RASSEGNA STAMPA DEL 13 SETTEMBRE 2023 – TARANTO BUONASERA
di Alessandra Carpino
Le sottili ed immancabili metamorfosi tattiche, la sinergia da perfezionare fra i reparti, l’importanza dei ricambi e, soprattutto, l’intuito ed il fiuto dei protagonisti esperti della categoria. I criteri che sottendono al prezioso pareggio incamerato dal Taranto in occasione della prima trasferta stagionale sull’ostico campo del Picerno sono chiari e schiudono ad ampi margini di miglioramento per quel che concerne l’opera di un organico rivoluzionato nei suoi intrepreti, completo nella creazione delle cosiddette “coppie di ruolo”, selezionate da Ezio Capuano, allenatore e manager, nel rispetto dei parametri della funzionalità al sistema di gioco, delle peculiarità dei singoli, dell’assortimento anagrafico. In occasione del primo “Monday Night” che caratterizzerà il calendario del girone C nel mese di settembre (in attesa della possibilità di disputare Taranto-Messina in uno Iacovone ancora inagibile per i danni dell’incendio), lo stratega ionico sorprende nello schieramento dell’undici titolare, rinunciando al minutaggio (progetto definito non vincolante per il club nell’attuale torneo) e scommettendo su una visione a trazione anteriore, affidata ad un tridente puro che consta del debutto dal primo minuto di Kanoute, autore della rete del raddoppio contro il Foggia, insieme con Cianci attaccante centrale e Bifulco defilato sul versante mancino, ma spesso invitato ad agire come ispiratore, arretrando sulla trequarti. Il modulo improntato sul 3-4-3 in fase di non possesso, oscilla proprio in relazione alla figura del fantasista, spesso compresso e poco incisivo a causa dell’organizzazione e del meccanismo mnemonico del Picerno di mister Longo: tra variabili del 3-4-1-2 e del 3-4-2-1, sono sempre gli esterni offensivi (Kanoute e Bifulco) a rintracciare l’intuizione ed il movimento giusto per riempire l’area ed aggredire gli spazi. Non accade con frequenza, anche perché il centrocampo non supporta con idee adeguate nella transizione, venendo spesso scavalcato da una linea difensiva rimpolpata dall’over De Santis il quale, insieme con Antonini (non alla sua miglior prova) perde l’attimo spesso sulle progressioni dei vari Guerra e Graziani e sulle intenzioni esplosive di Albadoro ed Esposito. La fascia destra diventa di pertinenza di Mastromonaco, rientrante dopo il turno di squalifica: il laterale destro dispensa una sorta di inattesa destabilizzazione, soffrendo nel contrasto e nel ritardo in chiusura, sprecando cross in modo precipitoso e commettendo un fallo col braccio in area su iniziativa di Esposito, che sarebbe costato il calcio di rigore per il Picerno e sul quale l’arbitro Costanza della sezione di Agrigento sorvola. Il primo tempo è amministrato con disciplinata intraprendenza da parte dei padroni di casa lucani, i quali pervengono al vantaggio al 14’, sfruttando in maniera fulminea un capovolgimento di fronte: Guerra si esibisce in una progressione sulla corsia sinistra, smistando in area un pallone arpionato dalla fisicità di Murano che, con una precisa sponda di testa, offre la sfera ad Albadoro, al quale non resta che scaraventare alle spalle di Vannucchi un energico diagonale destro. La forza è negli avvicendamenti e nell’eclettismo del materiale umano a disposizione, per il Taranto: nella ripresa, infatti, Capuano gioca le carte Samele e Fabbro in attacco, aumentando intensità di manovra e propulsione al tiro, avvicendando un innervosito Ferrara con Panico. Il pareggio è confezionato dal binomio esperto scelto nella formazione originaria: al 77’ è Zonta ad incaricarsi dell’esecuzione di un calcio di punizione teso dalla porzione mancina, regalando l’assist per il colpo di testa di Cianci che, appostato e lesto all’altezza del secondo palo, insacca per l’1-1 definitivo. “Abbiamo affrontato un Picerno forte, che fa del palleggio l’arma più notevole, una squadra che l’anno scorso è stata la rivelazione del campionato- ha commentato Ezio Capuano- Abbiamo preparato bene la partita, giocando con due trequarti ed una punta per tenere bassi gli avversari. L’impatto non mi è piaciuto: nei primi dieci minuti, il Picerno filtrava con facilità nella zona destra e noi scivolavamo male. Avevamo disposto un raddoppio su Esposito, purtroppo Mastromonaco ha sofferto, era assente dal campo da mesi”. “Successivamente siamo saliti, anche nei cambi, ed abbiamo letto in maniera ottimale la gara- il trainer rossoblu ha analizzato la dicotomia tattica- Il risultato è più che giusto e strameritato da parte nostra, poiché non è facile recuperare lo svantaggio da una squadra così collaudata. Abbiamo beneficiato delle sostituzioni: la nostra è una panchina profonda, intrisa di qualità, e questo ci ha permesso sia di vincere col Foggia che di pareggiare col Picerno”. “Mi è piaciuto il Taranto nel complesso, per il modo in cui ha lottato ed occupato gli spazi, fatta eccezione per l’approccio- ha ammesso Capuano- Per quel che concerne il minutaggio non applicato, annoveravo Bonetti non in condizioni ottimali, avrei potuto rischiare Fiorani ma si sarebbero sempre rotti alcuni equilibri attraverso le alternanze”. “Per noi era molto importante fare risultato e dare continuità alla vittoria nel derby col Foggia- ha continuato- Ho optato per il sistema di gioco basato sul 3-4-3: per attuarlo, non avevo scelte negli under. Dopo il Sorrento, il nostro è l’organico più giovane del campionato e dovrà incrementare l’esperienza: nel primo tempo, infatti, avrebbe dovuto razionalizzare meglio nella fase di non possesso, perché il Picerno ha sfruttato i palloni sul secondo spazio”. “La nostra grande bravura è stata quella di non incassare il secondo gol- ha puntualizzato l’allenatore- Tra il primo ed il secondo tempo siamo intervenuti con scelte opportune e, nel corso della ripresa, c’è stato solo ed esclusivamente il Taranto in mezzo al campo”.
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