RASSEGNA STAMPA DEL 31 MARZO 2023 – TARANTO BUONASERA
di Alessandra Carpino
Senso d’appartenenza, tutto cuore, devozione e disciplina. Cultura del lavoro, abnegazione al sacrificio ed all’eclettismo, valori che armonizzano una vocazione moderna ed efficace proiettata ad un’interpretazione seria della missione. Al suo terzo anno in riva allo Ionio, Gianluca Mastromonaco si conferma icona costante di professionalità in un Taranto intriso di corsa e pragmatismo: giocatore che ogni stratega desidererebbe allenare, l’esterno classe 2000 originario di Borgomanero non tradisce le aspettative, dispensa un moto perpetuo sulla catena destra, non cede alle destabilizzazioni, accetta la teoria del contesto calcistico con personalità e maturità. Praticamente inamovibile sulla corsia di pertinenza, a dispetto di stereotipi e di commenti immeritati che hanno intasato esageratamente l’immancabile platea virtuale: “Mi esibisco in una piazza molto esigente, la quale può non comprendere appieno i periodi vissuti dalla squadra- confida Mastromonaco-Ho ricevuto diverse critiche ma anche tanti elogi: impossibile non leggere, ma devo concentrarmi solo sul campo, continuare a lavorare ed essere bravo ad isolarmi. E’ importante riuscire a trasformare in positivo tutto quello che può apparire negativo, in stimoli e motivazioni, cercare di affrontare le situazioni nel migliore dei modi. Aldilà della personale competenza, l’opinione del tifoso è sacrosanta, eppure occorre sensibilità: tanti giovani rischiano di demoralizzarsi o di essere trascinati da un eccesso di emozioni”. Ragionamento, umiltà e superamento di ogni limite: la declinazione del ruolo di Gianluca Mastromonaco attecchisce a due diversi sistemi tattici in altrettante stagioni agonistiche: “Il 3-5-2 è il modulo che forse, per le mie caratteristiche, mi si addice un po’ di più- commenta- Mi consente di avere la corsia di destra libera, cercando di sfruttare la mia velocità su tutto il campo: mister Capuano mi ha educato tantissimo alla fase difensiva, coi vari movimenti”. “E’ un assetto che permette di tutelare bene con molti uomini, di coprire razionalmente il campo in situazioni rischiose ma, se sfruttato adeguatamente come accaduto di recente, diventa molto pericoloso anche in creatività offensiva, incentivando ad attaccare sia coi quinti che con gli intermedi. Così per le squadre avversarie è impegnativo contenere le nostre iniziative- spiega il laterale rossoblu- Il mister mi ha fatto disputare parecchie partite da mezzala: ovviamente se serve e se chiamato in causa, cerco di ascoltare e riprodurre i movimenti richiesti. Mi piace ugualmente, perché sono un giocatore di corsa e di aggressione, avvezzo ad occupare gli spazi: svolgere questo compito può raffinare le mie peculiarità”. Una sintonia permeata di rispetto, quella instaurata con Ezio Capuano: “Un rapporto molto importante, posso solo ringraziarlo: da quando è arrivato, mi ha insegnato tanto e costantemente, mi ha sempre tenuto in considerazione: ho sempre fatto quello che mi ha chiesto ed ho sempre cercato di offrire il contributo alla squadra- confida il giovane Gianluca- Sono molto felice di averlo conosciuto e di aver avuto la possibilità di lavorare con lui, per la didattica sul campo ma anche per i valori umani. E’ un maestro che allena da trent’anni nel professionismo, ogni suo consiglio deve essere assorbito nel modo migliore”. Gli epiteti qualificano la fresca carriera di Mastromonaco: “affidabilissimo” per Giuseppe Laterza, “pallino” per Ezio Capuano. “Sono onorato per la stima di entrambi i miei allenatori- sorride- Il 4-2-3-1 di Laterza mi piaceva molto ma era un tipo di gioco diverso, complice la difesa a quattro e precisi sincronismi: cercavo di soddisfarlo nei suoi concetti. Invece il 3-5-2 mi stimola ad operare con dinamismo. Mister Capuano mi chiama “pallino” perché la mia missione è andare avanti ed indietro per la fascia: mi metto a completa disposizione”. Sull’esiguo interregno di Nello Di Costanzo: “Non mi permetto di esprimermi, non sarebbe giusto. Lo abbiamo conosciuto poco, in un ritiro iniziato su basi precarie”. L’identità pragmatica della compagine ionica esclude davvero i segnali dell’estetica? “Un organico secondo me molto forte, che annovera giocatori di talento, con esperienza in categorie superiori: è un Taranto molto giovane, animato da energia ed ambizione, in cui il singolo desidera anche raggiungere obiettivi personali- commenta Mastromonaco- E’ un Taranto che lavora tanto e che non molla, molto dinamico. Anche grazie al nostro allenatore, che impronta il nostro gioco su aspetti molto precisi: la reversione, la corta, la corsa, il temperamento, non mollare mai, stare sotto compatti. Le caratteristiche principali dei nostri giocatori con l’età media della squadra coincidono perfettamente con l’ideologia di gioco del mister”. La fase di non possesso palla si è rivelata sinora arma determinante: “Si è parlato di un Taranto che non segnava, quasi trascurando che vantasse una delle difese più imbattute. Un record positivo, ottenuto grazie al meccanismo coeso che funziona in modo perfetto grazie anche al sacrificio delle punte che ripiegano e collaborano col centrocampo. Contro Virtus Francavilla ed Avellino ci siamo sbloccati, ora dobbiamo essere più continui nella produzione, senza smarrire la nostra fisionomia coriacea”. “Il nostro centrocampo è molto equilibrato- esamina il cursore rossoblu- Labriola, Mazza, Provenzano hanno interpretato nel modo corretto il ruolo di regista. Il mister dà concetti molto precisi: occorre impostare gioco ma aggiungere attenzione alla difesa. Labriola è stato ideato playmaker ed ha fornito buone risposte: è un compito abbastanza difficile perché si deve prendere per mano la squadra, dettare i tempi. Lui è giovanissimo: la nostra fortuna è la versatilità degli elementi”. Una quaterna di gare al termine della stagione regolare, la permanenza in categoria da blindare ad un passo, il sogno della partecipazione ai play off: “Un calendario sicuramente complicato per le ultime partite, ma la squadra se la gioca con tutte. Ci siamo sempre allenati nel modo giusto ed auspichiamo di sorprendere già a Crotone domenica, come accaduto nel girone d’andata- confida- L’obiettivo principale è raggiungere la salvezza diretta il prima possibile: una volta archiviata, qualora ci fosse l’occasione di puntare ai play off, non la lasceremmo sfuggire. Lo valuteremo col tempo e con l’allenatore, sarebbe un prestigio”. La chiosa è destinata alla carenza del pubblico sugli spalti dello Iacovone: “Ho avuto la fortuna di ammirare l’entusiasmo della Curva contro Bari, Palermo, Catania: è un peccato questa diserzione, c’è rammarico fra noi calciatori- ammette Mastromonaco- L’assenza dei gruppi organizzati è una scelta che non dipende dalla squadra, ma il calore ed il sostegno sarebbero stati essenziali in periodi complicati”.