di Francesca Raguso
Domenica il Taranto di Capuano ospiterà in casa il Messina per l’ultima partita di campionato. Per l’occasione abbiamo ascoltato un altro doppio ex di turno, Giuseppe Siclari.
Domenica si giocherà l’ultima partita di campionato e vedrà sfidarsi Taranto e Messina. Da doppio ex come vedi questa partita? Puoi farci un pronostico?
“Sicuramente è una partita da tripla. Non ho seguito moltissimo, ma qualcosa l’ho vista nelle ultime settimane. Ho visto che un po’ per tutti l’ultima partita sarà decisiva, c’è tutto in ballo ancora. Sarà una partita difficile. Sicuramente il Taranto ha altri obiettivi rispetto al Messina, però sarà difficile per entrambe. Il Taranto dalla sua parte ha il fatto che giocherà in casa e non è poco, poi è, tra virgolette, un pochino più favorito poichè a livello mentale sono un po’ più liberi, mentre il Messina si gioca tanto perché è l’ultima partita, stanno nella zona calda e sicuramente avranno di più da perdere rispetto ai rossoblù.”
Per chi conterà di più questa partita?
“Sicuramente di più per il Messina, perchè l’obiettivo principale il Taranto l’ha raggiunto qualche domenica fa. Però il Messina si gioca tutto e sicuramente sarà dura. Devono andare a Taranto per cercare di fare i 3 punti, però di fronte troveranno un Taranto che vuole consolidare la posizione in classifica e vuole comunque provare a giocarsi i play-off, perché in serie C sono “anomali” rispetto ad altre categorie, comprendono squadre fino alla decima posizione, ma sono tutte partite in cui può succedere di tutto. Però, ripeto, il Messina si gioca tanto.”
Secondo te le squadre hanno raggiunto gli obiettivi che si erano fissati a inizio campionato?
“Io penso che alla fine, per quello che ho visto e seguito, la classifica è quella che fa trasparire tutto, c’è stata una dominatrice assoluta come il Catanzaro, che ha vinto il campionato di gran lunga ed è una spanna sopra le altre. Togliendo Pescara e Crotone, ci sono state le new entry di Foggia e Cerignola che non erano nei programmi. Sicuramente non mi aspettavo il Messina, l’Andria, che potessero trovarsi in quelle posizioni, però è anche vero che il girone C è difficile, con tante squadre blasonate e ogni domenica è dura andare in questi campi a fare risultato.”
Nella tua carriera hai potuto indossare le maglie di entrambe le squadre. Che esperienze sono state e cosa ricordi?
“Quando sono stato a Messina è stato un periodo un po’ negativo, infatti poi a dicembre andai via, non mi sono trovato con la proprietá. A Taranto sicuramente ho passato 6 mesi bellissimi, penso di aver lasciato un buon ricordo. Sicuramente tra le due, Taranto è stata la mia esperienza migliore. Anche se io sono arrivato durante il mercato di riparazione e ci si aspetta qualcosa di più quando arrivi in quel periodo. All’inizio c’è stata un po’ di difficoltà, poi quando sono arrivato io c’erano stati un po’ di cambiamenti e dopo sono riuscito ad esprimere le mie caratteristiche, le mie qualità, ma soprattutto quello che ho sempre fatto, quello di avere l’appoggio della squadra e dare il massimo per la squadra in cui gioco. Penso che da quel punto di vista abbia lasciato un buon ricordo, ma soprattutto con le persone, perché ho conosciuto tante belle persone anche extra calcio. Poi Taranto è una bellissima città e son stato bene. Ormai la Puglia è come una seconda casa per me, perché in effetti ho giocato in quasi tutte le squadre della regione. Comunque parliamo di Taranto e Messina, squadre che stanno in serie C ed è anche poco per loro, per il loro blasone, per le piazze che hanno e fare la serie C per certi aspetti è anche riduttivo.”
Per quest’ultima partita ti senti di esprimere un pensiero su entrambe le squadre?
“Potrei propendere per chi ha piu bisogno di punti come il Messina, però sono sicuro che il Taranto davanti al suo pubblico vorrá fare quel di più per centrare i playoff. Non mi voglio sbilanciare. Un bel pareggio così si dividono la posta in palio.”
Per te che prospettive ci sono?
“Io ancora qualche calcio al pallone lo continuo a dare, sono in un campionato di eccellenza. Sicuramente sono agli ultimi anni, anche se ho la voglia di fare, anche perché l’ho sempre fatto ed è stata la mia vita. Sicuramente prima o poi dovrò smettere e capire quello che farò dopo. Ad oggi non mi vedo ancora proiettato nel cosa fare dopo. Sicuramente si dovrà partire dal basso ed è quello che oggi mi spaventa, però la realtà è questa qua. Vedremo.”