del caso.
Provaci sempre Max, capitano coraggioso.
Maurizio Corvino














