Il Taranto formato schiacciasassi continua a spron battuto la propria marcia. Quattro gol al Francavilla e vetta ad un passo, in attesa del recupero di Bitonto-Grumentum. I rossoblu dell’ultimo mese fanno stropicciare gli occhi, esprimendo un calcio semplice e divertente che non sembra lasciar scampo agli avversari. Il match del “Fittipaldi” poteva rappresentare una trappola per D’Agostino e compagni che, dotati di grandi qualità tecniche, avrebbero potuto risentire del terreno di gioco ai limiti della praticabilità a causa dell’abbondante pioggia.
La partita si è invece messa in discesa già dai primi minuti, con un calcio di rigore abbastanza generoso concesso per un fallo di Farinola ai danni di Pelliccia. Dal dischetto lo specialista Genchi non sbaglia dando il via alla goleada personale che proseguirà un quarto d’ora più tardi con un’imperiosa incornata e si concluderà con la rete che metterà in ghiaccio il risultato, un tap-in a porta vuota sfociato dalla solita magia di capitan D’Agostino.
Il bomber rossoblu mette chiaramente a tacere le insinuazioni che si erano fatte largo in queste settimane e torna a regalare una prestazione che fa tornare la mente a tre anni fa. Sempre più decisivi anche gli autori degli assist: Oggiano per il due a zero e, come anzidetto, D’Agostino per il tris. Il sardo sta riuscendo addirittura a migliorare le performance dell’anno passato, entrando spesso nelle azioni da gol rossoblu con giocate da vero campione.
Se Panarelli per molti suoi compagni è stato una medicina in grado di guarire la crisi, per lui è stato un vero e proprio fluido magico che l’ha consacrato come uno dei migliori esterni della categoria. Questo ruolo leggermente più arretrato anzichè metterlo in difficoltà lo sta aiutando ad esprimersi al meglio, permettendogli di mostrare non solo le sue doti offensive, ma anche una grande generosità in fase di copertura.
Sul numero dieci rossoblu si rischia di essere ripetitivi. E’ semplicemente una pietra preziosa incastonata su un’ottima intelaiatura di squadra. Inventa calcio, disegna traiettorie inimmaginabili ed in questa partita si inventa anche slalomista, mettendo il panico tra i difensori lucani che al suo cospetto sembrano birilli da saltare senza problemi. Bocche aperte ed applausi anche da parte del fin troppo polemico pubblico francavillese, che unitamente al proprio allenatore ha preferito recriminare su qualche episodio anzichè complimentarsi con i vincitori di una contesa senza storia.
A mettere la ciliegina sulla torta, neanche a dirlo, è Ciro Favetta che nonostante il risultato già largo, decide di regalarsi la gioia personale con una rete da centravanti consumato. Dopo tanto lavoro sporco in ausilio del suo compagno di reparto trova la forza e la freschezza che gli permette di superare con una finta di corpo il diretto marcatore e di eseguire uno scatto devastante fino al vertice mancino dell’area piccola, dove fredda con un preciso piattone destro per la quarta volta l’estremo difensore Centonze.
E’ la pietra tombale per il Francavilla che generosamente colpirà anche un palo sul finale, con una mischia in area di rigore. Quella che si preannunciava una lotta sul fango, è stata invece una prova di forza netta e decisa da parte di un Taranto che vince, piace e non lascia spazio a critiche distruttive o striscioni ormai anacronistici.
Riprendendo un coro ormai in disuso si può solo affermare: “vi vogliamo così”.
Gabriele Campa