Il ritorno del 1° turno dei play off nazionali, per le formazioni provenienti dal girone C, è stato condito da gioia, ed enorme soddisfazione, per Palermo e Monopoli, di grande delusione, ed amarezza, per il Foggia, caduto a Chiavari, con una non trascendentale Entella, ma concreta. Il Palermo, al Barbera, forte della vittoria all’andata, affrontava la Triestina, con la convinzione, e soprattutto la certezza, che avendo due risultati su tre avrebbe significato qualificazione ai quarti dei play off nazionali. L’atteggiamento soft dei rosanero contrastava con la grande voglia degli alabardati di ribaltare la situazione di svantaggio, possibilmente passando almeno nel primo tempo. La rete segnata, nella prima frazione, dava l’illusione che si potesse compiere l’impresa su un campo notoriamente ostico per l’avversarie dei siciliani, ma i padroni di casa erano bravi ed attenti a far scivolare il match verso il nulla di fatto. Nella ripresa, negli ultimi quindici minuti, il vantaggio ospite, dava qualche segno di preoccupazione, poi, proprio nei minuti di recupero, ad una manciata di secondi dal fischio finale, la rete dell’1 a 1, certificava il passaggio dei palermitani ai quarti di finale. A Cesena, i romagnoli, forti del vantaggio esterno maturato a Monopoli, facevano l’errore grande di amministrare il vantaggio ottenuto, non tenendo conto della grande voglia dei bianco verdi di espugnare il Mannuzzi, con un punteggio rassicurante e di garanzia per il passaggio del turno. I bianco verdi di Colombo, già dopo pochi minuti dal fischio d’avvio del match, si trovavano in vantaggio per un’autorete di un calciatore di casa e da quel momento, il Cesena, tentando di amministrare il vantaggio, ancora a favore, cercava di limitare la forza offensiva ospite. Nella ripresa, quando sembrava il risultato attestarsi sull’1 a 0 per gli ospiti, gli adriatici, prima trovavano la fiammata per passare in vantaggio, poi, dopo la superiorità numerica un rigore al 5° minuto di recupero, fissava il risultato su largo punteggio (3 a 0), nonché un meraviglioso passaggio dl turno. Il Foggia di Zeman, forte del vantaggio minimo, maturato all’andata, al Comunale di Chiavari, nelle battute inziali risultava essere in difficoltà, infatti già dopo pochi minuti era in svantaggio, poi da quell’istante i rossoneri compivano una lunga corsa nel recupero del risultato, cosa che accadeva, all’inizio della ripresa e l’1 a 1, stando bene ai dauni, non rendeva sereni i padroni di casa, in inferiorità numerica, che intensificavano la fase offensiva ed il coronamento per i liguri arrivava a circa venti minuti dal termine. Il colpo subito dai ragazzi di Zeman era abbastanza grande perché in quel momento per ribaltare la situazione, sia pure in superiorità numerica, serviva un goal che per una serie di fattori non riuscivano a realizzare e, al fischio finale, l’Entella festeggiava perché ancora in corsa, mentre, i rosso neri molto rammaricati davano l’addio ai play off e l’arrivederci ai tifosi giunti in massa, in Liguria, alla prossima stagione.
PALERMO – TRIESTINA: al Barbera due diversi stati d’animo, due atteggiamenti diversi, due impostazioni e motivazioni, condivano il match tra i rosanero di Baldini e gli alabardati di Bucchi. Gli ospiti, caduti al Nereo Rocco per 2 a 1, imprimevano, fin dalle prime battute, una velocità d’esecuzione, ma i rosanero erano bravi a limitare la fase offensiva, ma al 12°, un’incursione del giuliano Rapisarda per De Luca, in area siciliana, portava il difensore De Rosa a commettere fallo (ammonito per proteste e diffidato, salterà il prossimo turno) ed il successivo calcio di rigore era fallito da Procaccio per la bella parata di Massolo. Il rigore faceva ripartire il match e lo scampato pericolo imponeva ai rosanero di fare molta attenzione alla voglia degli ospiti di sbloccare il risultato. Un palo di Volta, per gli alabardati, sembrava un segno del destino ma, poi, era un monologo dei padroni di casa, con fiammate ospiti, imprecise, comunque eventualmente sventate dal portiere Massolo. Nella ripresa, mentre la gara scivolava via, abbastanza velocemente tanto da non annoiare il pubblico presente sugli spalti, improvvisamente ospiti in vantaggio. Su calcio d’angolo per la Triestina, alla sinistra del portiere Massolo, la palla, giunta in area, veniva deviata nella propria rete dal rosanero Marconi ed in quel momento gli alabardati credevano nella possibilità di ribaltare la sfida. Il Palermo, bravo a controllare, non ci stava a perdere di fronte al pubblico amico ed al 94°, una discesa di Soleri, con Brunori, pronto a ricevere, vedeva l’attaccante passare la palla a Luperini che da oltre venti metri scagliava una bordata nell’angolino alto, alla sinistra della porta difesa dal portiere Offredi e al Barbera, apoteosi da qualificazione per la formazione siciliana, tra il tripudio degli spettatori presenti sugli spalti. Finiva lì, la contesa, con il rammarico alabardato per la conclusione della stagione 2021 – 22, l’enorme soddisfazione per i padroni di casa di andare a disputare i quarti, tra le migliori otto formazioni della serie C, nonché la continuazione del sogno serie B, cullato, che si sta materializzando, turno dopo turno.
CESENA – MONOPOLI: al Mannuzzi di Cesena, di fronte a 9000 spettatori, si incrociavano, per il ritorno, i bianco neri di Viali ed i bianco verdi di Colombo, per il ritorno degli ottavi dei play off nazionali. I romagnoli, forti del blitz dell’andata, contavano su due risultati sui tre, contrariamente agli adriatici, condannati all’unico risultato possibile, ovvero il successo con almeno due goal di scarto, alla vigilia una vera e propria impresa, ma non impossibile. La gara iniziava con il Monopoli, ovviamente, più intraprendente e, dopo dodici minuti, si aveva il primo colpo di scena. Guiebre, a metà campo, ricevuta la palla, innescava sulla fascia, il compagno Mercadante che giunto quasi al vertice dell’area romagnola, crossava la palla. La stessa era intercettata dal difensore bianconero Gonnelli che gli imprimeva una velenosissima parabola, tale da mettere fuori causa il portiere Nardi e terminare la sua traiettoria, in rete. Era l’ 1 a 0 per il Monopoli, risultato che però ancora qualificava i ragazzi di Viali. Nei minuti successivi s’intravedeva una minima reazione dei padroni di casa, poi era il Monopoli che prendeva il predominio del campo e si rendeva pericoloso in qualche occasione, creando apprensione per la difesa locale. All’intervallo, vantaggio meritato degli ospiti, ma si attendeva la reazione dei bianco neri per riequilibrare il risultato. Nella ripresa, sempre il Monopoli pericoloso e, al ventesimo, nuova svolta, con “frittata” della difesa cesenate. Un retropassaggio di un difensore verso il portiere Nardi, era disturbato da un attaccante ospite e l’estremo difensore romagnolo, nel rinviare incocciava l’avversario che lo superava e mentre si avviava verso la porta sguarnita, veniva placcato da Nardi, con il conseguente calcio di rigore (ed espulsione del portiere), decretato dall’arbitro. Mercadante dagli undici metri non falliva e batteva il neo entrato Benedettini. In inferiorità numerica, in doppio svantaggio, l’inerzia del match passava agli adriatici, abili a rintuzzare gli attacchi dei bianco neri che si intensificavano negli ultimi minuti di gara, poi al sesto minuto di recupero, arrivava il sigillo al match ed alla qualificazione ai quarti. Una palla lavorata fuori dall’area cesenate veniva smistata sulla sinistra del fronte offensivo biancoverde, per l’accorrente Guiebre che, ricevutala, appena in area veniva atterrato e l’arbitro concedeva il secondo rigore della serata, con Mercadante realizzatore con la consueta freddezza. Fischio finale subito dopo l’esecuzione e gioia per i supporters monopolitani, intenti a festeggiare con la squadra la qualificazione al turno successivo (si saprà nelle prossime ore l’avversario degli adriatici), a cui si contrapponeva la delusione dei tifosi bianco neri, in contestazione sia con la squadra, che con il tecnico Viali, considerato, per le scelte, il maggiore responsabile e la stessa società non ritenuta esperta per compiere il salto in serie B, già nell’estate scorsa, nell’organizzazione e strutturazione della rosa.
ENTELLA – FOGGIA: al Comunale di Chiavari, il Foggia di Zerman, reduce dal successo nella gara di andata, scortato da quasi duemila sostenitori al seguito, doveva difendere il risultato acquisito allo Zaccheria e pertanto l’atteggiamento sarebbe dovuto essere guardingo, ma non di appagamento. I locali di mister Volpe, pertanto partivano a razzo e dopo otto minuti sbloccavano il risultato. Il ligure Rada, da oltre venti metri, scagliava una bordata che sorprendeva Dalmasso e rendeva il match in salita per i dauni, costretti da quell’istante a cercare la rete del pareggio. Il match scivolava via, per il primo tempo, con l’Entella che controllava il gioco ed il risultato mentre il Foggia cercava di realizzare la marcatura decisiva per continuare nelle proprie ambizioni. Nella ripresa, con i padroni di casa in vantaggio, il Foggia imprimeva una fase aggressiva e metteva in difficoltà i liguri, All’ottavo, un’azione insistita dei dauni, portava al cross in area locale, deviazione di Sadiki e la palla arrivava a Petermann che scagliava un tiro utile a perforare la rete di Borra, tra il tripudio della curva foggiana, alle spalle del numero uno ligure. Il pareggio ribaltava l’esito della qualificazione, ma l’Entella non ci stava e tentava con una serie di ripartenze di arrivare alla marcatura decisiva per centrare il passaggio ai quarti deli play off, sei minuti dopo, l’espulsione di Schenetti (per una gomitata rifilata ad un difensore avversario in area dauna), sembrava la condanna definitiva per i liguri ed il Foggia cercava di approfittarne, non affondando, ma gestendo il pareggio conseguito. Poco prima della mezz’ora, un’Entella ferita, in inferiorità numerica, ma carica d’orgoglio per onorare il match, trovava una giocata, a dir poco memorabile. Una rimessa laterale battuta dalla fascia destra vedeva la palla giungere in area dove, come un flipper, due spizzicate dei difensori dauni, consentiva alla sfera di pervenire, sul lato sinistro dell’area piccola, a Capello che, in mezza girata, trovava lo spiraglio per battere il portiere Dalmasso per il 2 a 1, parziale, a favore dei padroni di casa, accolto dal boato del Comunale ed il mutismo dei sostenitori ospiti, posizionati alle spalle del portiere locale, Borra. Il Foggia, forte della superiorità numerica si catapultava nella metà campo avversaria alla ricerca del goal salva qualificazione e, a quattro minuti dal novantesimo, sembrava cosa fatta. Un tiro scagliato da oltre venti metri dai dauni, veniva involontariamente deviato maldestramente e, la parabola insidiosa portava la sera verso la porta, dove Borra, con uno scatto felino la colpiva e la deviava sul palo, alla sua destra, facendola schizzare verso lontano dall’area. Al 95°, il fischio finale dell’arbitro veniva accolto con giubilo dall’intero Comunale che, ringraziava la squadra, tributandole gli onori per questa magnifica impresa, mentre i supporters foggiani, stanchi, rammaricati, non potevano non lesinare il giusto ringraziamento alla squadra capace di eliminare avversari del calibro della Turris e dell’Avellino, quest’ultimo accreditato della possibilità del salto in serie B.
Fabrizio Di Leo