di Alessandra Carpino – Taranto BuonaSera
Rapidità, magia, due obiettivi diametralmente opposti, l’ennesimo derby vinto. E’ un Taranto che dispensa eclettismo strategico e sorprese individuali, quello che espugna lo stadio Veneziani di Monopoli, compromettendo sì il percorso della formazione biancoverde in ottica salvezza, ma incrementando l’incanto di una classifica, la propria, che schiude ad un epilogo di stagione regolare da vivere intensamente sull’asse Avellino-Latina, affrontando altrettante antagoniste per la prossima griglia play off. La squadra allenata da Ezio Capuano è responsabilizzata, equilibrata quanto creativa, affatto conservativa nella lettura delle fasi dell’incontro: sa reinventarsi, sa contrastare l’imprevisto, sa correggere imperfezioni e precipitosità, sa aspettare. Esercita la supremazia già nel corso di un primo tempo simmetrico nella distribuzione delle occasioni, risolvendo la pratica nella seconda frazione di gioco, caratterizzata dal solito intuito nelle scelte dalla panchina: la compagine ionica inaugura le marcature grazie alla straordinaria velocità realizzativa di Francesco Orlando, non si disorienta al cospetto del transitorio pareggio firmato da Giuseppe Borello su calcio di rigore, insistendo sino all’incredibile traiettoria dalla lunga distanza disegnata da Cristian Riggio che suggella il 2-1 definitivo. Privo dell’infortunato Ferrara, Ezio Capuano ritrova due protagonisti sulle corsie che erano stati costretti ad abdicare dalla precedente esibizione col Potenza, ovvero Luciani (superato l’affaticamento muscolare) e Panico (smaltito il turno di squalifica): il primo ritrova la sua collocazione sul polo destro della retroguardia, il secondo è ripristinato sul versante mancino di centrocampo. Lo scacchiere tattico adottato è quello mnemonico del 3-4-3 e le novità risiedono nella totale rimodulazione del tridente offensivo: Miceli ed Enrici completato la cerniera difensiva a tutela di Vannucchi custode inamovibile fra i pali; la linea nevralgica consta di Valietti che si riappropria del suo ruolo sulla catena destra (dopo il felice esperimento a piede invertito contro i lucani) e del collaudato binomio in cabina di regia garantito da Calvano e Zonta; la metamorfosi è appunto nella struttura del reparto avanzato, con Kanoute e Bifulco titolari sulla trequarti ad ispirare Fabbro nelle vesti di “falso nueve”, come accaduto nella trasferta vittoriosa di Brindisi. Dal canto suo, Roberto Taurino confida nella vena positiva del suo Monopoli per rinsaldare la recente sequenza di risultati utili ad evitare la lotteria dei play out: propone un modulo improntato al 3-4-2-1, in cui spicca l’esperienza di Bizzotto e di Fornasier nel comparto arretrato, come la dimestichezza di Viteritti sul binario destro ed il dinamismo offerto in mediana da De Risio e dal giovane Iaccarino, mentre Bulevardi e Borello si accorpano a suggerimento dell’unica punta effettiva Grandolfo. L’impatto alla gara è vivace, spesso impulsivo e ruvido nei repentini capovolgimenti di fronte, avaro di pause: il Monopoli cerca di rintracciare le redini della contesa attraverso un atteggiamento propositivo ed accelerazioni disordinate che il Taranto governa agevolmente, esprimendo sia un’adeguata interdizione a centrocampo, sia un’espansione della manovra che coinvolge l’opera in ampiezza ed in sovrapposizione dei protagonisti offensivi. Infatti cresce, la formazione rossoblu: ne è testimone Calvano, autore delle due azioni più insidiose annotate sul taccuino del primo atto del derby. Il regista ionico accoglie un cross dal versante mancino effettuato col contagiri da Panico al 12’, mutuandolo in un colpo di testa nel cuore dell’area, energico ma destinato a spegnersi di poco a lato. Ci riprova al 24’, caricando un destro caldo direttamente da metà campo, sul quale è inevitabile la deviazione in calcio d’angolo: dopo l’evoluzione dalla bandierina ad opera di Zonta, Enrici non fiuta il tocco sotto misura. Il Taranto persevera al 31’: l’incursione di Panico sulla fascia sinistra produce un cross puntuale per Fabbro, il quale allunga la sfera di testa in un diagonale velenoso che termina lontano, impedendo a Kanoute d’intercettare a tu per tu col portiere avversario Gelmi. Un minuto più tardi, Capuano è obbligato a rilevare proprio Panico, infortunatosi: al suo posto inserisce Riggio e riorganizza la difesa, dirottando Luciani sul lato mancino di centrocampo. Il Monopoli si scopre pericoloso al 35’: Borello approfitta di un disimpegno errato dal neo entrato Riggio e crea una conclusione mancina declinata in corner; sugli sviluppi dello stesso, Angileri si coordina al volo con una girata in mischia, ma spedisce di poco oltre la traversa (36’). Nei minuti di recupero, Bulevardi azzarda un’acrobazia dal limite, servito da Fornasier abile nella progressione sulla corsia destra. L’avvio di ripresa è qualificato dalle modifiche in attacco da entrambe le parti: Capuano opta per una punta di ruolo più pesante come De Marchi al posto di Fabbro, mentre Taurino introduce Sosa per Bulevardi. Al 60’ il trainer rossoblu scommette sulla fantasia esplosiva di Francesco Orlando, il quale rileva Bifulco e regala immediatamente il vantaggio al Taranto: il movimento sinergico innescato da un calcio d’angolo dalla destra è propedeutico al passaggio corto effettuato da Miceli stretto in marcatura, il quale è arpionato dallo stesso Orlando che trafigge con un sinistro dal limite l’indeciso Gelmi. Il Monopoli vanifica un’occasione repentina al 61’: Iaccarino confeziona un assist morbido e preciso dalla porzione mancina a beneficio di Sosa, la cui incornata sibila alla destra di Vannucchi. Il ritmo della contesa aumenta ed inanella emozioni: al 63’ nelle fila del Gabbiano subentra Tommasini, ex protagonista della salvezza del Taranto ottenuta nello scorso campionato (fuori Grandolfo). Valietti assicura dinamismo sulla catena destra, aprendo in favore di Luciani, il quale avanza e scaraventa la sfera con un sinistro aereo bloccato da Gelmi al 66’. E’ ispirato Orlando al 70’, quando offre dal versante mancioa il pallone per l’accorrente Calvano, il cui destro potente e centrale è parato da Gelmi. Capuano vara un 3-5-2 inserendo Mastromonaco e Fiorani al posto, rispettivamente, di Luciani e Kanoute. Al 75’ Mastromonaco strattona ingenuamente Sosa in un contrasto in area: nessun dubbio nutrito dall’arbitro Arena della sezione di Torre del Greco nel concedere il calcio di rigore ai padroni di casa. Sul dischetto si sistema Giuseppe Borello, il quale realizza con un sinistro forte e centrale sotto la traversa per il momentaneo pareggio del Monopoli al 76’. Non si arrestano idee e spunti: al 79’ l’uscita di Gelmi è provvidenziale e nega la rete a De Marchi, intraprendente nell’involarsi in solitudine dalla destra ed accentrarsi con la sfera a ridosso della porta avversaria. Ad estrarre l’autentico colpo dal cilindro è però Cristan Riggio, autore di un pallonetto spettacolare calciato col destro addirittura dai 50 metri, il quale s’insacca incredibilmente alle spalle di Gelmi e sancisce il definitivo 2-1 del Taranto all’83’. E la squadra ionica potrebbe triplicare nell’extra time: al 93’, infatti, De Marchi procede in contropiede ed elargisce l’assist per Zonta, il quale si espande sulla zona mancina e fionda un destro alto sopra la traversa.