di Francesca Raguso
In vista della 37° giornata di campionato, i rossoblu di Capuano affronteranno in trasferta il Monterosi. Per l’occasione abbiamo ascoltato, in qualitá di doppio ex, il centrocampista classe 1989 Emiliano Massimo.
Domenica si affronteranno Monterosi e Taranto. Da doppio ex, che pronostico senti di fare?
“Intanto faccio i complimenti per quella che è stata la stagione del Taranto che non è da sottovalutare. È in una posizione di classifica che gli permette di affrontare tranquillamente questo fine campionato e magari ripartire cercando di fare sempre meglio. Per il Monterosi invece c’è ancora da lottare. Sono due società che, tra virgolette, mi hanno dato tanto e sarei contento se entrambe riuscissero a mantenere la categoria quindi anche per il Monterosi stesso discorso. Il mio augurio è questo. Poi sulla partita ovviamente per motivi diversi sono stato benissimo da entrambe le parti, Taranto mi ha lasciato qualcosa in più, semplicemente perché l’ho vissuta meglio a livello calcistico da calciatore. A Monterosi ho avuto un po’ di problemi fisici che mi hanno impedito di dare il massimo. A Taranto ho lasciato qualcosina e qualcosina mi ha lasciato Taranto ancor di più.”
Vedendo la classifica, il Monterosi è in zona play-out, mentre il Taranto ha raggiunto la matematica salvezza. Cosa ne pensi di questa classifica? Potevano fare, secondo te, qualcosa in più entrambe le squadre?
“Penso che il campionato di serie C, soprattutto in questi anni, è diventato un campionato molto difficile. Ci sono delle piazze molto importanti e ovviamente arrivare a certi obiettivi non è assolutamente scontato, anzi. Sicuramente Taranto lo è, così come altre piazze, ma non bisogna sottovalutare il fatto che comunque si è partiti in un modo, poi si è cambiato in corsa, quindi sicuramente qualcosina c’è sempre stata da sistemare. È arrivata gente di competenza assoluta, si è raggiunti l’obbiettivo e ora si può guardare al futuro. Sono sicuramente queste le basi per ripartire, poi dopo ci dovrá essere qualcosa di più importante, che la città merita.”
Tu e il Taranto.
“Sono stato benissimo. Ho vissuto la città alla grande, nel senso che mi sono trovato bene, sia a livello personale che calcistico. È stata una bellissima annata e sicuramente avevamo il potenziale anche quell’anno per poter vincere il campionato. Poi non c’è stato modo perchè abbiamo trovato il Picerno che fece un grande campionato, dopo facemmo i play-off e la stagione si chiuse con la sconfitta contro il Cerignola. Comunque facemmo una stagione abbastanza positiva. Io personalmente sono stato molto bene e sono contento di aver vissuto un anno della mia vita a Taranto.”
A gennaio di quella stagione arriva anche Fabrizio Roberti. Che ricordi hai con lui?
“Diciamo che Fabrizio a Taranto ha avuto poco spazio e quindi non ha potuto dimostrare tutto il suo valore. Però è un ragazzo che merita, ha tante qualità. Io ho giocato con lui anche in altre due situazioni, Monterosi e Trastevere. È un ragazzo che ha ottime potenzialità e qualità e ha avuto modo di dimostrarlo nella sua carriera. Peccato che nella stagione a Taranto non tutto è andato per il meglio per lui, ha trovato poco spazio e ha potuto dimostrare poco.”
Come hai anticopato, nella stagione successiva affrontate insieme il campionato con la maglia del Monterosi.
“Anche lì fu una squadra costruita per obiettivi importanti. Io personalmente sono partito bene, poi ho avuto qualche problema fisico che mi ha impedito di continuare al massimo la stagione. Quella fu l’annata del covid e quindi la stagione si chiuse prima, e fummo un po’ sfortunati perché eravamo primi e siamo stati primi per tutto l’anno praticamente e un paio di settimane prima che bloccarono i campionati, ci fu il Grosseto che ci superò in classifica. Poi dovemmo interrompere il campionato ed eravamo secondi. Non siamo stati molto fortunati. Per quanto riguarda Fabrizio, lui fece quell’anno un’ottima annata, realizzò parecchie reti, era sicuramente protagonista di quel Monterosi.”
Ti senti di fare un augurio ad entrambe le squadre per questa fine di campionato?
“Assolutamente si. L’augurio è che il Monterosi arrivi ad ottenere la salvezza. Per quanto riguarda il Taranto, perché non sognare qualcosa di più, visto che c’è la possibilità di farlo e al tempo stesso cominciare a programmare quello che la città merita, cominciare a programmare al meglio il prossimo campionato visto l’ottimo risultato di quest’anno.”
Per te che progetti ci sono?
“Per quanto riguarda me. Io sono 3 anni che sono a Trastevere, questo è il mio terzo anno, sono capitano e nella mia carriera ho vissuto esperienze, ovviamente passando da queste piazze come Taranto, Avellino, Cava dei Tirreni, che mi hanno dato tanto. Ormai da qualche anno ho deciso di ritornare a casa dopo aver girovagato tanto. Ho trovato allo stesso tempo una società che è invidiabile perché Trastevere è veramente tanta roba, ovviamente per quello che riguarda i valori che sono proprio alla base del calcio, lealtà, sportività. È una società che ti da’ tanto e a cui i giocatori, e me ne sono reso conto, danno tanto proprio perché c’è questa reciprocità di rispetto, questa voglia di fare bene insieme che fa la differenza. Ovviamente non è solo calcisticamente, ma anche per storia, per tifo, tradizione, non è Taranto, però ti posso assicurare che si fa calcio per bene.”