Resa dei conti tra le quattro semifinaliste, nei match di ritorno che promuoveranno due formazioni per la conquista della serie B. Le due rappresentanti del girone C si approcceranno a queste sfide (con le massime espressioni del raggruppamento A), con stati d’animo diversi, obbiettivi differenti ed obblighi di risultato diametralmente opposti. Il Catanzaro di Vivarini, dopo il pareggio al Ceravolo, giunge all’Euganeo, con la chiara intenzione di schierare un modulo offensivo diverso, più spregiudicata per sperare di sbloccare quanto prima il risultati e poi sperare nelle praterie che i veneti offrirebbero, se in svantaggio, ed allora l’impresa potrebbe materializzarsi. Il Padova, di fronte al pubblico amico che gremirà l’impianto della Città del Santo, non avrà fretta, anzi cercherà di attendere che l’atteggiamento ospite possa offrire quelle corsie e quindi sfruttare le conseguenti occasioni che il possibile atteggiamento ospite offrirà. A Palermo, contrariamente al clima e alla tensione che si respirerà a Padova, il risultato dell’andata, da un lato galvanizzerà i rosa nero e tesi a vincere anche il match al Barbera, in un clima di quasi festa in cui i colori, i cuori ed i cori, del sicuro stracolmo impianto siciliano. Il rischio in cui potrebbero incontrare i rosa nero , potrebbe essere la convinzione di avercela fatta, avvantaggiando in questo caso i lombardi che, pur consapevoli della quasi missione impossibile da tentare, non avendo nulla da perdere e giocando con la mente sgombra da pressioni e tensioni nervose, potrebbero sciorinare una prestazione tale da entrare nei Guinness dei primati in caso di riuscita.
PADOVA – CATANZARO: la formazione di Vivarini, giungerà all’Euganeo con l’unico obbiettivo, ovvero la vittoria per non abbandonare, sul più bello, i play off nazionali. L’atteggiamento dovrà essere sempre spregiudicato, possibilmente riproponendo il 3 – 5 – 2 dell’andata, con un centrocampo foltoi, ma robusto e ricco di fosforo, agente alle spalle delle due punte, Biasci e Iemmello. In realtà, volendo essere spregiudicati al massimo potrebbe giocare con un 3 – 4 – 1 – 2, con un trequartista filtrante, i lanci provenienti dalla zona nevralgica del campo, ma l’attenzione sarà di non farsi trovare impreparati dalle immediate aperture dei patavini. Massimo Oddo, infatti, dopo il match dl Ceravolo, non è stato contento dell’asfissia dell’attacco, schierato nel 4 – 3 – 3 che pur essendo spregiudicato, non ha procurato effetti e rilievi importanti nelle scarse conclusioni avute nei piedi del tridente offensivo composto da Pelagatta, Della Latta e Santini. L’atteggiamento patavino non potrà essere più spregiudicato di quello mostrato a Catanzaro, perché, contrariamente ai calabresi, per accedere la finale potrebbe bastare il pareggio, quindi l’idea dei padroni di casa é, fondamentalmente, non subire goal. Pronostico quindi impossibile da esprimere, anche se in questi match l’1X2, di regola, non è azzardato.
PALERMO – FERALPISALO’: la rotonda vittoria conquistata dai rosa nero, a Salò, ha levato molti motivi di interesse, nel match di ritorno che rischia di essere una vera e propria “passerella” per i ragazzi di Baldini. Questo aspetto, però, non leverà al possibilità di poter assistere ad un match, prevedibilmente, ricco di goal, poiché i gardesani di Vecchi dovranno assumere un atteggiamento altamente spregiudicato. Il Palermo, all’andata, con schieramento 4 – 2 – 3- 1, unica punta Brunori, potrebbe riproporlo o, addirittura, considerati gli spazi, inevitabilmente concessi dalla Feralpisalò passare ad un 4 – 4 – 2 , più agile o ad un 4 – 3 – 3 per privilegiare lo spettacolo da offrire al numeroso, caloroso, pubblico del Barbera. La Feralpisalò, dopo il “cappotto” interno subito (ed il rammarico per il fallito penalty da Miracoli), certamente non potrà riproporre il 4 – 3 – 1 – 2, in quanto il reparto offensivo dell’andata (Miracoli e Guerra) dovrà essere integrato con almeno una terza punta, per ausilio e completezza di bomber Miracoli e della scheggia Guerra. Questa variante al modulo non vorrà dire, necessariamente, andare incontro ad un’ “imbarcata”, evento che sarebbe irrilevante, proprio alla luce dei numeri di goal da segnare (sicuramente 4 senza subirne nessuno).
Fabrizio Di Leo